E noi che abbiamo fatto gli anni a chiederci chi fosse questo deleterio Stefano Piani, del quale dopo "Turisti" e "Il campione" volevamo la testa!
Grazie, Ramirez: spero che su NN abbia fatto meno disastri.
Comunque ripeto: che nessuno salti Pk2 prima di leggere le frittole, sennò vi passa la pkappite! Piuttosto aspettate!
È vero: la minigonna di Lyla non era male, però non badtava a salvare lo scempio... Per tacere degli stivali neri di Lyla, non traforati e palesemente invernali, con 40 gradi all'ombra (la storia si svolge in pieno agosto bollente): una chicca minimale, ma che dà l'idea dell'abominio!
Da quanto ho potuto leggere, mi pare che Stefano Piani non sia adorato dai lettori di NN, ma forse è una falsa impressione dovuta ai forum/siti che ho letto. Se non sbaglio è una delle colonne della serie, però.
Sugli stivali invernali in estate: l'ottima Paperinika ha detto ciò che, se non fossi stato via a Ferragosto, avrei voluto scrivere io! Appunto quel non so che di masochistico rende Lyla ancora più attraente; un po' come la mia fidanzata che, per camminare sui sanpietrini del centro, una volta si è messa i tacchi da otto...
Tornando alle Frittole (a proposito: dalle mie parti "frittola" è una parola che designa... ehm, le pudende femminili. Non so se chi ha inventato la definizione sia bresciano), scorrendo la classifica di Pandrea noto che alcune delle mie storie preferite, come la piccola perla "I cacciatori" non godono di un suo particolare gradimento. Anche "Serie zeta" non mi è dispiaciuta, pur non essendo memorabile, mentre "Sotto zero"... bof, sarà che ormai l'aria di smobilitazione pervadeva ogni cosa, ma mi ha annoiato a morte!
Forse il vertice della serie (qui concordo con la classificazione di Pandrea) è il dittico di Riccardo Secchi "Attacco frontale" e "Il re guerriero": una terra così minacciata non si era mai vista nemmeno in PKNA! Ma il tutto è un po' troppo veloce, per quanto PK a colloquio con Gorthan, quando tutto è perduto, rimanga forse la scena più epica delle tre serie (non uccidetemi, per favore!). E poi Secchi come sceneggiatore ci sa fare, a mio gusto migliore anche di suo padre che oltretutto è... ehm, eufemisticamente, non simpaticissimo.
Rimangono anche storie belle come "Grandi speranze" e "Uno+Uno" che comunicano ed emozionano molto, anche se il fatto che siano bloccate in sospensione e mai più riprese non le favorisce troppo.