La mia dannata inclinazione all'ordine mi porta a cercare di rimediare a un "errore" che ho compiuto nel primo post di questo thread: per pigrizia decis di mettere solo il link al forum del Sollazzo, ma non è giusto che il forum Disney per eccellenza per leggere le recensioni di una testata debba seguire il link a un altro forum. Inoltre in questo modo il lavoro resta dispnibile in più punti.
Quindi vinco la pigrizia e posto di seguito l'analisi dettagliata della terza serie di PK, PK Frittole. E' identica a quella linkata nel primo post, ma almeno è disponibile anche qui e se qualche pigro non aveva voglia di leggerla di là, almeno è tutto presente anche qui
PREMESSA – CHI E’ PK?Era il giugno del 2002 quando su quello che sarebbe stato il penultimo numero della seconda serie di PK (PK2) apparve nelle ultime due pagine un folle servizio con Bertoni agente segreto che entrava in possesso di un dossier sui cambiamenti che la rivista avrebbe affrontato di lì a poco. Con la solita ironia, si annunciava il ritorno degli evroniani, di Uno… insomma, di quelle icone che avevano reso storico e amato PKNA e la cui scomparsa in PK2 aveva provocato malumori a tanti.
L’ultimo numero di PK2 comprendeva uno speciale molto più ampio, dove si mostravano bozzetti e si iniziavano a dare informazioni sulla nuova saga, che lette allora provocavano curiosità (si sarebbe mostrata la nascita di Uno…la mia mente nerdosa pensava a flashback interessanti) e non facevano pensare a quello che sarebbe avvenuto un mese dopo. Ma che rilette adesso mostrano come il PK Team avesse chiaramente spiegato fin da quelle pagine che tutto sarebbe cambiato radicalmente.
Il resto è storia. Prima che arrivasse il 20 luglio (data di uscita del primo numero della serie) le pubblicità e gli speciali su Topolino non mancavano di richiamare l’attenzione sulla novità, e lo slogan “Chi è Pk?” era ormai entrato nelle teste dei più, anche perché collegato al concorso lanciato dal PK Team per trovare con il contributo dei lettori “frasi da supereroe” da inserire nelle nuove storie, oltre che all’omonimo videogioco che come ha scritto nel primo post Grrodon è stata una delle cause di un cambiamento così radicale.
E quando infine sorse l’alba del 20 luglio, il primo numero di
PK-Pikappa fu in edicola. E niente fu più lo stesso. Subito si capiva come il mensile seguisse lo schema del neonato
X-Mickey, con una storia principale meno lunga di quella solita che c’era su PK e sul vecchio MM, e con una storia secondaria lunga quanto una centrale di "
Topolino", che approfondiva alcuni argomenti e che si poneva come divertissement. Ma questo fu solo il più immediato, dei cambiamenti…
Questa lunga retrospettiva cercherà di analizzare nel modo più oggettivo e obiettivo possibile, numero per numero, la terza serie di PK, comunemente nota tra i fan con lo pseudonimo dispregiativo Frittole, di modo da dare un nuovo sguardo su questa tanto discussa serie per analizzarne non solo i difetti, come è facile fare, ma anche – e nel dettaglio – i pregi, le storie valide e gli elementi che non sono da buttare via a priori. Questo in concomitanza con la ristampa di questa serie, iniziata qulche mese fa sul mensile
Paperinik Cult, e per coprire un buco nel web, dove se si parla di
PK Frittole lo si fa coi toni generali che dicevo prima e non andando nel particolare.
Cosa che questa retrospettiva, invece, si propone di fare.
PS: avverto che non sempre ma abbastanza spesso
sono possibili spoiler per le trame di molti numeri!
PK-Pikappa (Frittole) # 001 – Un supereroe per casoLa bellissima copertina di Claudio Sciarrone, in cui si vede come dal semplice Paperino scaturisca Pikappa, introduce al primo numero della terza serie, dove la prima stranezza è trovare un sommario. C’è poi la doppia pagina de
L’eco della macchinetta, una delle nuove rubriche di cui parleremo nei prossimi numeri, quando si sarà assestata meglio; stavolta infatti consiste solo in una foto di gruppo del PK Team + Direttora addormentati in zona macchinetta della redazione. Lo spirito tipico della redazione sembra invariato, almeno per ora. Prima della storia c’è
Note Book, una pagina dal diario di Paperino che stavolta è abbastanza inutile ma che servirà da riassunto delle puntate precedenti nei prossimi numeri. Ci si è chiaramente ispirati a
Updating, che in PK2 aveva la stessa funzione.
Poi c’è la storia:
Un supereroe per caso (Cordara, L. Pastrovicchio) è una storia sconvolgente per chi seguiva PK dalle origini o anche solo da un paio d’anni – come il sottoscritto. Le prime tavole narrano della prima invasione evroniana sulla Terra, in Antartide. Ci si sposta poi a Paperopoli tramite una splash-page doppia in cui vediamo la città in tutto il suo splendore e arriviamo a sbirciare la giornata tipo del classico Paperino, afflitto dalla sfortuna cronica e in lite col vicino Jones. Fa effetto vedere Paperino al Duckmall Center che viene placcato da Rupert Potomac, addetto di vigilanza della Starcorp e amico di Paperino… fino a un mese prima! Già, perché qui i due sono perfetti estranei! Qualcosa iniziava a non quadrare…
Intanto personaggi come l’attore Tom Anatruise e il giocatore di football Jerry Paperine vengono osservati da qualcUno… E quel qualcUno pensa di aver trovato chi cerca proprio in Paperino, che riesce a evitare la collisione tra due treni. Ma non c’è più tempo, gli evroniani irrompono nella Ducklair Tower, dove Paperino è stato convocato in modo misterioso da… Uno, la nostra cara vecchia intelligenza artificiale. Ovviamente Paperino non l’ha mai visto prima, e in quattro e quattr’otto gli viene spiegato che è un’IA costruita per trovare un terrestre che potesse diventare il Guardiano della Galassia a difesa della Terra. Eh già, perché esiste un gruppo di supereroi, tutti vestiti con il costume di Paperinik, a difesa dei pianeti della nostra galassia, difendendola soprattutto dagli evroniani.
Tosto Paperino, con vestito d’ordinanza, viene gettato nella mischia a Channel 00, dove combina pasticci ma con l’aiuto di Uno riesce a provocare la ritirata dei parassiti spaziali. Intanto si scopre che la giornalista Lyla Lay non è umana come sembra, resistendo ai colpi delle Evron-gun…
La storia si conclude con Paperino che sceglie come nome di battaglia Pikappa, dalle iniziali sullo scudo Extransformer.
Insomma, un inizio che sembra ispirato pari pari da Lanterna Verde, per quel poco che conosco del personaggio (i Guardiani, uno per ogni pianeta…).
Note: Channel 00 non è più un telegiornale, ma un web-giornale, tanto per modernizzare la situazione. Inoltre, la trama per essere un episodio pilota è anche ben costruita da Cordara, a parte una certa velocità nella spiegazione a Paperino del suo ruolo, e un paio di incongruenze narrative/logiche come la sequenza della consegna del pacco di Zio Paperone e il fatto che non si capisce come Paperino abbia ricevuto il messaggio di Uno. Ma anche il perché gli evroniani attacchino Channel 00. Imperfezioni che fanno storcere il naso, ma che comunque anche grazie di disegni del Pastro (non dei tempi d’oro ma nemmeno dei tempi bui) non rovinano troppo l’episodio, che in sé è da 6. Ma ovviamente considerandolo come pietra angolare di un nuovo corso così repentino e senza spiegazioni, ecco che viene visto come aberrante. Alla fine della storia bisognava aver capito che le storie di questa serie si svolgono in una dimensione parallela rispetto a quella che conosciamo, e in questa dimensione parallela Paperino non è mai stato il Paperinik di Villa Rosa né il PK che conoscevamo. Ma la confusione e lo sgomento erano tanti, e solo con la recente ristampa su
Paperinik Cult una pagine introduttiva spiega ufficialmente (credo per la prima volta) la storia della dimensione parallela.
Ciò che fa storcere il naso è anche che il costume di Pikappa sia lo stesso di tutti i Guardiani e che il nome lo prenda dallo Scudo, ma vabbè…
Da notare che però la doppia pagina col titolo rappresenta bene Paperopoli, facendo capire per bene la dislocazione dei luoghi storici come il Deposito e la parte più moderna con la Ducklair Tower. Allegato a questo primo numero c’era un poster che riproponeva questa veduta, con tanto di legenda di tutti luoghi vecchi e nuovi e con sul retro la descrizione dei personaggi principali della serie.
Da notare infine che Gorthan e Zondag sono i due Evroniani di più alto qui come nel resto della serie.
Il resto dell’albo offre
Backstage, rubrica curata da Ambrosio che si rivela molto utile e interessante come approfondimento dei retroscena sulla preparazione dell’albo. Si mostra la sceneggiatura della prima tavola della storia appena letta, bozzetti, idee alla base di questo nuovo progetto e anticipazioni su storie future.
Pkonfidential, rubrica demenziale a cura di Vitaliano che cerca di buttare un occhio umoristico su alcuni aspetti marginali della storia del numero. Non molto divertente stavolta, saprà rifarsi.
C’è poi
Cambio della guardia (Ambrosio, Sciarrone) che mostra il momento in cui Uno viene creato da Everett Ducklair, il quale – manco a dirlo - fa parte dei Guardiani della Galassia! La storiella è piacevole e abbastanza divertente, ma è bello vedere l’ipotetica genesi di Uno, che all’inizio era pensata per essere a tutto corpo. Ovviamente gli scopi della sua creazione cozzano con quelli descritti a Uno stesso in PKNA # 0, ma la storiella si fa apprezzare, specie per i bellissimi disegni di Sciarrone. E’ l’ultima volta che compare Boring in PK.
Chiudono l’albo
Teknoforum, approfondimento sulle parti più tecniche del numero: dedicato stavolta alla tecnologia del 151° piano della Ducklair Tower; La pagina con l’ndirizzo per la
PK Mail e la pagina per lanciare il concorso della frase da supereroe. Tra gli esempi, spiccanouna frase da
Trauma, la classica di Spiderman (usata pure nella storia principale) e altre banalità.
Due parole sulla grafica: il logo in copertina non è più come quello di PKNA e PK2 (che a sua volta riprendeva il font di Paperinik e altri supereroi) ma diverso, più cartoonesco. Il titolo è in basso, come in MM e in PK2, vicino a una stilizzazione del cappello e del mantello di PK. La grafica delle rubriche è molto allegra e giocosa, con molto linee e colorata. Apprezzo soprattutto la “gabbietta” che contiene i titoli delle rubriche, con il mezzobusto di un personaggio del PK-World diverso a seconda della rubrica.
PK-Pikappa (Frittole) # 002 – ToylandIl numero della disfatta. Penso che fu da qui che si capì come il nuovo corso di PK sarebbe stato completamente diverso da quello che si conosceva, soprattutto per il tenore delle storie e per il target a cui esse si riferivano. Pur rimanendo, come da propositi iniziali, il più obiettivo possibile, non c’è proprio modo di negare che
Toyland (Ambrosio, Palazzi) sia un’avventura insipida, che non offre spunti o motivi per essere letta.
La trama è quanto mai improbabile e mal costruita, lo svolgimento è gestito male e il peggio è che l’avventura contiene una rivelazione di non poco conto per la continuity, ma messa dentro in un modo tale che ti fa cadere le braccia. In pratica gli evroniani per scatenare un bel po’ di paura decidono di fari vivere di vita loro i dinosauri-robot che si trovavano come attrazioni nel parco divertimenti che dà il titolo alla storia. Pikappa non fa altro che correre da una parte all’altra della città sperimentando un po’ delle armi del suo scudo Extransformer, pronuncia battute che più stereotipate non si può e infine ingaggia uno scontro con il comandante Zoryn, ancora a colpi di battutacce.
La rivelazione di cui sopra (spoilerata nel sommario dove si dicono due righe sulla storia breve) è ovviamente che Lyla è un droide. Ma non è cosciente del perché o di chi l’abbia costruita, è stata trovata abbandonata nei magazzini della vecchia fabbrica paperopolese abbandonata, la Century, dal vecchio custode, Lyonard D’Aq, che l’ha riattivata e le vuole bene come a una figlia.
Comunque, grazie all’aiuto di Uno e degli studi che ha potuto fare su Lyla, e allo psicocaptatore olografico, l’emergenza è rientrata. Finale da storia di “
Topolino” con Paperino che si è preso una rivincita verso Jones (il vicino di Paperino nella serie è visualizzato come il Jones barksiano).
Bah, bah e poi bah. Ambrosio, che è bene ricordare che non realizza solo trame insulse, qui si superò e sfornò qualcosa di improponibile al piker abituato a ben altro. Una trama farlocca e senza capo né coda, che messa come numero 2 fece cadere molte speranze per il futuro del vecchio mantello. I disegni di Palazzi non aiutano a dare verve alla storia, il suo è un onesto lavoro ma il suo tratto non mi ha mai entusiasmato troppo. E’ comunque da premiare l’alone di mistero lasciato sul passato di Lyla, l’unica cosa che dà un senso alla vicenda.
Pikonfidential sottotono, tra il passato del direttore di Channel 00 e la geografia evroniana.
Backstage che si concentra sulla nascita di una copertina, Ambrosio sa essere interessante in queste retrospettive tecniche che sono uno dei punti a favore della terza serie di PK. E non perde occasione per infilare un suo schizzo di copertina (rifiutato).
Il
Teknoforum si specializza sulla tecnologia evroniana, ma non dice nulla di nuovo o interessante.
C’è poi la breve.
Primo appuntamento (Cordara, Rigano) può sembrare un’insulsa storiella senza motivo di esistere. Certo, quella del numero scorso era di certo più attinente alle vicenda di Pikappa, ma mi è sembrata comunque carina una storiellina in cui si ponesse l’accento sull’umanità di Lyla, sul fatto di non aver mai avuto un appuntamento e sulla compagnia di Lyo. Lyo che vestito in un modo così giovanilistico non l’avevo mai visto, e a memoria non si rivedrà, ma è comunque fighissimo vederlo con la coda di cavallo! L’appuntamento non sarà tranquillo, ma quello è per colpa di Peter Waterman, il collega che l’ha invitata a cena… I disegni del giovane Giovanni Rigano, che in precedenza su PK2 ci aveva regalato la meravigliosa parte grafica di “
L’ultima caccia”, si dimostra qui nuovamente un disegnatore validissimo, dotato di un tratto cinetico che rende affascinante Lyla e credibili gli ambienti. Complimenti!
A chiudere,
l’Omnimanuale dei Guardiani della Galassia. Vale a dire il primo capitolo (nei prossimi numeri il secondo, il terzo…) del manuale che Pikappa dovrebbe leggersi. Con piccolo test annesso. Made in Ambrosio, dimenticabile.
E poi c’è la posta! La
PK Mail non è ancora attiva al 100%, si giustificano dicendo che la mole di posta arrivata è troppa. Dedicano comunque una pagina alle F.A.Q.: si riducono a una mera descrizione dei personaggi, ma fatta in modo ironico giocando su un mini-tormentone del compagno di banco. Inoltre la prima delle risposte evroniane, cioè delle domande che capitano in mano agli evroniani e da essi ricevono rispostacce stile PK Team, ma forse anche più crudeli e dirette (celandosi dietro la storia dell’evroniano). E lì si ride.
L’Eco della macchinetta è ancora in fase di rodaggio, non siamo ancora ai fasti di un’altra delle note positive della serie.
PK-Pikappa (Frittole) # 003 – Un mondo perfettoBasterebbe già la copertina per capire che questo numero valeva la pena di essere letto. Sciarrone realizza una cover meravigliosa, infatti, con un Pikappa dinamico e una Lyla molto sexy, come poi sarà nella storia principale.
L’albo si apre con la
PK Mail, che comincia ora a pieno regime dopo la “prova generale” dello scorso numero. L’ironia delle risposte però sembra non riuscire a emulare i fasti sbeffeggiatori del passato, restando quasi frenata, eccezion fatta per il geniala spazio della
posta evroniana, inno alle rispostacce tipiche del PK Team e del Vitaliano.
Un mondo perfetto (Cordara, Sciarrone) vede Pikappa e Lyla in coppia per risolvere un grave problema: una realtà parallela sta pian piano cancellando la Paperopoli che conosciamo. Per venire a capo della situazione i due dovranno andare nell’altra dimensione.
La storia è ben raccontata, e anche i dialoghi sono molto buoni. La scene d’azione non mancano e il personaggio di Buck Paper come antagonista è stuzzicante. Bellissima a questo motivo l’ultima tavola, che ha un che di riflessivo stile PK vecchio stampo.
Cose importanti introdotte sono La Pikar, qui con una veste rinnovata rispetto a quella classica. Un po’ come la Batmobile di Burton con quella di Batman Begins, per intenderci. Meno male che Pikappa nel corso dell’avventura la perde.
C’è poi l’incontro fugace con Lyo, nel quale si capisce che in passato è stato aiutante di un vecchio supereroe, ma senza approfondire. Ci sarà tempo nel prossimo numero.
Per il comparto grafico, nulla da dire se non sbav sbav. Sciarrone, che nelle sue 3 storie in PK2 aveva raggiunto l’apice artistico, se qui non si supera di certo si eguaglia, con un sacco di tavole meravigliose, un Pikappa magistralmente disegnato, Uno come Dio comanda (ivi compeso balloon seghettato, cose che Palazzi aveva ignorato) e una Lyla incredibilmente seducente, con completi che anche se diversi riescono sempre a mettere ben in mostra le forme della papera. Applausi a scena aperta!
Da segnalare infine che tra gli Imperfetti (nemici del regime di Buck Paper che collaborano con Pikappa, con a capo Angus Fangus) troviamo Rupert Potomac e Tempest Gale, senza ovviamente che Paperino li riconosca. Non mi è dato sapere se è una libertà che si è preso Sciarrone o se erano presenti nella sceneggiatura, fatto sta che questo fu un altro segno di come queste avventure si stessero svolgendo su un piano di realtà diverso da quello che conosciamo.
Dopo questa storia, Sciarrone non disegnerà più niente per PK.
Segue
Pkonfidential, ancora non al massimo delle sue potenzialità, e
Teknoforum, che questo mese ci parla dell’arsenale di Pikappa. Si parla dello scudo extransformer, del costume (interessante la maschera che altererebbe leggermente il viso di chi la indossa) e della Pikar, che come tutto il resto è in dotazione a tutti i Guardiani della Galassia. Interessante vedere come la Pikar non abbia più problemi di carburante come in PK2, dato che la monometilidrazina è bell’è che scomparsa.
Questione di fiuto (Ambrosio, Ziche) è la breve del numero, incentrata su Angus Fangus, La trama è carina e scorrevole, si fa leggere e Angus è abbastanza in parte. Peccato per i disegni di una Silvia Ziche sottotono.
Una rubrica di cui non si sentiva il bisogno era poi il
Master in Pikappologia, di cui questo numero presenta il primo esame. In questo caso però c’era il vantaggio di avere qualche indizio sul numero 5 di PK.
L’eco della macchinetta, infine, inizia a farsi divertente e accattivante, diventando il luogo in cui l’ironia di stampo demenziale di Vitaliano si potrà scatenare. Qui la “vittima” è Ambrosio, come spesso accadrà.