Nota: questa analisi contiene un’overdose di spoiler sulla saga di PK2, quindi consiglio vivamente a chiunque non la conosca del tutto di astenersi dalla lettura… e di tornare non appena completata.
Inoltre, tutto ciò vi è scritto rappresenta solo la mia opinione (anche se non lo ripeterò ogni tre frasi).
Enjoy!
Il 2001 era appena iniziato, e nelle edicole il primo numero di PK2 stava sconvolgendo il mondo dei PKers. La figura di Everett Ducklair, che nella prima saga era stata piuttosto marginale e connotata quasi soltanto da lati positivi, subiva anch’essa uno stravolgimento, e per il papero mascherato sorgeva una nuova era di dubbi, incertezze e… paura.
Già dal numero successivo, una misteriosa figura incappucciata, Profunda, si dimostra capace di manipolarla, a spese del nostro supereroe preferito, che vedeva svanite d’un colpo tutte le difese mentali sviluppate a Dhasam-Bul ed assieme a Jana.
Si sarebbe dovuto aspettare il numero 3 per scoprire la vera identità dell’aggressore: l’altra figlia di Everett.
Korinna Ducklair.
Da quel momento, nulla sarebbe stato più lo stesso. Korinna rivela da subito una spiccata personalità ed un’emotività travolgente (nel vero senso della parola!), che la rendono una protagonista nel nuovo universo di Pikappa. Un’altra delle sue caratteristiche più evidenti è l’attitudine al controllo ed al comando, che mostra sin dalla sua apparizione. Ma più di tutto, Korinna è animata da un rancore bruciante nei confronti di Everett.
Fu un vero shock, vedere questa figura catapultata nell’universo straordinario, complesso e maturo, ma in fondo rassicurante, di Pikappa, che non esita ad attaccare il proprio padre! Soltanto con il tempo, la sua figura avrebbe ricevuto una spiegazione.
Una spiegazione, tuttavia, non del tutto completa.
Korinna compare per la prima volta anche prima di PK2: in PKNA 49/50, è all’origine dell’anomalia che spinge Everett a tornare a Paperopoli. Ma non si può intuire la natura di questa anomalia fino al numero 2, Solo un po’ di Paura, dove la ragazza fa precipitare paperinik in un incubo ad occhi aperti.
Nella vignetta finale, si vedono due capsule criogeniche... di cui una è vuota. Ma la mente dei pkers si affolla di domande.
Esse riceveranno risposta soltanto nel numero successivo, La voce del buio, in cui viene rivelata anche l'identità della prima (in quel momento sembrava unica) figlia di Ducklair, Juniper. La ragazza si limita a ciondolare e a mostrare qualche bel primo piano; viene catturata da Everett e portata su una strana piattaforma, dove poco dopo si incontrano Pikappa, Everett e la misteriosa Profunda, che afferma di voler portare Juniper via con sé.
Poco dopo, infatti, Everett mette da parte tutto il grande piano utilizzato per attirare Profunda e le toglie il cappuccio dell'impermeabile.
Un brivido coglie tutti i Pkers: una giovane ragazza bruna, dallo sguardo triste... Korinna Ducklair.
Due vignette dopo, un altro sconvoglimento: Korinna pone le mani attorno alla testa e lancia una serie di onde psichiche contro Everett, costringendolo a terra!
Si tratta di uno dei momenti che più esprimono la differenza tra PKNA e PK2. Una figlia che non si fa scrupoli ad attaccare il padre, verso il quale mostra un odio travolgente.
Il numero si conclude con la scomparsa di Korinna; l'ultima pagina la mostra prendere un passaggio da una famiglia “meno gialla del solito”, come notato da un lettore, diretta verso un paesino dal nome sconosciuto: Goose Beach.
Non vedremo più Korinna per altri 8 numeri, ma la sua assenza si farà sentire. Soprattutto per Everett, che mostra un attaccamento straordinario alla figlia, forse superiore a quello per Juniper (che in tutta questa prima fase non esce dal ruolo e mantiene per fortuna una certa unità psicologica) o quello che prova Juniper stessa per la sorella.
Korinna ha mostrato sin da subito una grandissima forza di carattere ed una pericolosa attitudine al controllo, ed Everett (e con lui tutti i Pkers) non possono che chiedersi cosa stia macchinando.
Gli “stacchi” dei numeri 6, 8, e 10 non aiutano in questo senso, ed anche il (bel) numero 9 non sembra dare molte spiegazioni, a parte un suggerimento piuttosto sottile.
Le risposte sarebbero arrivate con Il peso dei Ricordi.
Il numero 11 rappresenta un vertice non soltanto per la saga di PK2, di cui rappresenta un punto di svolta, ma per l'intera epopea di Pikappa. Un acme non solo di sceneggiatura, trama e dialoghi, ma anche di disegni, con uno Sciarrone che fornisce la sua prova migliore.
In questo numero Korinna fornisce la sua prova migliore: mostra fino in fondo il proprio carattere esplosivo e violento, la propria spietatezza. Sembra addirittura portare verso l'annegamento parecchi abitanti del paese. Allo stesso tempo, riesce finalmente a spiegarsi con Pikappa, tentando di portarlo dalla sua parte con una confessione scioccante: lei, sua sorella ed Everett sono alieni provenienti dal pianeta Corona.
Ecco finalmente la motivazione dell'odio di Korinna verso suo padre: essere cresciuta in una macchina.
Tuttavia, verso la fine la ragazza mostra di saper provare qualcosa di diverso oltre a rabbia e rancore, salvando la vita a paperinik.
Si completa così il quadro della psicologia di Korinna: dura, spietata e decisa, ma non una macchietta capace di provare solo odio e dolore. Un'evoluzione che è molto simile a quella di Xadhoom in PKNA.
Non bisogna attendere molto per la successiva apparizione della ragazza, e nel numero 12 la sua psicologia fa un ulteriore passo in avanti: riesce infatti a mostrarsi cordiale con un camionista che le ha dato un passaggio. Un'ulteriore sfaccettatura che aggiunge profondità, ma, e in questo sta la bravura degli sceneggiatori, senza negare gli altri aspetti della propria personalità (come farà qualche pagina dopo, rubando le memorie ad un'insegnante privata e prendendone il posto - con una delle frasi più memorabili di PK2).
Nella rubrica Digital PK2, qualche pagina dopo la fine del numero, c'è poi una piccola chicca: una lettera di Korinna a Babbo Natale (da lei chiamato Pama-Ran), al quale chiede un'astronave interstellare per tornare sul pianeta natale. Il suo destino l'attende, dice. Quale destino, si saprà solo con il numero 15.
Proprio con Il Vero Nemico, il numero che mostra più cose sul passato di Everett e sulle sue motivazioni, si scopre il suo destino: diventare regina di Corona al prezzo della soppressione di tutte le emozioni. Per ironia, proprio in questo numero la sua psicologia raggiunge la piena maturazione: viene mostrato il suo ruolo di istitutrice per una coppia di bambini, e si vede molto bene come le ferite riportate dall'allontanamento della madre e dalla crescita in una macchina abbiano provocato una freddezza ed una mancanza di umanità.
Tuttavia, una mancanza non totale.
In questo sta la tragicità di Korinna: la sua ricerca di sentimenti positivi (l'affetto della sorella, l'amore della madre, il riconoscimento del duo ruolo di figlia) si scontra sempre con la sua rabbia repressa e con il carattere esplosivo. Il numero 15 non fa che aumentare la tragicità, mostrando una Korinna bambina dall'emotività perfettamente normale.
La Korinna precipitata sulla terra è un personaggio incompleto, come molti dei più grandi comprimari di Pikappa: come Uno, come Xadhoom, come Urk.
A differenza di loro, però, la pace non arriverà mai.
Infatti, dopo le vignette finali in cui Korinna mostra frustrazione per la propria incapacità di esternare emozioni (c'è uno splendido momento in cui i due bambini, nonostante tutto, la salutano dalla finestra), che potevano essere un punto di lancio per mostrare una definitiva mutazione del personaggio in senso positivo, la poca fiducia da parte dei fan e delle scelte editoriali suicide portano ad un immediato retrofront.
Negli ultimi due numeri, Korinna ha un'involuzione, tornando ad essere Profunda: la ragazza incapace di sentimenti e desiderosa solo di provocare male al padre. Nelle scene iniziali del numero 17, viene mostrato questo suo carattere distruttivo sin dall'infanzia, appiattendone la personalità, rendendola un avversario a tutti gli effetti.
Anche Juniper la segue in questa evoluzione, sebbene in maniera assai più rapida.
Nell'ultimo numero, la ragazza mostra la totale mancanza di una qualunque empatia con chiunque. Soltanto una smodata ambizione ed un certo grado di malvagità vera e propria, che hanno sostituito la rabbia ed il rancore.
Korinna verrà poi riportata sul pianeta natale da Everett, le cui ultime parole relative alle figlie sono la speranza di riuscire a mutarle nel carattere e la volontà di far scegliere loro il proprio destino.
Una fine ingloriosa per un personaggio che, come tutto PK2, avrebbe potuto avere ben altro destino.
Per quanto riguarda il disegno, tutti gli autori sono sempre riusciti a dare una veste grafica più che adeguata a Korinna, almeno dal punto di vista delle emozioni: sono sempre risusciti (in vari gradi) a mostrarla dinamica, energica e risoluta. Dal punto di vista dell'avvenenza (che in PK2 è una variabile importante), la maggior parte dei disegnatori ha puntato sul viso e sulla testa, raggiungendo sempre ottimi risultati. Soltanto Gula, nel numero conclusivo, sembra perdere la mano in questo senso. Tuttavia, la Korinna migliore, per espressività ed avvenenza, è sempre stata quella di Turconi, che nel numero 15 fa un lavoro straordinario sia con la forma del corpo, cui riesce a dare femminilità ed eleganza, sia con il contorno degli occhi, che le dona un'espressività unica.
Un capitolo a parte meriterebbe invece l'opera di Sciarrone, che nel Peso dei Ricordi raggiunge una vetta della sua arte, mostrandoci una Korinna perfettamente delineata nella sua aggressività latente (le pose sono perfette), della forma. E delle forme: il lavoro di Sciarrone esula dal capo dell'avvenenza per sconfinare, anche se di poco, nell'erotismo, portando la saga di Pikappa ad una vetta insuperata, come solo lui sa fare.
Nell'ultimo numero, invece Gula ricopre la ragazza con un paio di anonimi pantaloni e camicia, dimenticando le tute aderenti che avevano fatto la gioia dei Pkers solo il numero precedente, cui aggiunge una cravatta. Particolare sul quale ancora oggi mi interrogo. Ad ogni modo, le forme della ragazza ne sono quasi completamente nascoste, ed i vestiti del tutto urbani tolgono qualunque scampolo di mistero e di esotismo a Korinna, che sembra un'impiegata capitata per caso nella storia di Pikappa.
Anche dal punto di vista dei disegni, una fine ingloriosa.
La fortuna di Korinna, almeno rispetto alla sorella, è però di aver fatto almeno una fine coerente: le lacrime del numero 15, quell'unico momento di riflessione, di incertezza e di umanità può benissimo essere preso come un trauma che riporta la ragazza ai predenti stati emotivi, che cercherà ora di riempire con l'ambizione sfrenata.
Resta tuttavia, fino alla fine, un personaggio unico.
Non soltanto per la sua emotività che non ha precedenti nell'intera saga di Pikappa, facendone un personaggio pronto ad attaccare il suo stesso padre. Si tratta di un punto cruciale, forse quello che più di tutti, più ancora della mancanza di Uno stabilisce la linea di demarcazione tra PK2 e PKNA, mostra come siano cambiate le atmosfere.
Proprio questo il rapporto di odio con il padre è davvero ironico: la somiglianza tra Korinna ed Everett è grande.
Non solo per l'aspetto fisico - ciglioni compresi: i migliori disegnatori hanno sempre saputo far risaltare questo particolare! - ma soprattutto per l'emotività. I due hanno una grande forza di carattere, una volontà di ferro e la capacità di realizzare grandi cose. Entrambi possiedono lati oscuri (la tendenza alla costruzione di armi distruttive di Everett e quella alla dominazione di Korinna) ed entrambi hanno aspetti molto positivi, sebbene quelli di Korinna siano appena accennati.
Ma forse la più grande somiglianza è la capacità di stravolgere e condurre gli eventi, che la rendono uno dei personaggi più importanti di PK2, anche quando non è presente. Il lettore si chiede spesso cosa stia facendo Korinna (assieme con Everett - può darsi che la ragazza sia la sua preferita?), e non lo fa per amor di questione, ma perché sa che le sue azioni saranno fondamentali.
Korinna Ducklair avrebbe meritato un'evoluzione più approfondita, avrebbe meritato di veder sbocciare i sentimenti positivi appena accennati ne Il Peso dei Ricordi e ne Il Vero Nemico. Un'evoluzione simile avrebbe potuto forse condurla su una strada simile a quella di Xadhoom, farle trovare uno sbocco al rancore così come era successo per la Xerbiana in Metamorfosi.
Dopotutto, Xadhoom riusciva alla fine a trovare una ragione di vita, ed in alcune memorabili immagini di Metamorfosi e Sotto un Nuovo Sole, riusciva a mostrare il sorriso, la speranza che accompagnava il suo cuore termonucleare.
Sono poche le vignette in cui Korinna sorride, e sono sempre relative alla sua vita da bambina. Può essere sorpresa, addolorata o indifferente, ma non la si vede mai felice.
Questa, questa è davvero una delle più grandi mancanze di PK2, ed uno dei simboli di ciò che sarebbe potuto essere.
Una Korinna felice.