Altro capolavoro. Ti aspetto al varco per leggere quello che ne scriverai. Fu un inizio anno super con questi due numeri uno dietro l'altro, Faraci ed Enna in formissima a dir poco che ci hanno consegnato due dei numeri migliori della seconda serie di PK. Fa pensare il fatto che queste storie siano del tutto fuori dalla continuity principale della serie, cioè l'intrigo della famiglia Ducklair.
Condivido, sono riflessioni che sto facendo anch'io... E che, tra l'altro, mi stanno portando a rimangiare alcune cose dette al riguardo in precedenza (perché se è vero che la stretta continuity che unisce i vari numeri della serie può essere vista come un suo punto di forza, lo è anche che i numeri che ho finora amato di più, cioé
Il peso dei ricordi,
Tutto e Niente e, appunto, questo, ne sono quasi del tutto estranei, a fare eccezione trovo solo
Ducklair).
Prima di dimenticarmene, allora, scrivo subito due righe sull'ultimo numero che ho letto, questo pomeriggio.
L’ultima caccia è un Capolavoro. Per davvero. Avevo aspettative altissime per questo episodio, ma, nonostante ciò, è riuscito a sorprendermi, a emozionarmi, a incuriosirmi, a appassionarmi tanto da lasciarmi col fiato sospeso dalla prima all’ultima vignetta. Sarà per i flashback di grandissimo impatto, sarà per la tragica ed emozionante figura di Stevros, che regala alla storia un sapore amaro e dei momenti toccanti, e non può non lasciare il segno nel lettore, sarà per la figura di Tempest, prima avvolta da un alone di mistero, ora magnificamente tratteggiata da Enna nella sua persona e nella sua storia, caratterizzata magnificamente, come, del resto, tutti gli altri personaggi, o sarà per tutto questo e altro ancora, ma
L’ultima caccia mi ha emozionato e colpito tantissimo. Così tanto da farmi venire subito voglia di rileggerla, prima una e poi due volte, di seguito. Mi è capitato pochissime volte.
Non so se la porrei al livello de
Il peso dei ricordi, o se addirittura al di sopra, ma la carica emotiva di questa storia è a quel livello, di sicuro. Quegli stessi flashback già così sapientemente utilizzati proprio ne
Il peso dei ricordi vengono qui riproposti, e, per quanto si parli di Tempest e non di Everett, sortiscono lo stesso, bellissimo effetto. Emozionano, tanto. Ma anche tutta la vicenda è orchestrata perfettamente, e perfettamente i diversi fili della storia si intrecciano tra loro e con quello del passato, arricchiti dalla classica polvere magica della poesia di Enna che, neanche a dirlo, è riuscita a farmi volare di nuovo.
E poi ci sono i personaggi. I personaggi qui sono qualcosa di favoloso. La figura che rimane più impressa è sicuramente quella di Stevros. In tutta la sua tragicità, in tutta la sua sconvolgente complessità, è un personaggio la cui storia non può non lasciare il segno e toccare il lettore. E alla vignetta in cui tocca la mano di Tempest non sono riuscito a trattenere la lacrimuccia. Al leggere la bellissima frase “
Non esiste una fine, se vivono i ricordi. E alcuni fanno più male di altri”, nemmeno. E di non troppo diverso spessore è il personaggio di Tempest, di cui prima sapevamo poco o niente, di cui ora sappiamo tutto quanto: ne esploriamo il triste passato tramite i flashback e la vediamo in azione in un ruolo da coprotagonista. Ma si potrebbero tessere le lodi della caratterizzazione di ogni personaggio coinvolto, dai nostri “soliti” personaggi a quelli che vedono qui la loro prima comparsa, dai buoni ai cattivi. Di questi ultimi, per esempio, non si può non apprezzare l’indole davvero, ma davvero bastarda (penso soprattutto a Fog).
Davvero belli anche i disegni. Rigano, alla sua prima storia pikappica, ma anche a una delle sue prime lunghe Disney, si destreggia incredibilmente bene: il suo stile, molto moderno, è non solo apprezzabilissimo, ma anche decisamente appropriato per queste pagine. Da parte mia, l’ho gradito molto.
Credo di non avere altro da aggiungere... In questo numero c’è tutto: dalla poesia di Enna che tocca le solite, inarrivabili vette a dei disegni, forse inaspettatamente, ben al di sopra della media, passando per una vicenda toccante e originale, resa tale da ottimi personaggi, scene appassionanti, momenti commoventi e tante, tantissime emozioni.