A parte il fatto che recuperare i vecchi impianti grafici potrebbe essere problematico, ma il punto è un altro.
In pratica COSA dovrebbe fare la Panini secondo te?
Riprendere Zio Paperone al posto di Uack/Paperopoli? Purtroppo oggi il livello di cura editoriale è quello che è, e non basterebbe certo cambiar nome ad una testata usando un vecchio titolo per migliorare le cose.
Bisognerebbe, invece, creare prodotti validi che non appaiano solo come dei meri "surrogati" delle vecchie testate, ma se cosi fosse non ci sarebbe bisogno di riprendere i vecchi titoli, no?
Prendiamo l'esempio della testata Paperinik: siamo arrivati al restyling della terza serie, graficamente è molto accattivante (anche più delle precedenti due), ma il problema è la scarsissima cura editoriale nella scelta dei contenuti, con storie messe a caso, nessuna attenzione alle serie/cicli, nessun editoriale o redazionale. Ciò dimostra che il problema non è solo l'aspetto estetico del richiamo alle "vecchie glorie", ma serve la sostanza. E questa manca.
Oppure prendiamo le due testate parallele Tesori (International e Made in Italy): il vero problema non è la grafica (seppur il titolo sia orrendo come pochi), ma la cura del prodotto. Si sarebbe potuta fare una testata unica ispirata ai Grandi Maestri, invece si è preferito optare per una soluzione confusionaria e mal gestita (il secondo volume su Paperoga e la questione dei "50" capolavori di Cavazzano ancora gridano vendetta).
Altro esempio? Il Mega Almanacco: qui abbiamo titolo e grafica dallo stile molto "vintage", anche grazie alle copertine d'epoca "riciclate", ma i contenuti restano di qualità altalenante e con criteri oscuri.
Costituisce un'eccezione I gialli di Topolino, che è una vera e propria ristampa di una testata chiusa: bene, questa sarebbe l'occasione ideale per tentare l'esperimento di "continuare" con nuovi numeri se le vendite dovessero risultare buone, ma sono personalmente convinto che non accadrà perchè non hanno alcun interesse a sbattersi per trovare (o ricreare) gli stessi impianti grafici ed organizzare un progetto che possa portare avanti la testata per altri numeri (a tutto concedere posso ipotizzare che, probabilmente, il materiale a disposizione forse non basterebbe per un numero di uscite sufficienti a rendere economicamente conveniente l'operazione).
Ma anche tralasciando i "gialli", una controprova ulteriore l'avremo con Pk Giant: quando finiranno le storie della prima serie potrebbero forse continuare con la seconda, ma poi? Probabilmente potrebbero inserire le nuove storie nel frattempo edite in formato De Luxe (la cd. PKNE), ma forse a quel punto il progetto Pk potrebbe essere arrivato al punto di svolta per un rilancio periodico: lo faranno?