I riflettori si sono già spenti e per quello che si è visto (si è voluto far vedere) nei primi giorni è sembrato che esistessero solo quelle due tragiche realtà.
Da una parte la frazione che ha avuto il maggior numero di vittime e dall'altra il "simbolo" di una costruzione selvaggia che non ha tenuto conto delle più semplici regole antisismiche (???) [l'edificio è degli anni 60].
Il sisma e quindi la devastazione, ha colpito tutta la città, la famigerata zona rossa si estende per 300 ettari, 3km quadrati densi di vita, di abitazioni, di negozi, di uffici, di bar, trattorie, il cuore della città ha smesso di battere quella maledetta notte, si è fermato e non ripartirà prima di qualche lustro.
le chiacchiere sulla ricostruzione se le porta il vento, ci vorranno anni solo per abbattere quello che non è crollato e per portar via tutto lo sterro, solo dopo si potrà ricostruire.
Nel frattempo che vita sarà?
Io ho 37 anni e qualche aspettativa ce l'ho di rivedere la "normalità", ma i miei genitori? le migliaia di anziani che adesso fanno la fila per mangiare, per andare nei bagni chimici, che la notte hanno freddo e il giorno respirano con affanno per il caldo soffocante?
Per questa povera gente la vita si è fermata il 6 Aprile, loro la ricostruzione non la vedranno, le piccole abitudini quotidiane non torneranno più, forse era meglio rimanere sotto le macerie...
Una delle frazioni colpite è San Gregorio (il paese dei miei suoceri) ieri è tornato alla ribalta perchè, grazie all'iniziativa dei PRIVATI CITTADINI, alcune vecchie glorie del ciclismo vi anno fatto una visita approfittando del giorno di riposro della corsa rosa che proprio oggi arriva in Abruzzo.
Questo è il sito che alcuni miei amici hanno messo su per far conoscere la devastazione che li ha colpiti e per raccogliere fondi per la ricostruzione del centro storico che non esiste più.
www.sangregoriorinasce.comgrazie per l'attenzione e ciao!