In questo mercoledi esce il numero del Topo con Cuordipietra in copertina (e la storia di Artibani finalmente pubblicata, visto che sono tre anni che se ne parla) e il settimo numero del Plastico di Paperopoli sempre con Famedoro in cover e come personaggio da articolo interno (collegato al gadget del Club dei Miliardari: immagino e spero che avremo prima o poi anche una sua statuina, da inserire nel plastico). Sua anche la settimanale guida del TopoTravel dove ci conduce nei luoghi da lui più 'odiati' ma non solo: scopriamo la sua residenza paperopolese, la Limpopo Manor (stile boero con influenze scozzesi).
Mai come in questo periodo, tra fumetto, cartoni e oggettistica, il miliardario sudafricano è stato in prima linea, per quanto esteticamente deformato all'interno delle nuove DuckTales: la sua cartonistica taglia 'over' sembra che diventerà anche cartacea, approdando all'interno del Topo nei fumetti della serie animata disegnati in America da diversi autori italiani. Spero solo che non influenzi (negativamente) la sua tradizionale taglia 'medium' di barksiana origine ripresa nel tempo dai disegnatori italiani (da Perego a Carpi e a Scarpa fino a Perina e addirittura Sio).
Una storia dei primi '90 collegata all'apertura di Disneyland Paris e illustrata con la consueta maestrìa da Romano Scarpa ("I Paperi di Paperopoli alla conquista del mitico ticket") già vedeva un Famedoro 'alternativo', con il barbone lungo e bianco tipico delle DuckTales dell'epoca. Evidentemente, in quella occasione, il Maestro di Venezia aveva dovuto adattare l'estetica del personaggio ai cartoni, visto che la storia (credo di produzione Egmont) era stata concepita per il mercato internazionale.
Spero solo che una situazione del genere non venga a ripetersi in eventuali nuove storie con CF: d'altronde il nemico di Paperone ha sempre avuto, anche in Egmont (vedasi la saga di Don Rosa ma anche Vicar e Branca) l'aspetto che conosciamo. Certo, vederlo obeso anche nei fumetti DuckTales all'interno del Topo farà si che la sua stazza alternativa non sia più considerata solo tipica di altri media, lontani dal cartaceo.
Ad ogni modo, in attesa di leggere il suo 'Segreto', spero che questa volta (a differenza di quella precedente dell'Ultima Avventura) non dovremo aspettare troppo tempo per rivederlo in azione (DuckTales a parte). Auspico che anche altri autori, oltre al fantastico duo Artibani-Perina, lo prendano in considerazione nelle prossime storie paperopolesi. Il tempo sembra ormai maturo per un definitivo 'sdoganamento' del personaggio in Italia, grazie alle attuali 'sinergie mediatiche' di cui parlavo all'inizio. Senza dimenticare, ovviamente, Don Rosa, vent'anni fa il vero artefice del ritorno alla popolarità di Famedoro nel nostro paese.