La discussione si sta variegando troppo perché riesca a dire qualcosa di sensato, per cui mi limiterò a far mia una tesi di Galimberti, dibattuta secondo me a malo modo ad AnnoZero: l'"attentato" non è da iscriversi all'interno di valutazione politiche: dire che è colpa del "clima politico" e cercare di attribuire colpe ad altri---che è quanto stanno facendo i più---avrebbe senso solo se persone sane di mente, ma deviate, si fossero organizzate per dar vita a movimenti terroristici, come negli anni '70... avrebbe senso se estremisti che non si sentono più rappresentata né dal Governo, né dall'opposizione, decidessero di farsi sentire da sé in maniera violenta... ma non è questo il caso, perché qui si ha a che fare con un pazzo che ha agito per sé e a seguito di una qualche compulsione...
Galimberti ritiene pertanto tutte queste valutazioni (spesso atte a rendere Berlusconi in qualche modo intoccabile e non criticabile) una pura strumentalizzazione politica, e inscrive questo episodio all'interno di sole considerazione sul singolo individuo: dice che quando si ha a che fare con figure così carismatiche, come quella di Berlusconi, capita sempre sia che della gente straveda per lui e lo adori (cosa altrettanto preoccupante, perché in questo modo la politica non si fa più strada sui contenuti, ma sul carisma), sia che degli sciroccati lo odino (un po' come è capitato a John Lennon, la cui fama musicale è servita per dar spazio ad un forte carisma intellettuale e "pacifista", che ha finito col catalizzare le attenzioni di un pazzo omicida),
Mi rendo conto che tutto ciò sposta l'attenzione ancora una volta su Berlusconi, sul suo modo del tutto unico di fare politica, e che molti vorranno leggere queste tesi come un'accusa ("si vuole dire che la colpa è di Berlusconi stesso", ma credo che sia l'unica valutazione davvero sensata che ho sentito fin'ora, dato che non ho mai creduto che si potesse in alcun modo ricondurre questo attentato alla politica... né più né meno, insomma, se un pazzo ammazza un manager finanziario perché con la crisi ha perso il lavoro... e che semmai sposta il problema alla discussione su quanto fosse opportuno permettere a Berlusconi di immergersi a quel modo nella folla, se è stato opportunamente difeso, come mai gli è stato consentito di uscire di nuovo dalla macchina per farsi vedere (e se ci fosse stata un'organizzazione di più persone, e fosse partito un altro lancio?), etcetcetc
Anche secondo me se la sinistra non è stata fin'ora una valida alternativa*, questa destra, con questo berlusconi, secondo me non era neppure presentabile, per quanto detto fin'ora (tra l'altro facendo un elenco molto parziale)... diverso sarebbe stato il discorso se il leader di destra fosse stato gianfranco fini, che potrà avere idee diverse dalle mie, ma che stimo per l'idea di stato e rispetto delle istituzioni e degli avversari, che non appartengono neppure lontanamente all'attuale premier.
* Ci terrei comunque a dire che il Governo Prodi sarebbe stata una valida alternativa, se non fosse stata impresentabile, assolutamente imprensentabile, la coalizione che lo sosteneva, che lo ha condizionato nelle sue azioni e, infine, fatto miseramente cadere.