Se chiude anche la Definitive che si pensava non navigasse in acque così brutte e che ha affrontato percorsi di qualità, magari variegandoli troppo negli ultimi tempi (ma non credo che chiuderà per un numero sulla PIA o due sulla Baia), questo significa che neanche il Fantomius di Gervasio o l'America di Pezzin e De Vita o il Paperone di Vitaliano sono riusciti ad affezionare un sufficiente numero di lettori. Con la Deluxe la Definitive era considerata una 'gemma' della produzione paniniana ed ecco la fine che fa.
A questo punto non credo che i 'cervelli' della casa modenese escogiteranno chissà quali 'nuove proposte' (non si capisce perché dovrebbero avere successo, se anche la Definitive...) e penso che fra un anno diranno 'ciao ciao' al fumetto Disney i cui lettori, sempre più sporadici e generici, non meritano certo troppe attenzioni. Si 'accontentano' di 'Paperino-Paperinik-Big & C.' e poco gli interessa di grandi autori e disegnatori, maestri, collane specifiche e così via. Tanto un po' di tutto questo gli viene dato senza troppi problemi nei Grandi Classici, evitando cartonati, mega poster, preziose illustrazioni e chicche varie che costano sempre troppo.
Come non dargli torto, tutto sommato? Essendo 'generici' da una vita non vedo perché dovrebbero improvvisamente cambiare (al decimo anno di crisi economica, fra l'altro). E i lettori 'specifici' che dovrebbero tenere in piedi tutto l'ambaradan paniniano non lo fanno per un unico e semplice motivo (secondo me): sono pochi, sempre meno (anche per la crisi decennale) e il fatto che siano rimasti delusi dalle più recenti decisioni della Panini incide in maniera minima, altrimenti la Definitive non si troverebbe in questa situazione.
Tutta l'energia e l'iniziativa che la Panini ha dimostrato in quest'ultimo lustro disneyano sembrano quasi sprecate per un paese che non sa apprezzare, che non sa seguire (costringendo la casa a chiudere anzitempo tante testate). E' strano che la Egmont, pur avendo un bacino d'utenza più grande, più appassionato ed economicamente più ricco, non abbia mai avuto grandi iniziative editoriali, andando avanti da decenni con i soliti albi sciapetti e con storielle così così. I fedeli e 'colti' lettori nordeuropei meriterebbero tutto ciò che noi abbiamo visto uscire nelle nostre edicole e fumetterie negli ultimi anni: probabile che con loro diverse collane non chiuderebbero in anticipo.