Riporto qui alcune considerazioni fatte su Facebook e altre parti:
- Siamo tutti d'accordo che una casa editrice, un'azienda, non possa andare in perdita, ma è anche vero che sarebbero auspicabili comportamenti più rispettosi nei confronti dei clienti, con strategie più chiare e comunicazioni accurate.
- Strategie più chiare, il punto dolente della faccenda, dico subito che sono un profano di certe dinamiche ma qui gli errori fatti mi sembrano netti e anche piuttosto pacchiani, oltre che reiterati. Nonostante i precedenti ci fossero già stati, con testate chiuse o altre rimaneggiate in formato e/o contenuti, la Panini ha continuato a far uscire testate nuove piuttosto che preoccuparsi di contenere i costi così da chiudere le testate già aperte, col risultato che abbiamo testate monche di pochi numeri (X-Mickey e i Mercoledì di Pippo 5, i Gialli 3, sulla Definitive e su PK Giant ci torno dopo), e testate nuove come l'Economia di Zio Paperone che, come si suol dire, sono durate da Natale a Santo Stefano. Ora, considerando che un'altra testata su ZP uscirà in settimana, occorreva davvero spendere per produrre quei 4 volumi? Non sarebbe stato meglio lasciar perdere e chiudere qualcosa di già cominciato?
Capitolo PK Giant, una chiusura così improvvisa dopo 43 numeri è una beffa, chi l'ha seguita ha speso quasi 200 euro per una collezione incompleta, e non mi si venga a dire che si potrebbero recuperare i vecchi PKNA mancanti perchè un collezionista non sopporta questi mischiamenti, tanto valeva allora scaricare le scan se si volevano soltanto leggere le storie. Si sapeva che la testata non andava bene, basti vedere che ad un certo punto sono state tagliate le storie brevi, ma il fatto che si sia proseguito fino a questo punto faceva ben sperare per un buon esito della vicenda, che invece non è stato tale. Ora, che senso ha rimanere in mezzo al guado? O si stoppava alle prime avvisaglie, così almeno chi la comprava risparmiava soldi, o la porti fino in fondo, ma stoppare il tutto a -9 dalla fine è davvero clamoroso.
Definitive, e qui andiamo di male in peggio. A me questo progetto è piaciuto da subito, ed era anche partito bene, ricordo diversi volumi esauriti, quindi cosa è successo? Credo che l'errore sia stato quello di mettere troppa carne al fuoco, troppe serie che non tutti seguivano regolarmente e che alla fine, complice anche il cambio di periodicità, ha fatto sì che molti mollassero perchè stufi di aspettare mesi e mesi prima di un nuovo volume. Mi sono fatto questa idea dopo aver visto lo scarso riscontro avuto dalle Storie della Baia, serie interrotta dopo appena un paio di numeri, e allora mi chiedo se non sarebbe stato meglio diminuire le serie o comunque di non metterne di troppo lunghe come DoubleDuck, per non parlare della scelta incomprensibile di dedicare un volume alla PIA, per giunta con storie random visto che non seguiva alcuna cronologia. Il risultato è che ora non avremo l'ultimo numero di C'era una volta in America, a meno di clamorosi ripensamenti, e con diverse altre serie incomplete, tra cui Fantomius e lo stesso DoubleDuck.
Ora, tutto questo panegirico perchè sì, è chiaro ormai come funziona un'azienda, ma è anche vero che a rimetterci non possono essere sempre i consumatori, non si può certo stare in silenzio se si ritiene di aver subìto un torto, e ciò che si chiede con queste lamentele, con queste proteste, è che la Panini d'ora in poi agisca con più criterio nel rispetto di chi dà fiducia e spende soldi, perchè sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico.
- Comunicazioni, il secondo punto dolente della faccenda, quello che più di tutti mi fa gridare al mancato rispetto nei confronti del consumatore. Negli ultimi tempi le varie testate hanno subìto diversi cambiamenti, nel prezzo, nel formato, nella foliazione, ma non c'è mai stato un comunicato, una riga di spiegazioni, nulla, semplicemente si andava in edicola e si scopriva che l'Altro Topo era stato rimpicciolito, che Uack aveva subìto una cura dimagrante e via dicendo, per non parlare delle testate misteriosamente scomparse come la Legendary senza alcun annuncio da nessuna parte.
Non tutti seguono le pubblicazioni Disney tramite il forum o altri social media, un cambio di prezzo o formato va anche argomentato, spiegato, io spendo e vorrei dei chiarimenti se una testata cambia, non posso essere solo un portafoglio vivente.
Cosa succede invece? Che non solo di questi cambi non si viene nemmeno avvisati, figuriamoci quindi che vengano spiegati, ma addirittura le notizie vengono date su Anteprima, un giornale reperibile solo online o in fumetteria e che di certo non rappresenta il canale ufficiale di Topolino o della Disney, immagino che diverse persone chiederanno conto al proprio edicolante tra qualche mese dei nuovi numeri di PK o della Definitive e scopriranno così come stanno le cose, e tutto ciò è ridicolo a dir poco.
Il rapporto di fiducia è ormai ampiamente compromesso, leggo che molti compreranno ormai solo a serie completa, cosa che credo abbia penalizzato i Mercoledì di Pippo dopo la chiusura anticipata di X-Mickey, e questo farà sì che ogni nuova proposta, pur se interessante, sarà probabilmente destinata al fallimento visti i numerosi, ormai troppi, precedenti al riguardo.
Nel mio piccolo, e per amore della Disney che seguo da piccolo, vorrei invitare la Panini a ponderare meglio le strategie future, a migliorare sensibilmente le comunicazioni e infine a fare il possibile per far uscire l'ultimo numero di C'era una volta in America e i restanti numeri di PK Giant, magari facendo come Panini Manga, aumentando il prezzo e abbassando la tiratura, riservando i prodotti al solo circuito delle fumetterie. Probabilmente sarà un'operazione in perdita, ma non porterà al fallimento e potrebbe essere una scelta lungimirante per il futuro, se non altro farebbe guadagnare molti punti nei confronti di chi oggi si sente amareggiato e deluso.