buonasera,
volevo solo fare notare che nella prima tavola de Il pozzo di soldi i nipotini si divertono a costruite con le monete "the old fort duckbug" (il vecchio Forte Paperopoli)... ma nella versione italiana di questo numero c'è scritto "abbiamo riprodotto il vecchio Fort Paper"
insomma, la stessa cosa viene chiamata FORTE PAPEROPOLI (pag.14, in "Sua maestà De paperoni") e Fort Paper (p.97, in "il pozzo di soldi")
Non è il primo errore di questo genere, nei primi 4 numeri la decisione di cosa tradurre e cosa no mi è sembrata molto arbitraria ("white agony creek" sì e "killmotors hill" no?), ma due scelte diverse così nello stesso numero...
c'è un motivo filologico che mi sfugge? Magari non ho capito bene io come funziona la traduzione...
Effettivamente ci sono delle incoerenze e sviste. In questo volume, comunque, è possibile notare più che nei precedenti le differenze rispetto alla traduzione di Zio Paperone, incredibilmente spesso rimaneggiate se non addirittura stravolte rispetto all'originale. Questo specialmente nel Pozzo di soldi ed in Paperino educatore modello. Si nota anche come i baloon di ZP siano più grandi e spesso coprano ampi dettagli delle vignette.
A livello grafico non amo i colori, soprattutto le monete non d'oro (orrore!), ma è la colorazione originale voluta dal Don, quindi posso solo che elogiare questa collezione per la fedeltà.
A livello testuale però continuo ad avere qualche dubbio, soprattutto perché, oltre alle traduzioni fedeli, vorrei anche la "continuità" e l'uniformità tra le varie storie.
Un esempio (leggermente OT) dal "ritorno a testaquadra":
Non potendo tradurre la parlata dialettale "alla paperino" della gente di testaquadra, in italiano fanno dire a quel popolo Sgurgle e Uack... e c'è questo scambio:
ZP: paperino li ha impressionati più di voi
QQQ: lui dice uack
QQQ (tra di loro): come se bastassero due o tre uack per fare colpo
in originale però era
ZP: Donald probably stood out, since you three are pretty much alike
QQQ: We are not!
QQQ (tra di loro): imagine anyone saying that about us!
il "problema" non è tanto nella traduzione infedele (il traduttore doveva pur spiegare al lettore italiano perché gli abitanti parlano tutti in modo strano), ma nel fatto che quello stesso scambio in inglese, in cui QQQ ridono dell'idea di essere considerati identici, è sia una divertente rottura della quarta parete, sia una piccola caratterizzazione del Don che tornerà in altre storie (sicuramente in "Occhio ai dettagli", dove paperino spiega come fa a "distinguerli chiaramente").
Ripeto, vista globalmente, l'opera per ora va promossa. Ma non vorrei si facesse la fine dei manga di dragonball, dove ogni versione "definitiva" che esce migliora grafica e traduzioni, ma in realtà si porta appresso sempre alcune censure, tagli ed errori delle versioni precedenti.