Venezia e i Tesori De' Paperoni Scarpa
Ad un anno esatto dall'uscita de
Topolino e il Ferro d'Oro, Romano Scarpa torna a ritrarre la sua Venezia in una storia a fumetti, rendendola nuovamente protagonista ed intitolandole, addirittura, la vicenda. Una vicenda che sa tanto di omaggio, non solo alla città lagunare, ma anche ad un altro dei grandi amori di Scarpa: l'animazione: se
Il Ferro d'Oro portava in scena il cast topolinese (con le uniche eccezioni di Brigitta e Zio Paperone), questa volta sono i Paperi a farla da padroni, trascinando con loro una vecchia conoscenza proveniente dritta dritta dal primo degli Special Cartoons prodotti dagli Studi Disney, quel
Ferdinand the Bull (1938) avente per protagonista il mansueto omonimo toro che, nella storia a fumetti, farà da compare di Paperino nella trasferta veneziana.
E' alla fattoria di Nonna Papera che ritroviamo il bovino, che entra in scena allorquando Paperino, in seguito all'ennesima contesa con Gastone, deciderà di dimostrare al cugino e a Paperina la sua abilità di toreador, sfruttando a suo vantaggio la natura di Ferdinando, toro dall'aspetto minaccioso ma incapace di fare del male ad anima viva. E sarà durante l'esibizione che Paperone deciderà di portare tutta la truppa familiare con sé a Venezia, in occasione di una mostra dedicata ai tesori del titolo, per metter su uno spettacolo che attiri i visitatori. E, una volta spostato il set in Italia, Scarpa non si esime dall'inserire alcuni elementi personali, dal palazzo in cui si tiene la mostra, situato nel suo sestiere di Cannaregio, alle proposte ingegnose per risolvere i problemi della città, in primis quello, annoso, dell'acqua alta, su cui l'autore ritornerà in futuro, con ulteriori accenni nelle sue storie successive.
Tuttavia, nonostante la presenza di più sottotrame, la vicenda presenta un intreccio ed uno svolgimento piuttosto semplici, senza particolari guizzi, forse dovuti alla sua natura di semplice omaggio, un mero pretesto per immergere il lettore nelle splendide atmosfere lagunari, facendo muovere i personaggi tra i calli e canali di Venezia durante il caratteristico Carnevale - e in cui gli abitanti si lasciano scappare qualche frase in dialetto - ma, nonostante ciò, si sarebbe potuto condensare tutto in un singolo episodio. La storia, infatti, esce su Topolino nel febbraio del 1985 divisa in due puntate e Scarpa realizza appositamente un'illustrazione dedicata alla vicenda (quella all'inizio del post) e che rappresenta uno dei pochissimi disegni di copertina realizzati dal cartoonist veneziano per la testata ammiraglia disneyana. Non sarà l'ultimo, tuttavia,
Venezia e i Tesori De' Paperoni rientra in un periodo artistico dell'autore in cui, dopo l'exploit tra la fine degli anni '70 e gli inizi degli anni '80, comincia ad assottigliarsi la sua produzione da autore completo e che si concluderà qualche anno dopo, con l'avvio della breve ma intensa e interessante epopea delle storie a strisce. Ciò nonostante, il tocco scarpiano si vede e si sente tutto, anche, e soprattutto, in un'avventura poco celebrata, ma che rappresenta un piccolo gioiello che un grande artista ha dedicato alla sua amata terra, come in pochi riusciranno a fare in seguito con così tanta passione.