E' tutto bello da leggere, tutto bello da guardare, tutto kolossal, tutto cazzuto...
Ci sono effetti speciali, colori da sballo, disegni che non ti dico, battute scoppiettanti, sceneggiatura senza punti morti, e la prosecuzione di una storia che si attendeva da più di 15 anni.
Quello che un lettore ha sempre desiderato.
Però...
Qualcosa si ingrippa.
L'ingranaggio è oliato, molto ben oliato. Ma qualcosa si impunta ugualmente.
Ora, io non sono un tecnico, non posso dire esattamente quale sia il difetto. E la macchina l'ho imparata a conoscere da poco, tutto sommato. Non sono della prima ora. Però posso accorgermi del guasto, senza essere esperto.
Non c'è sentimento, non c'è empatia. E' un viaggio da visita guidata, di quelli che ti lasciano un po' indifferenti: sì, il viaggio l'ho fatto, ho visto diverse cose, alcune mi sono anche piaciute. Ma non mi sono divertito come avrei voluto. Come avevo pensato. Si arriva dove si vuol arrivare, dove si doveva arrivare, senza sbalzi né sorprese. Non si intraprende un percorso emotivo, non ci si lascia guidare dai personaggi, che sembrano quasi non provare emozioni: stanno recitando la loro parte, quello che ci si aspetta. Ma dopo tanti anni di attesa- specialmente da parte di altri- mi sembra che si sia arrivati ad un punto X prestabilito. Ma come ci siamo arrivati?
"L'orizzonte degli eventi" è stata per cinque settimane di seguito la miglior storia di ogni numero. E nonostante questo, non la ritengo una storia memorabile.
Boh, sicuramente sono io ad essere complicato. Ma fa comunque pensare...