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PaperCoree 1988-2018

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Cornelius
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PolliceSu   (3)
    PaperCoree 1988-2018
    Sabato 5 Mag 2018, 14:43:04
    Sembra proprio che a trent'anni dalle Paperolimpiadi di Seul la speranza di Romano Scarpa della pacificazione se non della riunificazione fra le due Coree, rappresentate da due personaggi creati per l'occasione, il sudcoreano Kim Don-Ling e la nordcoreana Chen Dai-Lem, sia arrivata a buon punto e quasi all'improvviso, dopo pericolose  e recenti escalation che avevano fatto pensare al peggio.
    I giovani character coreani non sono stati più ripresi ma dal finale della saga olimpica si evinceva che i due innamorati fossero tornati insieme a Paperopoli: "Adesso che ci siamo ritrovati, non ci perderemo più!" diceva felice Chen. "E appena ci sarà possibile... ci uniremo per sempre!" continuava Kim.

    Osservando oggi il leader norcoreano Kim Jung-un e quello sudcoreano Moon Jae-in tenersi per mano e saltare insieme da un lato all'altro del 38° parallelo (come avrebbero voluto fare, non potendo, i due paperi intorno al poderoso canneto, autentico muro del loro personale 38° parallelo), sembra di sentire proprio loro pronunciare queste frasi scritte in un fumetto di trenta anni fa. E sicuramente Romano Scarpa, mettendole in becco alle sue due creature pennute, era come se auspicasse lo stesso dialogo estendendolo politicamente ai due paesi tecnicamente in guerra da 65 anni (all'epoca delle Paperolimpiadi erano 35).

    "Sigh! Addio alla nostra campionessa!" pensava l'allenatrice di Chen, asciugandosi le lacrime sapendo di averla persa per sempre.
    Considerando la prossima possibilità di ricongiungimenti familiari, troncati dopo la fine della sanguinosa guerra dei primi anni '50 (chi abitava al Nord non ha più potuto rivedere parenti e amici al Sud e viceversa), la felicità di Kim e Chen in Calisota, mai del tutto piena, proprio per l'impossibilità di Chen di rivedere i suoi familiari, oggi si potrebbe finalmente completare.

                                               

    Senza voler correre troppo (del pingue dittatore nordcoreano non ci si può fidare del tutto, in ogni caso), auspichiamo che in un prossimo futuro genitori, zii e amici di cittadini coreani divisi (nella realtà) e di Chen (nel realistico fumetto disneyano) potranno riabbracciare i loro cari e la loro ragazza (nello specifico ) e che lei stessa potrà tornare nel suo paese natìo, lasciato per amore diverso tempo fa. Paese nel quale gli stessi familiari dei due paperi potranno finalmente conoscersi, superando senza problemi quel 38° parallelo, da nord a sud come da sud a nord.

    Quante belle storie si potrebbero scrivere considerando tutto ciò!
    Trent'anni fa un grande autore che non amava particolarmente queste ricorrenze sportive (infatti le sue saghe ruotano sempre intorno ad esse, senza mai entrarvi, o sono un prologo prima che inizino, come nel caso di Seul '88), approfittò dell'occasione per scrivere e disegnare una bellissima storia, lanciando un segnale di speranza e di pace che, guarda caso, l'anno successivo si concretizzò in Germania, riunendo Est e Ovest dopo un quarantennio. Chissà che dopo 65 anni la stessa cosa non possa accadere fra Nord e Sud, in quella Corea magnificamente illustrata e descritta da Scarpa nelle sue Paperolimpiadi.

    Oggi tutto ciò non è proprio possibile?
    Oltretutto non si tratterebbe di denunciare una divisione come accaduto nel 1988 ma di descrivere un riavvicinamento e una possibile riunificazione, come sembrerebbe visti i recenti avvenimenti. Kim e Chen avrebbero validi motivi per essere riproposti in questa nuova fase politica coreana, proprio per lanciare (anche ai più giovani) un messaggio di pace e di speranza (che è tipico disneyano), oggi molto più vicine rispetto a trent'anni fa (almeno in quella penisola, ma da lì verso buona parte del mondo).


    ________________________________________________________________________________________________________________________

    In questo link lusitofono si parla delle Paperolimpiadi e vediamo il futuro dittatore Kim Jong-un da piccolo, insieme al padre, entrambi con il tipico copricapo topesco.

    https://medium.com/@nr749/a-disney-e-a-coreia-do-norte-uma-hist%C3%B3ria-de-amor-669e09d1aac0

                         
                                                                 
                                                                 
    « Ultima modifica: Martedì 8 Mag 2018, 10:11:31 da Cornelius Coot »

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      Re:PaperCoree 1988-2018
      Risposta #1: Domenica 6 Mag 2018, 21:28:07
      Caro Cornelius, purtroppo la riunificazione, al di là dell'ovvio problema economico-istituzionale, sarà irta di ostacoli. è infatti interesse tanto dell'America quanto del Giappone mantenere la penisola separata. Se quest'ultimo teme la concorrenza commerciale di un'ipotetica Corea unita, l'America non ha alcuna intenzione di ritirare le sue truppe dalla Corea del Sud (conditio sine qua non che la Cina, a cui si deve l'incontro tra Kim e Moon, non ha alcuna intenzione di rimuovere dal trattato di pace che sembra porrà fine allo stato di guerra tra i due paesi entro l'anno. Inoltre la Cina non vuole assolutamente che la Nord Corea, per quanto inaffidabile possa essere, faccia la fine della DDR da te citata, e cerca che le due Coree instaurino un modus vivendi. Probabilmente non crede nemmeno lei in una riunificazione politica della penisola, anche se altrettanto probabilmente crede che sia possibile in altre forme. Ammettendo che sia possibile una Corea unita entro, mettiamo, il 2025 (sono ottimista, lo so) non potrà fare a meno di affrontare molti problemi. Comunque sarebbe bella una storia dove Kim e Chen (che a dirla tutta è un nome cinese, non coreano) si reincontrino. Tra l'altro non ho mai letto Paperolimpiadi, dovrò rimediare
      « Ultima modifica: Domenica 6 Mag 2018, 21:35:10 da Hero of Sky »
      Perchè di questo mondo siamo solo ospiti, fra i tanti. E non i padroni. Insieme abbiamo dimostrato tante cose, ma la più importante è che non esiste l'impossibile. Antidarwinista

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        Re:PaperCoree 1988-2018
        Risposta #2: Lunedì 7 Mag 2018, 11:22:53
        conditio sine qua non
        condicio, non conditio. Conditio significa "fondazione", non "condizione" (cfr. ab urbe condita, "dalla fondazione di Roma").
        "Coi dollari, coi dollari si compran le vallate / Così le mie ricchezze saran settuplicate" (da Paperino e l'eco dei dollari)

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        Hero of Sky
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          Re:PaperCoree 1988-2018
          Risposta #3: Lunedì 7 Mag 2018, 14:41:18
          E dire che faccio il classico...  :P
          Perchè di questo mondo siamo solo ospiti, fra i tanti. E non i padroni. Insieme abbiamo dimostrato tante cose, ma la più importante è che non esiste l'impossibile. Antidarwinista

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          Cornelius
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            Re:PaperCoree 1988-2018
            Risposta #4: Martedì 8 Mag 2018, 00:46:03
            La 'diatriba' conditio-condicio è affrontata dall'Accademia della Crusca:

            http://www.accademiadellacrusca.it/en/italian-language/language-consulting/questions-answers/condicio-conditio-sine-qua

            ____________________________________________________________________________________

            La eventuale riunificazione della Corea sarebbe un evento fine a se stesso e non conseguente di un terremoto globale, come accadde per la Germania la cui riunificazione seguì gli sviluppi del crollo dell'Urss e di tutti i regimi comunisti dell'Est Europa collegati.

            L'estremo isolamento nordcoreano e il nuovo mix cinese di comunismo e capitalismo potrebbero rendere fattibile una unità sotto il segno del Sud, sempre che gli americani, in questa nuova realtà 'occidentalizzata', decidano non solo di abbandonare il 38° parallelo ma rinuncino ad ogni eventuale spostamento dei loro militari verso nord, cioè verso il confine cinese. Questa serie di eventi a catena non sarà facile ma non la vedo impossibile.

            Più che altro dipenderà da Kim stesso cosa fare: festeggiare con il presidente sudcoreano una pacificazione che vede esposte mappe del paese di un unico colore sembrerebbe presagire una sua rinuncia al potere. Anche se, in una eventuale elezione libera di tutta la Corea unita e democratica, qualora si presentasse semplicemente come uno dei candidati alla presidenza, non è detto che non potrebbe clamorosamente (e democraticamente) vincere, considerando il fatto che la popolazione del Nord, nonostante tutto, potrebbe restargli fedele. E vedere Kim Jong-un come futuro presidente democraticamente eletto della nuova Corea unita sarebbe sicuramente una beffa per i democratici del'ex Corea del Sud (oltre che per quelli del resto del mondo).

            Visto mai che il paffuto dittatore del Nord stia pensando proprio a questo?  :o
            « Ultima modifica: Martedì 8 Mag 2018, 09:58:04 da Cornelius Coot »

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              Re:PaperCoree 1988-2018
              Risposta #5: Mercoledì 9 Mag 2018, 10:20:05
              La 'diatriba' conditio-condicio è affrontata dall'Accademia della Crusca:

              http://www.accademiadellacrusca.it/en/italian-language/language-consulting/questions-answers/condicio-conditio-sine-qua
              Grazie, Cornelius, per la precisazione. Il mio appunto nasceva da quando, mentre andavo al liceo, fu varata la cosiddetta par condicio nei mezzi di comunicazione. La mia insegnante di latino ci disse: "Mi raccomando, si dice par condicio, non par conditio, perché quella è..."

              Anche se, in una eventuale elezione libera di tutta la Corea unita e democratica, qualora si presentasse semplicemente come uno dei candidati alla presidenza, non è detto che non potrebbe clamorosamente (e democraticamente) vincere, considerando il fatto che la popolazione del Nord, nonostante tutto, potrebbe restargli fedele. E vedere Kim Jong-un come futuro presidente democraticamente eletto della nuova Corea unita sarebbe sicuramente una beffa per i democratici del'ex Corea del Sud (oltre che per quelli del resto del mondo).

              Visto mai che il paffuto dittatore del Nord stia pensando proprio a questo?  :o
              Ipotesi interessante, ma che ritengo (fortunatamente per i sudcoreani) difficile da realizzarsi, poiché come popolazione la Corea del Sud surclassa quella del Nord in un rapporto 2:1.
              "Coi dollari, coi dollari si compran le vallate / Così le mie ricchezze saran settuplicate" (da Paperino e l'eco dei dollari)

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                Re:PaperCoree 1988-2018
                Risposta #6: Mercoledì 9 Mag 2018, 12:05:24
                Visto mai che il paffuto dittatore del Nord stia pensando proprio a questo?  :o
                Un piano molto piu' realistico credo che sia quello di un'apertura di tipo cinese (il governo mantiene un controllo ferreo sulla politica, ma si aprono dal punto di vista economico e concedono ai cittadini una certa liberta' di movimento tra Nord e Sud, cosi' come adesso c'e' una certa liberta' di movimento tra Repubblica Popolare Cinese e Taiwan). Rapporti amichevoli con il Sud e sviluppo economico favorito dall'apertura potrebbero rendere il regime del Nord piu' popolare presso i suoi sudditi e quindi piu' stabile (dando un grosso contributo alla risoluzione di quello che suppongo sia il piu' grande problema di Kim da quando e' al potere, cioe' come sopravvivere - inteso in primis come sopravvivenza personale). Nel corso degli anni la cosa potrebbe evolversi in una graduale uscita dalla dittatura (un processo di democratizzazione simile a quello seguito da Taiwan dopo gli anni del Terrore Bianco sotto Chiang Kai-Shek e - crederei, ma non sono ben informato - a quanto successo qualche decennio fa in Corea del Sud) e quindi in una riunificazione delle Coree (che dubito possa avvenire pacificamente finche' il Nord e' sotto questo regime ed il Sud un paese ragionevolmente democratico). Ma mi aspetterei che per tutto questo ci vorranno, come minimo, alcuni lustri.

                Voglio sottolineare che quanto ho scritto sono solo le ipotesi (ottimistiche) di un tizio che non sa quasi nulla della situazione coreana e sta allegramente tirando ad indovinare cercando di restare vagamente realistico.

                 

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