Premetto che non sono un grande tifoso dell'italia sportiva, cioè le varie nazionali, che siano di calcio o di altri sport, mi lasciano abbastanza indifferente. Però per quanto mi riguarda l'appartenenza ad una nazione non può essere solo una questione di carte bollate. La francia che vinse il mondiale del '98, avrà avuto in squadra non più di 3 francesi doc, gli altri erano originari di ogni parte del mondo. Chiaramente era il frutto della politica coloniale francese, cosa che l'italia non ha mai portato avanti (avrebbe voluto, ma non c'è riuscita). Erano comunque francesi "dentro", trezeguet, zidane, henry, lizarazu, djorkaeff, thuram, desailly, etc. tutti cresciuti in francia e quindi francesi, appartenenti a quella nazione a tutti gli effetti. E' il caso di balotelli, cresciuto in italia, con famiglia putativa italiana. Camoranesi non canta l'inno italiano: è giusto, perchè dovrebbe? Non è il suo, è argentino! Però a me onestamente non piace vedere gente che indossa una divisa nazionale che non sente sua. Amauri lo stesso, non credo che canterebbe mai l'inno di mameli, idem credo sarebbe per motta.
Una nazionale dovrebbe essere l'espressione di un determinato paese in quello sport. Se non riesci a mettere insieme una squadra competitiva perchè ci sono troppi stranieri nel tuo campionato e gli italiani non hanno spazio per mettersi in luce, qual è il problema? Non c'è (formalmente), vuol dire semplicemente che il livello del tuo calcio è quello e anzi una situazione del genere dovrebbe servire di stimolo per intervenire, piuttosto che cercare rattoppi qua e là.
Balotelli è di colore, è nato in ghana, ma è cresciuto calcisticamente in italia. Al di là del talento che è una cosa personale, lui è espressione del calcio del nostro paese, perchè ha cominciato a giocare coi ragazzini nei campetti italiani, perchè cresciuto nelle scuole calcio italiane, esattamente come maldini, del piero, chiellini, gilardino. Ciò che non vale per amauri, motta, camoranesi e compagni. Se diventa possibile raccattare giocatori per ogni dove per rafforzare la propria nazionale come si fa per le squadre di club, tanto vale abolirle e organizzare una superlega per queste ultime, come da tempo si pensa