In ogni casa, famiglia, azienda, gruppo, organizzazione sociale (e per sociale intendo composta da due o più persone che socializzano tra loro - e anche con l'esterno, perchè il mondo non è composto solo da quelle due persone) sono necessarie delle regole, che devono essere improntate alla convivenza civile a al buon senso, prima che agli obblighi. Sempre. Altrimenti tanto vale rintanarci nelle caverne come nella preistoria e ridurre a zero qualsiasi tipo di interazione con gli altri.
E non è che se queste regole contrastano con quello che si vorrebbe dire o fare, allora si può sempre gridare alla censura.
E fin là non c'è ombra di dubbio.
Proprio per questo credo che sarebbe utile
esplicitare tali regole, e, perchè no, anche le sanzioni da comminarsi a chi le infrange (come sa qualunque matricola di Giurisprudenza, la legge è tale quando c'è una corrispettiva sanzione, altrimenti è un consiglio).
Però esplicitiamole, così da non ripetere gli stessi errori.
Altrimenti che regole sono se non stanno scritte da nessuna parte?
In particolare, è vietato esprimere civilmente opinioni negative sull'operato dei dipendenti Panini?
"Sì" o "non ripetutamente ed esclusivamente" sarebbe una risposta perfettamente valida, e se qualcuno urlasse al "bavaglio" allora sì che non avrebbe capito nulla.
Non mi pare che nessuno abbia parlato di messaggi sovversivi. Da quel poco che ho letto (perchè poi, come dicevo ieri sera, è subentrata la vita reale, e chi di dovere aveva già messo un freno al tutto, e io non sono stata a leggermi tre pagine di deliri a mezzanotte, mi capirai ma avevo ben altre priorità) il topic delle puzzette è degenerato con teorie folli a dir poco e argomenti che non c'entravano nulla, ed era palesemente fuori controllo, motivo per cui, in attesa di valutare con calma il da farsi, è stato deciso di toglierlo un attimo dal fuoco.
"Teorie folli"?
Direi al più opinioni bislacche di vecchi barbagianni, ma sono censurabili (domanda aperta)?
Sappiamo tutti che a un certo punto si è aperto un filo di discussione solo marginalmente legato alla rubrica in questione e di più ampio respiro (classiche lagnanze dei vecchi sui Giovani D'Oggi), ma non sarebbe stato più proficuo separarlo in un thread a sè, anzichè azzerare tutto?
L'ha rifiutato perché il clima che si respira nel forum è quello di criticoni che si elavano a massimo conoscitori di Topolino e dato che ha spesso trovato da ridire Artibani non voleva essere premiato da gente con cui non è d'accordo e con la quale è difficile se non impossibile instaurare un dialogo maturo.
Da quel poco che ho letto nel miei 50 messaggi di permanenza il dialogo maturo qui dentro è possibile, anche nella differenza di opinione.
Certo, evidentemente non è una comunità di addetti ai lavori, e non mi sembra voglia esserlo.
Mi si perdoni l'estrema franchezza anche qualora possa infiammare ulteriormente gli animi, ma se, putacaso, l'Artibani dovesse offendersi per qualcosa che sto scrivendo ora e dunque dovesse boicottare un premio conferito da altra-gente-che-non-sono-io (o un'associazione a cui non sono tesserato e a cui non verso alcun obolo usato per finanziare il premio), non posso che dire:
pazienza.
Io per leggere Topolino il mio contributo di 2,50 euro alle bollette dell'Artibani, che stimo enormemente come autore, lo dò, e qui dovrebbero esaurirsi i miei obblighi nei
suoi confron ti.
Vi sono poi quelli
eventualmente imposti dalle regole di un forum che scelgo di frequentare verso gli amministratori di questo.
E i tono di quella discussione erano per quel che ho letto solo accusa cieca sostenute da teorie che non avevano un capo e una coda ma erano atte a trarre l'acqua al proprio mulino che lette da fuori facevano ridere e tanto.
Non mi sembra che la discussione che ho letto io fosse così, ma non so chi ci sia dietro agli "screen name" e dunque non posso capire se qualcuno tirasse o meno "l'acqua al proprio mulino".
Devo dire però che se le opinioni di qualcuno, comprese le mie,
fanno ridere qualcuno altro, forse il problema non è delle opinioni.
Forse, probabilmente lo è pure, e certamente se ne può parlare.
Ma non si può gridare subito alla censura, occorre valutare l'insieme delle circostanze con quel famoso buon senso di cui dicevamo prima.
E siamo qui apposta per parlarne. Quali sono le circostanze?
Perdonami, Paperinika, ma
ne capisco sempre meno.La spiegazione più ragionevole che mi viene per tanta solerzia nella moderazione unita a tanta vaghezza ora è che sia stata minacciata una querela verso i gestori del forum, o qualcosa di analogo.
Se ci ho preso, vorrei estendervi tutta la mia comprensione e ringraziamento per la pazienza con cui affrontate la questione (al lettore è lasciato di intuire la mia opinione del querelante).
Anche per questo io
la chiudo spontaneamente qui, ma con più amaro in bocca di prima.
Rinnovo le scuse e l'invito ai moderatori e a riprendere il proprio ruolo.
P.s.: Gli slogan usati dall'AD di una ditta di elettronica di consumo per vendere gadget non mi sembrano grandi fondamenta per costruire...