Chi di voi ha l`edizione distribuita a Reggio 2011 di Mickey Mouse and Pluto the Racer?
Nell`introduzione, il suo autore dice una cosa importantissima sul Topolino anni `30 (cito a memoria): oggi vediamo Mickey come un educatore per bambini in età prescolare o scolare in TV, ma c`era un periodo in cui Topolino era un eroe visto come per tutte le età, dai bambini agli adulti agli anziani a quelli che non hanno più l`età per essere Giovane Marmotta (0-99, per chi non lo sapesse... ).
E` esattamente questo che cercavo di dire da tempo. Topolinio, secondo me, non dovrebbe essere affatto un educatore. Un conto è trasmettere valori positivi, un conto è fare una sorta di morale con gli inevitabili paletti. Mi piacerebbe ci fosse ancora oggi quella visione del fumetto Disney.
Ma, se la percezione di Topolino è questa, forse si capisce perché si parli tanto di "semplificazione" del Topo nel periodo ante De Poli, e l`idea poteva anche non apparire sbagliata, a questo punto (se Topolino è visto come una cosa per bambini, e la si compra ai bambini, facciamo in modo che almeno i bambini lo comperino...), pur essendolo certamente stata in prospettiva.
Io non penso che abbiano fatto questo ragionamento, nella gestione di Topolino pre-De Poli. Sarebbe assurdo, da un punto di vista economico. Cioè, puntare solo sui bambini è una follia. Può funzionare per i giornalini pensati proprio per l`infanzia, tipo Winnie The Pooh (ora che ci penso, esiste un fumetto di WTP? :o) O Cip e Ciop e che aspirano ad una tiratura limitata, con anche poche spese.
Ma un fumetto che aspira ad una vasta diffusione, che, per dire, idealmente vorrebbe tendere ai fasti del passato col milione di copie, non può farlo.
Detto cinicamente, da un punto di vista di mercato, i bambini non convengono. Sono relativamente pochi, la loro fidelizzazione al fumetto dura poco dato che crescono, e non hanno disponibilità economiche - o ce li portano i genitori, all`edicola, o non comprano.
Quindi non penso che l`idea della redazione dell`epoca fosse questa. Pensare di vendere di più riducendo il target di età mi pare un controsenso. Non può funzionare, anche perchè si finisce di perdere quello più "vecchio" ben più consistente. O almeno credo, non sono un esperto di marketing, magari in realtà è il contrario :(
Sinceramente non so che senso avesse quella fase di infantilizzazione e quale scopo si proponesse. Di certo non serviva a conquistare il pubblico più giovane che c`è sempre stato. Topolino lo leggevano i bambini molto piccoli anche negli anni 50`-`60`70`80, immaginino.
Bene, se ho ragione, accetto ogni suggerimento: che si fa per convincere tutti che Topolino è ancora un fumetto per tutte le età e che vale* la pena comprarlo?
Secondo me niente. O almeno, io non saprei proprio cosa fare. Sarà che conosco solo persone assolutamente convinte che i fumetti tutti siano roba da bambini, anche Manara, per dire. Figurarsi Topolino. L`unico che legge fumetti è il classico fissato "solo-Manga- l resto è spazzatura".
Insomma, da un punto di vista disneyano, sono irrecuperabili
Non so quanto questa linea di pensiero sia diffusa, però.