Una storia alquanto curiosa, ambientata nella Paperopoli del futuro. La città è invasa da pillole che sostituiscono i pasti, mezzi di locomozione futuristici, centri per la pesca elettronica della trota radiocomandata, superstagni sterilizzati con sponde in plastica policroma e ranocchi di gomma, prati in erba sintetica ed altro che la rende inedita rispetto a quella usuale. Insomma, è già la `tipica` città che in passato si immaginava per il 2000, con le automobili sostituite da navicelle e marciapiedi automatizzati.
Paperone, poi, è smanioso (quanto antipatico) di fare soldi senza badare a niente e a nessuno, e calpesta la natura a suo completo piacimento. Paperino fa la spola nello spazio, tra un pianeta e l`altro, a bordo di un razzo in cerca di minerali, ed è incredibilmente combattivo nei confronti dell`energico zio (cosa decisamente poco frequente).
Pubblicata ad agosto 1969 (Topolino 716) e ristampata tre volte (io l`ho ritrovata in un Classico del 1983), la storia (scritta da Rodolfo Cimino ed illustrata da Giorgio Bordini) tratta, a neanche un mese dallo sbarco dell`uomo sulla Luna, la tematica ambientale e dei rischi che si sarebbero creati con l`uso improprio del progresso. Rischi che oggi sono più veri che mai.