Oltre alle risposte già citate, credo sia anche una questione di praticità, per evitare possibile confusione nei dialoghi, specie nei casi di soggetto sottinteso (che in inglese non esistono, ma in italiano sono molto frequenti).
Faccio un esempio con il lei.
"Come sta?" può essere riferito sia direttamente a chi abbiamo di fronte sia a una terza persona della cui salute ci stiamo informando. Con "Come state?" il problema si risolve, perché è chiaro che ci riferiamo a chi abbiamo davanti (la questione si potrebbe complicare se davanti avessimo più di una persona con cui stiamo parlando, ma, insomma, è un caso meno frequente e credo che ci siamo capiti!).
Altro esempio.
"È andato al mare". Di chi parliamo? Non è immediatamente comprensibile.
"Siete andato al mare": molto più chiaro, nello spazio ristretto di una vignetta!
Di esempi di questo tipo se ne potrebbero fare a bizzeffe, e pressoché ogni volta il "voi" riesce a identificare meglio il soggetto cui ci si riferisce rispetto al "lei" (non so quanto sono stato chiaro, ma vi assicuro che io mi sono capito!).
Comunque, sì, il "voi" è senza dubbio anacronistico, ma a me, tutto sommato, non dispiace. Certe volte mi sembra un po` di sentir parlare quei gentiluomini di una volta, stile film anni Cinquanta, spesso doppiati nelle pellicole americane con voci improbabili (ne ricordo, tempo fa, una divertentissima parodia fatta da Neri Marcorè).
L`universo Disney, in fondo, vive anche di certi piccoli felici anacronismi che, a mio parere, lo rendono ancora più affascinante.