Comprato e letto. Mi ha lasciato piuttosto soddisfatto, come al solito. Questa testata-lo notate anche voi?-ha quasi un che di
magico. Nel senso che, se ci si pensa razionalmente, nessuna delle storie presentate è, di solito,
così bella da meritare 7,50 di spesa. Eppure,
nel complesso, alla fine li merita sempre. Penso che il segreto stia proprio nella varietà dell`offerta, anche se le storie sono sì belle, ma non eccezionali, il fatto di vedere ogni volta grandi autori, storie originali, e soprattutto opere molto diverse per tema, registro, ecc, finisce comunque col creare un mix piacevolissimo per il lettore più esigente.
Questo numero non fa eccezione.
Zio Paperone e le guerre planetarie non è un capolavoro, ma è una bella storia. Molto coraggiosa, soprattutto, per essere Disney. Come, ad esempio
la fine che fa il malvagio Lunarduck, ed il suo stesso pianeta: scene quasi inquietanti, e per giunta, l`esplosione del pianeta è una "vera" citazione da Guerre Stellari; mentre la fine del cattivo stesso, curiosamente, ricorda, anticipandola, però, quella dell`Imperatore ne Il Ritorno dello Jedi.
Ecco, tanto per dire, per temi e soggetto (
un pianeta speculare alla terra con governanti somiglianti ai parenti dei paperi, ed un pianeta "gemello malvagio" governato un gemello di Rockerduck) questa storia ricorda un po` la successiva fantascientifica martiniana,
Zio Paperone e le criminose imprese dei Gufo-Robot,
quella sì un capolavoro. Ma ho notato che anche altre volte Martina, se aveva una buona idea, la sviluppava magari una prima volta con una storia così-così, e poi la riprendeva e ne faceva una migliore (od il contrario
), sempre però riuscendo a distinguerle nettamente, e qui sta la differenza con un autore qualunque.
Le altre storie sono buone.
L`energia elettrittica è favolosa, non mi interessa neanche che l`avessi già, mentre
Zio Paperone e il serpentone è una godibilissima parata rinascimentale dei fratelli Barosso, coadiuvati dal solito De Vita
La storia sul Telefono Azzurro non è malaccio, a livello di trama, certo, per veicolare il messaggio fa un po` acqua, visto che
il parente che picchia il ragazzino non lo fa perché è malvagio, ma perché ha gravi preoccupazioni per la testa: e sarebbe una giustificazione? inoltre non è rappresentativo, per lo scopo della storia: i genitori violenti, quelli veri, sono molto meno "nobili" di quello rappresentato.
Carini i proverbi-quiz, inutili le storie con Pippo.