Quello che molti non riescono a capire è il concetto stesso di razzismo. Quando pensiamo ai razzisti ci vengono in mente immagini di squadracce fasciste, ma il razzismo non è (solo) questo. E' razzismo anche quando la gente si incazza se un'immigrato (immigrato regolare, quindi cittadino Italiano anche per questa legge assurda) trova lavoro o gli viene assegnata una casa popolare, perché sarebbero posti o case "rubate agli Italiani". E questo genere di razzismo è molto, molto diffuso.
No, ti sbagli, e sei tu a non aver capito proprio il concetto di "razzismo".
Il razzismo, proprio etimologicamente, è l'idea che l'appartenere ad una determinata "razza" o etnia che dir si voglia, conferisca automaticamente una caratteristica comportamentale, di superiorità o inferiorità, a livello proprio genetico.
Razzismo era quello della pseudoscienza nazista che sosteneva, ad esempio, che gli zngari fossero per natura inadatti al lavoro e propensi al crimine. O che gli "ariani" fossero superiori., e gli ebrei, tutti gli ebrei, inferiori.
Razzismo era chi riteneva che i negri fossero una razza inferiore da schiavizzare, minorati per natura, inferiori ai bianchi.
Quello che citi tu è un'altra cosa. Si potrebbe chiamare "xenofobia", o se il termine è improprio, la si può definire come una generica diffidenza verso lo straniero, connaturata alla maggior parte dell'umanità. Ed è una cosa diffusissima, ovunque.
In Francia, dove ci sono seri problemi di integrazione con la nutrità comunità nordafricana.
In Germania, dove ve ne sono con l'enorme comunità turca.
In Arabia Saudita con i numerosissimi lavoratori stranieri a cui viene negata la cittadinanza, a maggior ragione se non sono di religione islamica.
Negli USA di decenni fa, con gli immigrati, sopratutto italiani e irlandesi.
In tutto il mondo. E' istintivo, e un po' la naturale diffidenza o anche paura che abbiamo verso l'ignoto, verso qualcuno di cui, almeno all'inizio, non comprendiamo la lingua, le tradizioni, gli atteggiamenti. Ma non è razzismo, perchè col passare del tempo, con la conoscenza e l'integrazione, poi questa diffidenza viene meno, di solito.
E questa non è una sofisticheria accademica tanto per essere pignoli. E' una differenza fondamentale, imprenscinbile. Ed è proprio il fatto che questa differenza venga ignorata, che è alla base dell'attuale delirio antirazzista per cui ormai, siamo abituati a vedere questa parola stra-abusata e usata in situazioni che, per il 90 % delle volte, si rivelano clamorose bufale. Se ne è parlato diverse volte anche qui sul forum. E’ a causa di questa definizione allargata e sbagliata se dilaga il politicamente corretto che tanto male fa alle storie Disney, che finisce per vedere razzismo anche dove non esiste, per esempio nelle vecchie storie di Barks, dove perfino il semplice disegno caricaturale sembra chissà cosa.
Del resto, se fosse razzismo anche quello che dici tu, possiamo tranquillamente ritenere razzista il 99 % dell’umanità. Perché l’idea di favorire prima i propri connazionali, in un modo o nell’altro, vale per tutti.
Vedi bene che invece, secondo la definizione VERA di razzismo sopra citata, i razzisti diminuiscono drasticamente e sono pochissimi, perché per fortuna sono pochissimi a credere alle sciocchezze pseudobiologiche sulla superiorità razziale.
Il problema razzismo, che pure sicuramente esiste, è molto meno grave di quel che si crede, perché di questa parola, semplicemente, si è abusato all’inverosimile, mettendola praticamente alla base di qualunque avvenimento.