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Sergio di Rio
Diabolico Vendicatore
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    Re: Minuto di silenzio
    Risposta #45: Giovedì 10 Ott 2013, 14:03:19
    A me sembra di aver detto esattamente il contrario. Dato che in quanto scrivi non vedo argomenti che paiano intesi a controbattere la mia argomentazione, mi viene il dubbio: ma mi sono spiegato cosi' male?
    .

    Ci siamo intesi male. Sostenevo che, di base, il razzismo è un tentativo pseudoscientifico di spiegare - a livello  biologico - le differenze fra razze. Che poi l'idea nasca anche da considerazioni storiche, geografiche, politiche, filiosofiche, è sicuramente vero, ma la teoria razzista come è stata concepita - e come era in voga fino a diversi decenni fa - non poteva prescindere da una considerazione (pseudo)scientifica.
    Perchè senza di quella cade la teoria stessa di superiorità razziale.

    Citazione
    ma non ne posso piu' di questo tuo continuare a "politicizzare" la faccenda dichiarando che il tuo e' l'unico punto di vista oggettivo. Non dico che tu sia in malefede; ma mi sembri ossessionato da certe posizioni politiche che non ti piacciono, dimenticando che ce ne sono altre contrarie, difese altrettanto spesso con argomenti altrettanto stupidi; ed altrettanto capaci di imporsi sulla societa'

    Veramente, io non politicizzo la questione, ma sto semplicemente cercando di riportare la questione alla sua dimensione originaria. La definizione di razzismo è quella, da un punto di vista storico, etimologico.

    Quindi non parliamo di una definizione vista da una parte politica, ma di quella originale, diciamo enciclopedica. Che viene poi stravolta non da una parte politica opposta, ma da un sottile pensiero, derivato in origine da non si sa bene dove, che si è ormai diffuso dappertutto, nella società, fra persone delle idee politiche più disparate.

    E questa cosa ormai si è talmente radicata nel pensiero moderno, da aver totalmente stravolto il concetto di razzismo. Tanto che, come puoi vedere anche da precedenti discussioni di questo forum, c'è anche chi crede che sia razzista chi usa termini tipo "negro". E lo crede non perchè sia stupido ma perchè ormai, è tanto radicata questa idea demenziale del politicamente corretto, ripetuta anche sui principali media, che si è finito per darla per scontata, come se fosse sempre stato così. E questo è un pensiero trasversale - bipartisan, si direbbe, secondo una certa terminologia da politicanti - che ormai ha preso piede dappertutto. E, tolta l’ingenuità della gente che ci crede, chi è al potere sembra fare di tutto questo un uso quantomeno ambiguo..
    Non si tratta di visioni politiche contrapposte : perché ormai questa idea distorta di “razzismo” è universale : sono interi governi, intere società, ad averla assimilata. In UK, per esempio, dove si sono raggiunti livelli da neurodeliri, questa visione è condivisa tanto dai conservatori quanto dai laburisti.

    Citazione
    Per quel che mi riguarda,e' altrettanto certo che un problema di razzismo esiste tuttora in buona parte del mondo; Italia compresa. Tu vedi alcuni fatti (ed e' anche utile che li ricordi a quelli come me che tendono a farvi meno attenzione); ma, per quanto posso giudicare, ne trascuri vari altri.

    Certo che esiste. Ma non è quello che tutti pensano.
    Il problema razzismo oggi è molto più grave nei paesi in via di sviluppo, in medio oriente, in asia orientale. Nel mondo occidentale, Italia compresa, è molto meno presente. Eppure, l’immaginario collettivo è convinto del contrario, perché alla parola “razzismo” associano automaticamente bianchi che discriminano neri. Senza far caso al fatto che, le più violente faide fra diverse etnie si svolgono in Africa, caso più noto il Ruanda. Per non parlare dell’India.

    Diciamolo. In Italia magari un po’ di razzismo ci sarà pure. Ma rispetto ad altri paesi, anche diversi paesi europei (pensa alla pur civilissima Spagna che agli immigrati spara), siamo messi molto meglio..

    Intanto aspetto che Corto Maltese citi questi presunti e continui episodi di razzismo diffusi ovunque, sperando non si riferisca a cose tipo i cori negli stadi.

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      Re: Minuto di silenzio
      Risposta #46: Giovedì 10 Ott 2013, 14:31:05

      Ci siamo intesi male. Sostenevo che, di base, il razzismo è un tentativo pseudoscientifico di spiegare - a livello  biologico - le differenze fra razze. Che poi l'idea nasca anche da considerazioni storiche, geografiche, politiche, filiosofiche, è sicuramente vero, ma la teoria razzista come è stata concepita - e come era in voga fino a diversi decenni fa - non poteva prescindere da una considerazione (pseudo)scientifica.
      Perchè senza di quella cade la teoria stessa di superiorità razziale.


      Veramente, io non politicizzo la questione, ma sto semplicemente cercando di riportare la questione alla sua dimensione originaria. La definizione di razzismo è quella, da un punto di vista storico, etimologico.

      Quindi non parliamo di una definizione vista da una parte politica, ma di quella originale, diciamo enciclopedica. Che viene poi stravolta non da una parte politica opposta, ma da un sottile pensiero, derivato in origine da non si sa bene dove, che si è ormai diffuso dappertutto, nella società, fra persone delle idee politiche più disparate.

      E questa cosa ormai si è talmente radicata nel pensiero moderno, da aver totalmente stravolto il concetto di razzismo. Tanto che, come puoi vedere anche da precedenti discussioni di questo forum, c'è anche chi crede che sia razzista chi usa termini tipo "negro". E lo crede non perchè sia stupido ma perchè ormai, è tanto radicata questa idea demenziale del politicamente corretto, ripetuta anche sui principali media, che si è finito per darla per scontata, come se fosse sempre stato così. E questo è un pensiero trasversale - bipartisan, si direbbe, secondo una certa terminologia da politicanti - che ormai ha preso piede dappertutto. E, tolta l’ingenuità della gente che ci crede, chi è al potere sembra fare di tutto questo un uso quantomeno ambiguo..
      Non si tratta di visioni politiche contrapposte : perché ormai questa idea distorta di “razzismo” è universale : sono interi governi, intere società, ad averla assimilata. In UK, per esempio, dove si sono raggiunti livelli da neurodeliri, questa visione è condivisa tanto dai conservatori quanto dai laburisti.


      Certo che esiste. Ma non è quello che tutti pensano.
      Il problema razzismo oggi è molto più grave nei paesi in via di sviluppo, in medio oriente, in asia orientale. Nel mondo occidentale, Italia compresa, è molto meno presente. Eppure, l’immaginario collettivo è convinto del contrario, perché alla parola “razzismo” associano automaticamente bianchi che discriminano neri. Senza far caso al fatto che, le più violente faide fra diverse etnie si svolgono in Africa, caso più noto il Ruanda. Per non parlare dell’India.

      Diciamolo. In Italia magari un po’ di razzismo ci sarà pure. Ma rispetto ad altri paesi, anche diversi paesi europei (pensa alla pur civilissima Spagna che agli immigrati spara), siamo messi molto meglio..

      Intanto aspetto che Corto Maltese citi questi presunti e continui episodi di razzismo diffusi ovunque, sperando non si riferisca a cose tipo i cori negli stadi.

      Fammi capire il tuo ragionamento, una volta appurato che non si tratta di razzismo, ma di xenofobia, vanno bene i cori razzisti? Vanno bene le discriminazioni, anche quelle prevista dalla legge (sigh)? Va bene trattare gli immigrati da criminali (questo prevedeva la legge, adesso abolita al senato)?
      Non sono nessuno per giudicare, so soltanto che ho un'antipatia innata verso i censori, i probiviri..ma soprattutto sono i redentori coloro che mi disturbano di più. (Corto Maltese)

      Grazie Pratt


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        Re: Minuto di silenzio
        Risposta #47: Giovedì 10 Ott 2013, 14:34:53
        Adesso capiamoci, non ho mai detto che l'Italia è un paese razzista, ma è un fatto che accadano molti episodi razzisti, è per me sono razzisti anche i cori allo stadio contro i giocatori neri, le discriminazioni è tutto ciò che ho detto nell'altro post!
        Non sono nessuno per giudicare, so soltanto che ho un'antipatia innata verso i censori, i probiviri..ma soprattutto sono i redentori coloro che mi disturbano di più. (Corto Maltese)

        Grazie Pratt


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          Re: Minuto di silenzio
          Risposta #48: Giovedì 10 Ott 2013, 17:10:07
          Ci siamo intesi male. Sostenevo che, di base, il razzismo è un tentativo pseudoscientifico di spiegare - a livello  biologico - le differenze fra razze. Che poi l'idea nasca anche da considerazioni storiche, geografiche, politiche, filiosofiche, è sicuramente vero, ma la teoria razzista come è stata concepita - e come era in voga fino a diversi decenni fa - non poteva prescindere da una considerazione (pseudo)scientifica.
          Ho gia' dedicato fin troppo tempo a questa discussione (nel senso: ho vari impegni di lavoro che urgono e su cui sono rimasto indietro anche perche' scrivevo qui) e quindi saro' il piu' breve possibile. D'accordo sul fatto che ci siamo intesi male (e, mi sembra, continuiamo). In parte e' perche' diamo alle parole un significato diverso. In quanto scrivi sopra, "razzismo" e' un termine che si riferisce solo ad una certa teoria pseudoscientifica. Io sostengo che e' piuttosto una certa "Weltanschauung"; e che come tale non e' che nasca anche da certe "considerazioni storiche, geografiche, politiche, filiosofiche"; mi sembra molto piu' corretto (sebbene sia sempre una semplificazione e come tale non esente da errori) dire che questa teoria nasca come tentativo a posteriori di razionalizzare e giustificare certe disuguaglianze impostesi principalmente per ragioni di pura convenienza economica (senza poi voler trascurare l'effetto della xenofobia, naturale in comunita' che hanno ridotti contatti col diverso). Ed e' per questo che uso il termine "razzismo" in un senso molto piu' largo che quello molto ristretto che vorresti tu, per definire varie idee piu' o meno inelaborate, pregiudizi e affini, che nascono tutti da questa stessa radice.

          Poi, quando scrivi
          Citazione
          Il problema razzismo oggi è molto più grave nei paesi in via di sviluppo, in medio oriente, in asia orientale. Nel mondo occidentale, Italia compresa, è molto meno presente..
          penso che tu abbia probabilmente ragione. (Anche se mi chiedo quanto tu conosca la situazione delle regioni di cui parli - non per sfiducia nei tuoi confronti, ma per cercare di mantenere la discussione su un livello serio e non di "sentito dire". Personalmente mi sento di sapere ben poco in proposito.) Pero' mi sembra che questo "razzismo" dei paesi orientali non sia catalogabile come  "un tentativo pseudoscientifico di spiegare - a livello  biologico - le differenze fra razze"; e che quindi qui tu stia utilizzando la parola "razzismo" in un senso molto piu' vicino alla mia "definizione" (tra virgolette perche' non l'ho data se non molto vagamente) che non alla tua (fin troppo precisa).

          Comunque sui paesi esotici devo dire una cosa. Posso indignarmi per quel che fanno; ma un qualunque episodio in Italia, anche se di per se' molto meno grave, mi risulta molto meno tollerabile, perche' coinvolge l'unico paese di cui io stesso sia cittadino (e sulle cui politiche, quindi, avrei, almeno in teoria, un qualche potere decisionale).

          Infine:
          Citazione
          Tanto che, come puoi vedere anche da precedenti discussioni di questo forum, c'è anche chi crede che sia razzista chi usa termini tipo "negro". E lo crede non perchè sia stupido ma perchè ormai, è tanto radicata questa idea demenziale del politicamente corretto, ripetuta anche sui principali media, che si è finito per darla per scontata, come se fosse sempre stato così.
          Posso accettare come vero che il termine "negro" sia usato anche oggi, in qualche occasione, senza alcuna intenzione razzista; ma non sempre. Come ho gia' detto, il ricordo piu' vivido che ho di un uso recente della parola "negro" e' legato ad un episodio di razzismo (per fortuna estremamente moderato).
            Tu continui, mi sembra, a non voler accettare il fatto che le sensibilita' delle persone e i significati delle parole cambiano ("A poet could not but be gay" suona molto diversa oggi da quanto non intendesse dire Wordsworth). Nonche' il fatto che il "politicamente corretto" ha delle motivazioni serie e reali (indipendentemente dalla stupidita' di alcune realizzazioni pratiche). Non ho motivo di ritenere, per quel che so di lui, che Barks fosse razzista; ma Barks viveva in una societa' dove c'erano forti discriminazioni razziali e la cultura di questa societa' si riflette nella sua opera. Non e' un buon motivo per ridisegnare le sue vignette; ma e' come minimo un motivo per non dare "tout court" del demenziale all'idea che dobbiamo  cercare di estirpare dalla nostra cultura certi pregiudizi.

          Ho fatto di nuovo un intervento fiume. Mi  riprometto di non intervenire qui per almeno una settimana: il lavoro incombe (e sul papersera vorrei venirci per discutere di fumetti).

           

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