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Articolo sulla storia di Topolinia

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Dragan
Bassotto
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    Articolo sulla storia di Topolinia
    Venerdì 12 Ott 2018, 18:46:06
    Salve a tutti, so bene che esordire su un forum propinando il link a un proprio articolo scritto fuori da qui non è il miglior biglietto da visita, ma spero di essere compreso: ho studiato in lungo e in largo la storia di Topolinia, procurandomi volumi e storie, ho scritto più cose che potevo nel modo migliore possibile, e ora è tanta la voglia di condividerlo con il maggiori numero possibile di appassionati... E quale miglior luogo di questo? Così provo a postare il link coperto da uno spoiler, sperando di non violare regolamenti, non dare fastidio a nessuno, ma anzi di raccogliere impressioni, valutazioni e, se ci sono errori, anche correzioni. Grazie Alberto


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    Cornelius
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      Re:Articolo sulla storia di Topolinia
      Risposta #1: Sabato 13 Ott 2018, 21:47:22
      La 'storicizzazione' di Topolinia potrebbe essere un progetto della stessa Panini, visto il TopoTravel di Blasco Pisapia. E il tuo articolo, come spero di altri, una ulteriore spinta a far si che gli autori organizzino i loro prossimi soggetti su una ricostruzione storica della città che, oltre a fornire spunti per nuove avventure e nuovi personaggi, ridefinirebbe anche il suo presente, con luoghi, statue ed edifici che avrebbero un senso. Hai ricordato Geremia Ratt, il fondatore, personaggio che andrebbe ripreso in tal senso, per caratterizzarlo meglio: Carlo Panaro. che lo creò più di vent'anni fa, potrebbe riutilizzarlo e mi sembra strano che in tutto questo tempo non l'abbia mai fatto, visto che certe situazioni storiche sembrano piacergli (vedi il Klondike di Doretta e Soapy Slick).

      Riguardo Gottfredson, non ricordo se diede alla città di Mickey il nome di Mouseville perché ne ho in mente uno più generico, tipo Hometown, visto in pacchi postali o cartoline spedite a qualcuno da qualcun altro. Nel suo caso l'autore americano ha ritratto l'evoluzione della città, passando da luoghi agricoli e campestri a quelli di una periferia urbana fatta di villette, fino ai grattacieli illuminati di notte nei polizieschi anni '40. Però sempre con una certa 'noncuranza', senza mai troppo specificare luoghi o situazioni tipiche di una città come stava facendo Barks con Paperopoli. Come ricordavi quest'ultima ha avuto anche Don Rosa per definirla meglio, oltre ad autori italiani come Scarpa che hanno delineato la struttura finale del Deposito e della Collina AmmazzaMotori, oggi riconosciuti da tutti gli altri autori internazionali (oltre alla più relativamente recente DucklairTower, circondata dalla Duckburg metropolitana pikappica).

      Non solo Storia in quanto si dovrebbe vedere meglio anche la Geografia:
      Topolinia si trova sulla stessa West Coast calisotiana di Paperopoli, anche se in passato alcuni l'hanno posta sulla East Coast, una volta giù fino in Florida (con tanto di cartina geografica che in quella unica storia, il cui titolo non ricordo, sembrava ufficializzarne la posizione). Le paludi e i coccodrilli intorno alla villa di Indiana Pipps starebbero a confermare ciò e la cosa non mi dispiacerebbe, tanto per distinguerla ancor più da Paperopoli (altra costa e altro stato a cui dare un nome, nel caso).

      Infine, sarebbero da riprendere personaggi storici alcuni dei quali citati da Pisapia nel suo TopoTravel: Zio Balatrone, Capitan TopoRagno, Setter, Musone, Eli Squick... assolutamente non datati e che avrebbero ancora tante cose da dire e da dare. Pisapia cita anche alcuni characters one shot tipo il Colonnello Basset (della Casa dei fantasmi), Rick Purcell (dall'Unghia di Kalì), il miliardario filantropo Fortunio Bancarotta (a cui hanno dedicato una statua: perché non approfondire le gesta di costui?). Senza contare altri più presenti o recenti ma mai veramente 'fissati' nella quotidianità topolinese: zia Topolinda, zio Jeremy, Topesio, Zenobia...

      Per ridare spessore a Topolinia, ci vuole la Storia e la Geografia ma anche la popolazione urbana nelle sue molteplici sfaccettature, una serie di personaggi interessanti la cui costante utilizzazione li ha coinvolti in una percentuale non alta. Autori ed editori hanno davanti un autentico e infinito "Tesoro antropomorfo" ma non sembrano rendersene conto, mettendo in campo i soliti noti. E questo non solo a Topolinia ma anche a Paperopoli. Qualcosa è cambiato negli ultimi anni (per fortuna) ma mai abbastanza.
      « Ultima modifica: Lunedì 15 Ott 2018, 02:07:03 da Cornelius Coot »

        Re:Articolo sulla storia di Topolinia
        Risposta #2: Domenica 14 Ott 2018, 12:56:25
        Ottimo intervento che mi trova largamente d'accordo, sarei un po' perplesso sul riproporre lo spostamento sulla East Coast di Topolinia, credo che almeno la compresenza delle due città nello stesso Stato del West possa essere un paletto ormai abbastanza accettato.

        Storia e geografia potrebbero essere ripassate e armonizzate con una bella storia di stampo... storico, ma ci vuole qualche autore di un certo livello che se ne faccia carico. Da quello che ne so, molti dei "big" non prediligono, anzi, detestano il delimitare confini ben precisi che creino lo spettro del "kanon!1!1" e preferiscono questi vuoti proprio per poterli colmare ognuno come vuole a uso e consumo di una singola storia.

        Secondo me non bisogna esagerare in senso restrittivo come Don Rosa, ma neanche essere totalmente all'oscuro di notizie fondamentali... Vedremo come andrà, oltretutto in questo "vuoto di potere" post-De Poli in cui a chi comanda ora serviranno almeno 6 mesi-1 anno per capire dove si trova!  :D

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        ML-IHJCM
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          Re:Articolo sulla storia di Topolinia
          Risposta #3: Domenica 14 Ott 2018, 13:19:56
          in passato alcuni l'hanno posta sulla East Coast, una volta giù fino in Florida (con tanto di cartina geografica che in quella unica storia, il cui titolo non ricordo, sembrava ufficializzarne la posizione).
          Qui? A memoria, c'era una mappa come quella che menzioni.

          Dragan: un bel lavoro, l'ho letto con piacere!

            Re:Articolo sulla storia di Topolinia
            Risposta #4: Domenica 14 Ott 2018, 14:01:04
            Dragan: un bel lavoro, l'ho letto con piacere!
            Grazie infinite sono felice, ci ho messo tutto l'impegno che potevo e lo stesso rigore della mia professione (giornalista)! :)

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              Risposta #5: Domenica 14 Ott 2018, 22:53:44
              Riguardo Gottfredson, non ricordo se diede alla città di Mickey il nome di Mouseville perché ne ho in mente uno più generico, tipo Hometown, visto in pacchi postali o cartoline spedite a qualcuno da qualcun altro.
              Stando ad una discussione sul forum di qualche mese fa, è corretto quanto scritto da Alberto, ossia che dopo qualche uso di Hometwon si passò a Mouseville poi diventata Mouseton nel 1990 per problemi di copyright.
              L'unica svista che ho notato nell'articolo di Alberto è che la storia in cui il nome Mouseville è usato per la prima volta, ossia "Topolino e il mistero di Macchia Nera", non è del 1940 ma del 1939.

              oltre ad autori italiani come Scarpa che hanno delineato la struttura finale del Deposito e della Collina AmmazzaMotori, oggi riconosciuti da tutti gli altri autori internazionali
              In che senso la struttura finale del deposito è stata definita da autori italiani e riconosciuta da autori internazionali? Il deposito con le pareti ricurve e la cupola sopra c'è solo nelle storie italiane e in DuckTales, mentre all'estero il deposito viene disegnato come nelle storie originali di Barks, ossia a forma di cubo e senza cupola.
              Ma forse ho capito male quello che intendevi.

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              Cornelius
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                Re:Articolo sulla storia di Topolinia
                Risposta #6: Lunedì 15 Ott 2018, 00:34:46
                In che senso la struttura finale del deposito è stata definita da autori italiani e riconosciuta da autori internazionali? Il deposito con le pareti ricurve e la cupola sopra c'è solo nelle storie italiane e in DuckTales, mentre all'estero il deposito viene disegnato come nelle storie originali di Barks, ossia a forma di cubo e senza cupola. Ma forse ho capito male quello che intendevi.

                Intendevo dire che verso la metà dei '60 Scarpa disegnò per il Deposito quella cupola e quel profilo meno squadrato e più curvilineo che ultimamente sono diventati standard anche in diverse storie della Egmont (mentre prima c'era solo il Money Bin quadrato barks-donrosiano). Anche da noi fino ai primi anni '60 il Deposito era quadrato, poi si sono alternate storie con i due modelli fino a che quello scarpiano ha prevalso.

                Anche la Collina, prima inesistente (Il Deposito era posto a livello degli altri edifici) e successivamente con Don Rosa alta e brulla come una specie di vulcano, ha avuto nei disegnatori italiani una conformazione esteticamente più accettabile (verde, di media altezza e più tondeggiante) e utilizzata anche in storie straniere (non tutte, ovviamente, visto che anche in Italia alcuni disegnatori l'hanno illustrata diversamente: Chierchini ha anticipato Don Rosa in fatto di altezza e aridità).

                Qui? A memoria, c'era una mappa come quella che menzioni.

                Ho rivisto le tavole di questa storia ma non c'è la cartina di cui parlo. Anni fa si scrisse sempre di questo argomento (non ricordo in che topic) e qualcuno riuscì a postare la vignetta 'incriminata'. Ritrovarla è un'impresa da super eroi e solo Anders And potrà riuscirci!  ;D
                « Ultima modifica: Lunedì 15 Ott 2018, 01:03:30 da Cornelius Coot »

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                  Re:Articolo sulla storia di Topolinia
                  Risposta #7: Lunedì 15 Ott 2018, 07:20:46
                  Non era una storia di Scarpa?
                  Sappiate che tutte le cose sono così: un miraggio, un castello di nubi... Nulla è come appare  -  Buddha

                  https://ilnumeroprimopiugrande.wordpress.com

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                    Re:Articolo sulla storia di Topolinia
                    Risposta #8: Lunedì 15 Ott 2018, 12:13:08
                    Non era una storia di Scarpa?

                    Chissà. Ricordo che la Topolinia 'florida' era situata sulla costa interna, quella del Golfo del Messico e non su quella esterna atlantica. Non lontana da quella Pensacola (realmente esistente) che abbiamo conosciuto in Storia e Gloria. Sulla cartina mi pare fosse disegnata la traiettoria di una nave o battello che dalla città dei topi circumnavigava la costa della penisola per poi risalire l'Atlantico e andare chissà dove.

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                      Re:Articolo sulla storia di Topolinia
                      Risposta #9: Lunedì 15 Ott 2018, 12:53:28
                      Ho rivisto le tavole di questa storia ma non c'è la cartina di cui parlo.
                      Citazione
                      Sulla cartina mi pare fosse disegnata la traiettoria di una nave o battello che dalla città dei topi circumnavigava la costa della penisola per poi risalire l'Atlantico e andare chissà dove.
                      A questo punto sospetterei che tu abbia in mente un'immagine diversa da quella che visualizza la mia memoria. Giusto per sapere quanto quest'ultima sia affidabile: nella storia da me indicata, una mappa con Topolinia sulla costa orientale c'e' o no?

                        Re:Articolo sulla storia di Topolinia
                        Risposta #10: Lunedì 15 Ott 2018, 15:52:47
                        la storia in cui il nome Mouseville è usato per la prima volta, ossia "Topolino e il mistero di Macchia Nera", non è del 1940 ma del 1939.
                        Ooops! Lo correggo... Anche se comunque non risolve il problema della datazione del problema di copyright, visto che Mighty Mouse è del '41! Boh!

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                        Cornelius
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                          Re:Articolo sulla storia di Topolinia
                          Risposta #11: Lunedì 15 Ott 2018, 16:45:24
                          Nella storia da me indicata, una mappa con Topolinia sulla costa orientale c'e' o no?

                          Rivedendo meglio la cartina e leggendo alcune pagine della storia, questa mappa c'è anche se non è la stessa vista da me che sarà in un'altra storia. E' comunque interessante la tua segnalazione perché conferma la collocazione geografica della città in Florida non così casuale ma almeno in due occasioni.

                          Nella storia da te ricordata Topolino dice a Pippo che "Se Biggs con i suoi complici deve rientrare spesso a Topolinia, è logico che abbia scelto i Caraibi dove nascondersi. Ci si arriva in pochissimo con un motoscafo!" Sulla costa topolinese un capitano di mare gli noleggia un idrovolante e, pur non volendogli rivelare dove sono andati con lo stesso veicolo i ricercati, alla vista di una notevole somma di denaro gli dice che hanno coperto una distanza di 200 miglia verso Santo Domingo. Per cui, quando Topolino disegna sulla cartina un cerchio con un compasso corrispondente a 200 miglia marine, le isole che si vedono sono Cuba, Giamaica e Hispaniola (dove è Santo Domingo) e la terraferma continentale vede la Florida dalla cui costa occidentale (quella del Golfo del Messico, la stessa dell'altra storia) Topolino posizione il compasso.

                          La cartina da me ricordata con la Florida in primo piano copriva una vignetta intera e non era una piccola mappa sul tavolo di Topolino e non c'era traccia di compassi. Inoltre si vedeva il classico quadratino nero (simbolo delle città nelle cartine) con la scritta Topolinia mentre in questa non ci sono nomi ma solo una penisola più piccola e stilizzata ma dalla forma caratteristica che non può che essere la Florida (considerando anche le isole che prima ho elencato).
                          « Ultima modifica: Lunedì 15 Ott 2018, 21:18:08 da Cornelius Coot »

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                            Risposta #12: Lunedì 15 Ott 2018, 17:43:32
                            Non sarà forse un episodio di Alla ricerca della pietra zodiacale, in cui Topolino telefona a Paperone con tanto di cartina in cui le rispettive città vengono poste una sull'Atlantico e l'altra sul Pacifico'
                            If you can dream it, you can do it.

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                              Risposta #13: Lunedì 15 Ott 2018, 21:12:27
                              Bravo Vincenzo, sei il nuovo Anders And!  :o

                              Mi spiace non poter fotografare la vignetta ma è proprio quella: nel sesto capitolo della Saga si vede l'intero Nord America con Paperopoli nella West Coast, quasi al confine col Messico e Topolinia nella Florida che si affaccia sul Golfo del Messico (non proprio East Coast, casomai South Coast). La traiettoria di ipotetiche navi che ricordavo sono in realtà i fili dei pali telegrafici che simbolicamente uniscono le due coste (Topolino sta telefonando a Paperone: che precisione, Vincenzo!)  ;D 

                              Considerando che entrambe le storie ("Il caso degli scienziati perduti" di Pezzin, ricordata da ML e la Pietra Zodiacale scritta da Bruno Sarda) sono state disegnate da Massimo De Vita nel 1990, l'idea di porre Topolinia in Florida è sicuramente del Maestro milanese che magari lo avrà fatto anche in altre occasioni, soprattutto in quel periodo.
                              « Ultima modifica: Lunedì 15 Ott 2018, 21:17:37 da Cornelius Coot »

                                Re:Articolo sulla storia di Topolinia
                                Risposta #14: Lunedì 15 Ott 2018, 23:44:26
                                E questo ci conferma la peculiarità dell’assenza di kanonnnnn, ognuno fa quello che vuole perfino in palese antitesi con altri autori e versioni! È il bello del mondo Disney anche se nel mio immaginario fatico a pensare a una Topolinia nel profondo Sud-Est  ???

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                                  Re:Articolo sulla storia di Topolinia
                                  Risposta #15: Martedì 16 Ott 2018, 05:16:46
                                  Ringrazio anche io Vincenzo per aver ripescato la fonte di quella mappa che anche a me, come a Cornelius, ronzava in testa fin dal primo messaggio del topic. E complimenti a Dragan per l'articolo, meritorio nel tentativo di ricostruire i tasselli di un mosaico che scivola costantemente fra le dita come sabbia del mare. Per la mia umile esperienza di lettore, in aggiunta a quella cartina "seminale" di cui sopra che mi ha fatto una volta e per sempre propendere per una Topolinia sulla East Cost, ricordo una sterminata messe di dettagli, riferimenti, atmosfere che hanno creato in me un indissolubile nesso Topolinia-New York: da Anderville a Topolinia 20802, a Pippo reporter, all'atmosfera culturale particolarmente "europea" della città che si respira in teatri come il Mousetropolitan, alle escursioni frequenti in caratteristici villaggi -cove da New England...Posso concedere tuttavia che la mia memoria operi, come dire, un filtro selettivo dovuto al "pregiudizio" che Topolinia si trovi sulla east-cost e di conseguenza abbia rimosso e tuttora continui a rimuovere informazioni di carattere opposto.
                                  « Ultima modifica: Martedì 16 Ott 2018, 05:37:16 da tang laoya »
                                  Mi avevano dato le mappe del percorso, ma nessuna idea circa i bizzarri paesaggi che avremmo attraversato durante lunghi mesi. - Per Nettuno Capitano! Con questa luna di sghimbescio gli sgombri cremisi fluttuano flessi!

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                                  Cornelius
                                  Imperatore della Calidornia
                                  PolliceSu

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                                    Re:Articolo sulla storia di Topolinia
                                    Risposta #16: Martedì 16 Ott 2018, 11:01:53
                                    Condivido il post di Tang anche se in questo caso avremo una Topolinia una e trina (geograficamente parlando):

                                    1)  quella più canonica sulla West Coast e nello stesso stato del Calisota dove è Paperopoli;
                                    2)  quella descritta da Tang, sulla East Coast ma più verso nord, nel New England;
                                    3)  quella posizionata da Massimo De Vita (almeno in due occasioni se non più) in Florida, sulla costa interna del Golfo del Messico (e dunque South Coast), sicuramente più ispanica che europea, almeno geograficamente, visto che quelle atmosfere 'newyorkesi' descritte da Tang dovrebbero diventare 'latine' se non proprio cubane (considerando l'alta percentuale di espatriati arrivati in Florida dalla loro vicina isola). Però non mi pare che De Vita abbia ricreato queste particolari atmosfere coerenti con la posizione geografica da lui scelta.

                                      Re:Articolo sulla storia di Topolinia
                                      Risposta #17: Martedì 16 Ott 2018, 12:45:13
                                      in questo caso avremo una Topolinia una e trina
                                      Aiuto!!! Ecco il caso in cui la citata assenza di canon, invece, diventa un po' controproducente... Con la libertà creativa ognuno fa come vuole in fondo, da un certo punto di vista è anche un peccato!

                                        Re:Articolo sulla storia di Topolinia
                                        Risposta #18: Martedì 16 Ott 2018, 12:45:46
                                        E complimenti a Dragan per l'articolo, meritorio nel tentativo di ricostruire i tasselli di un mosaico che scivola costantemente fra le dita come sabbia del mare.
                                        Grazie mille! Mi permetterò di postare, allora, anche i prossimi del blog :D

                                        *

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                                          Re:Articolo sulla storia di Topolinia
                                          Risposta #19: Domenica 21 Ott 2018, 00:10:34
                                          In che senso la struttura finale del deposito è stata definita da autori italiani e riconosciuta da autori internazionali? Il deposito con le pareti ricurve e la cupola sopra c'è solo nelle storie italiane e in DuckTales, mentre all'estero il deposito viene disegnato come nelle storie originali di Barks, ossia a forma di cubo e senza cupola. Ma forse ho capito male quello che intendevi.

                                          Intendevo dire che verso la metà dei '60 Scarpa disegnò per il Deposito quella cupola e quel profilo meno squadrato e più curvilineo che ultimamente sono diventati standard anche in diverse storie della Egmont (mentre prima c'era solo il Money Bin quadrato barks-donrosiano).
                                          Sei sicuro? Non ho la possibilità di controllare le storie una per una, ma "sfogliando" le prime pagine di varie storie recenti della Egmont sembra che il Deposito sia ancora rappresentato come un quadrato e senza cupola. Di seguito un esempio, tratto da una storia pubblicata quest'anno:

                                           

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