Complimenti per l’autoironia ai tifosi del Napoli. Questa brutta storia sta facendo sì che le tifoserie di squadre rivali, in un certo senso, “fraternizzino”, o, almeno, uniscano le forze per un obiettivo comune, e, se vogliamo, è già un piccolo passo in avanti. A me, ovviamente, non piacciono certi cori, insulti o ululati, ma trovo assurda questa specie di crociata moralistica degli ultimi tempi, peraltro mirata solo verso certi aspetti e non verso altri. Insomma, ululare a Balzaretti o a Gattuso – come leggo nel comunicato dei tifosi dell’Inter – si può, ma a Balotelli no; gridare “Milano in fiamme” sì, ma “Napoli colera” no, e così via. E intanto, nella politica, c’è chi ha costruito la sua fortuna attorno a slogan tipo “Roma ladrona”…
Fermo restando che sarebbe meglio non ululare e gridare nulla di tutto ciò (e che non ho intenzione di difendere l’indifendibile!), mi sembra che si facciano due pesi e due misure, ed è un discorso che non limiterei solo al mondo degli stadi. Aggiungo (forse l’ho già scritto tempo fa in qualche altro topic) che il tifoso che insulta Balotelli, magari, è lo stesso che inneggia a Pogba o a Gervinho e inneggerebbe allo stesso SuperMario se lo avesse nella sua squadra (e probabilmente già lo fa quando gioca in nazionale).
Dunque, almeno in questi casi, non parlerei tanto di discriminazione per il colore della pelle o per la territorialità, ma di semplice stupidità (a volte di stampo goliardico, mentre altre si va ben oltre), che c’è sempre stata: per dire, ricordo che vari anni fa, quando andavo allo stadio, ogni domenica si riciclavano gli stessi cori riadattati in base al nome e alle caratteristiche dell’avversaria (spesso facevano ridere, per quanto erano palesemente assurdi…). Così si rischia di lasciare le società in balia di qualche decina di balordi, in grado di far chiudere curve, far perdere partite a tavolino o addirittura innescare penalizzazioni. Non so come si possa risolvere la questione, ma sinceramente non mi sembra questa la via migliore...