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Anni '30

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Mark
Cugino di Alf
PolliceSu

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PolliceSu
    Re: Anni '30
    Risposta #45: Sabato 20 Giu 2015, 10:27:26

    Bisogna puntare, almeno idealmente, ad eliminare del tutto questa eterofobia umana (consapevoli che è impossibile) per arrivare ad eliminarne almeno una parte.

    Condivido. Ai tempi del liceo, la mia professoressa di filosofia diceva di studiare puntando al 10, in modo di arrivare al 7.

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    Piumo Anatracci
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      Re: Anni '30
      Risposta #46: Sabato 20 Giu 2015, 10:53:40
      Arrivo subito al sodo: leggendo quotidianamente i commenti alle varie notizie, i commenti che la gente scrive su facebook, ascoltando quello che si dice in giro (al supermercato o dal panettiere), non vi sembra anche a voi che tiri una forte aria da anni '30?
      Decisamente sì, anche se le parole al supermercato o gli status su facebook lasciano sempre il tempo che trovano, anche se - purtroppo - contribuiscono demograficamente al corpo elettorale.

      Il mio timore sull'autoritarismo non è legato esclusivamente alla xenofobia e al razzismo di molti, fenomeno alquanto costante nel mondo: una volta in Italia c'erano i terroni, oggi ci sono i clandestini. E in Belgio, Francia o Stati Uniti eravamo tutti terroni, anche se di Domodossola. E così via. Fenomeno non meramente italico ma universale, dovuto alla paura. Ciò che è diverso spaventa, violenta, ruba e rapina. Anche a causa di un sistema giudiziario che qui da noi è da cirulla: un paio di giorni fa hanno arrestato un tizio, albanese, che aveva compiuto diverse rapine a ragazze sole ed in un caso ha pestato a tal punto la vittima da farle rischiare di perdere la vista. L'han pescato che passeggiava in centro città, come niente. A parte il fatto che doveva già essere dentro (con Tirana a pagarne la detenzione), questo rischia magari tra poche settimane di essere fuori. Ed invece dovrebbe rimanere a sollazzare gli altri detenuti in posizione prona per un bel pezzo. Dubito succederà. Ciò vale per l'albanese quanto per l'italiano.

      Parentesi chiusa. L'autoritarismo spaventoso è quello dell'Unione Europea, che altera costituzioni e impone un riformismo per andare incontro ai suoi interessi, che poi sono quelli finanziari, del pareggio di bilancio, non il benessere della persona, del cittadino, del lavoratore. Siamo affondati da una serie di parametri che non vogliono dire nulla: la disoccupazione aumenta, il potere d'acquisto diminuisce, la fascia di poveri è sempre più ampia, il divario tra altolocali e servi della gleba è sempre più medievale.
      L'Europa è terrorizzata da una decisione da una Consulta, che dovrebbe seguire la Costituzione: si pone oltre la Costituzione di uno stato sovrano, che - a quel punto - più sovrano non è. Un organo non elettivo che domina ciò che è per sua natura democratico, i funzionari che impongono agli eletti.
      Questa non è democrazia. Questa è autocrazia. E' negazione della libertà.

      Andiamo verso una situazione abominevole in Italia in cui avremo un numero di funzionari e non di eletti, tra liste bloccate, senato riformato e una legge elettorale che - a occhio - subirà non poche modifiche nei mesi a venire perché al momento è divenuta un rischio più che una garanzia. Nulla che sia nostrano, per carità. Posso odiare "quello lì" (e lo odio, profondamente, lui e il suo piccolo harem di arriviste) ma è una marionetta, un burattino, un robetto attaccato ai fili dal supergoverno di funzionari che dice "la vostra Costituzione arrotolatela vicino al water, perché si fa così, così e cosà".

      Lo scenario degli anni '30 mi spaventa se visto dall'alto. Sul resto c'è qualcosa di abominevole ma è anche questione di percezione intellettuale: l'immigrato non arriva a togliere il lavoro all'italiano e non è nemmeno vero che l'italiano è un lavativo che non vuole scaricare camion. L'immigrato ha un vantaggio: è ricattabile, col permesso di soggiorno, e accetta tutto. Turni di 16 ore, straordinari non pagati, periodi senza riposo di settimane e settimane. Basta fare un salto in una comune logistica, dove l'azienda se ne lava le madri e all'interno vi sono cooperative di criminali che un po' fanno in bianco e un po' fanno in nero, col committente che sa benissimo tutto questo e gode nel non sporcarsi le mani.
      In realtà l'immigrato è una fondamentale risorsa per il sistema padronale e aziendale, perché non conosce i suoi diritti e nel reclamarli rischia di ritrovarsi in mezzo ad una strada, con un permesso di soggiorno di lavoro in scadenza dopo un mese.
      Non è l'immigrato a rubare il lavoro. E' il padronato ad averlo trasformato in schiavitù. E a servirsi nuovamente dei negri
      Grunf.
      Maledette libellule!

       

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