Speriamo che almeno quella diga rimanga in eterno come monito agli speculatori e agli avidi.
LL
La diga
deve rimanere su e l'ENEL deve tenerla sotto controllo continuo, perché oggi il muro sorregge quella montagna che si è creata alle sue spalle. Il nuovo mondo del Vajont, che oggi vedi come una normalissima collina, che se non sapessi che è dove è caduta la frana penseresti - appunto - "toh, una collina: che razza di diga idiota hanno costruito se alle spalle non c'è spazio per l'acqua?".
Ci sono stato due settimane fa, inseguendo un luogo che volevo visitare sin da quando ero bambino. Sembra impossibile cosa sia accaduto in quei pochi secondi, divenuti tali per l'intervento dell'uomo. E' impossibile immaginare cosa siano stati quei momenti, cosa significhino 260 milioni di metri cubi di roccia che piombano in un lago profondo duecento metri e lo fanno schizzare in quella gola spaventosa.
Una montagna cade e ne forma un'altra, cancella un lago e rade al suolo un paese, uccidendo duemila persone: il tutto in quattro minuti. Esistono le parole per descrivere un tale apocalisse? No, nonostante Paolini li abbia raccontati in maniera meravigliosa: il racconto di Paolini è cuore e anima, ma le
cose sono qualcosa che nemmeno i superstiti sanno raccontare.
In una frazione di Longarone c'è il cimitero monumentale, molto criticato (e direi giustamente). In fondo c'è l'elenco delle vittime divise per famiglia e ce n'è una composta da moglie, marito e nove figli. Ce
n'era, una.
Quel che è assurdo, quel che fa infuriare, è che tutto questo è stato causato dall'uomo.