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I Grandi Classici Disney 37 - Febbraio 2019

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PolliceSu   (2)

PolliceSu   (2)
    Re:I Grandi Classici Disney 37 - Febbraio 2019
    Risposta #30: Mercoledì 6 Feb 2019, 11:06:40
    Nulla da dire sulla qualità del numero, elevata come sempre (tanto più che negli ultimi mesi viene spesso pubblicato Scarpa, e io ne approfitto volentieri, giacchè mi mancano diverse sue storie) però, sperando che non sfoci in polemiche sterili, vorrei segnalare un dettaglio nel redazionale che mi ha fatto storcere non poco il naso. Cornelius Coot viene definito migrante. Al di là del fatto che ci si adegui alla neolingua, il termine corretto è sempre immigrato, ma il fondatore di Paperopoli era un colono, il che è tutt'altra cosa, e nato in America, presubilmente (anche se mai esplicitato dagli autori del personaggio). Quindi l'usare la parola migrante, tanto più accostata a quella europeo, è un tentativo di mistificazione.

    Non acquisto i grandi classici quindi non ho letto questo redazionale ma qui la questione linguistica mi pare importante e sinceramente? Non so che intendi per neolingua... io preferisco affidarmi al significato delle parole e a non sovraccaricarle di significati che non hanno.
    Immigrato è colui che si trova in un paese diverso da quello di origine. Emigrato è colui  che si è allontanato dal paese di origine. Di fatto simboleggiano sempre qualcuno che si è allontanato dal paese di origine puntanto l'attenzione ora sul paese di destinazione ora sul paese di proveniente ("E' emigrato dalla Spagna, è immigrato in Slovenia").
    Migrante indica invece una persona il cui stile di vita non è sedentario. E Cornelius Coot ha viaggiato a lungo prima di giungere in Calisota e fondare Paperopoli. Ergo nessuna mistificazione... solo l'uso della lingua italiana.
    Per inciso il termine migrante viene utilizzato anche per i rom e i sinti, popolazione che conduce/conduceva uno stile di vita non stanziale.
    « Ultima modifica: Mercoledì 6 Feb 2019, 11:13:39 da Garalla »

      Re:I Grandi Classici Disney 37 - Febbraio 2019
      Risposta #31: Mercoledì 6 Feb 2019, 11:16:57
      Ok, lo so. Se preferisci allora concentriamoci sulla parola europeo. Possiamo affermare con certezza che il Fondatore sia nato nel vecchio continente? Da quel che ne so io, decisamente no
      Perchè di questo mondo siamo solo ospiti, fra i tanti. E non i padroni. Insieme abbiamo dimostrato tante cose, ma la più importante è che non esiste l'impossibile. Antidarwinista

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      Vito65
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      PolliceSu
        Re:I Grandi Classici Disney 37 - Febbraio 2019
        Risposta #32: Mercoledì 6 Feb 2019, 11:35:30
        Nulla da dire sulla qualità del numero, elevata come sempre (tanto più che negli ultimi mesi viene spesso pubblicato Scarpa, e io ne approfitto volentieri, giacchè mi mancano diverse sue storie) però, sperando che non sfoci in polemiche sterili, vorrei segnalare un dettaglio nel redazionale che mi ha fatto storcere non poco il naso. Cornelius Coot viene definito migrante. Al di là del fatto che ci si adegui alla neolingua, il termine corretto è sempre immigrato, ma il fondatore di Paperopoli era un colono, il che è tutt'altra cosa, e nato in America, presubilmente (anche se mai esplicitato dagli autori del personaggio). Quindi l'usare la parola migrante, tanto più accostata a quella europeo, è un tentativo di mistificazione.
        Me ne ero accorto anch'io, concordo in pieno con quanto hai scritto sopra anche se, più che di un tentativo di mistificazione, io parlerei meglio di una forzatura inutile.
        « Ultima modifica: Mercoledì 6 Feb 2019, 13:08:03 da Vito65 »

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          Re:I Grandi Classici Disney 37 - Febbraio 2019
          Risposta #33: Mercoledì 6 Feb 2019, 11:43:17
          Ok, lo so. Se preferisci allora concentriamoci sulla parola europeo. Possiamo affermare con certezza che il Fondatore sia nato nel vecchio continente? Da quel che ne so io, decisamente no

          Preferisco evitare sterili e inutili polemiche soprattutto quando si cerca di vedere il marcio per forza in un redazionale di un albo Disney (mistificazione) quando al più si tratta di un errore di continuity.
          Anche se ho scoperto che in questa storia danese (mai stampata in italia) si parla delle origini inglesi di Cornelius Coot.

            Re:I Grandi Classici Disney 37 - Febbraio 2019
            Risposta #34: Giovedì 7 Feb 2019, 14:15:34
            Sulla continuity... Come dovremmo reagire, allora, a riguardo di due capolavori come "Storia e gloria della dinastia dei paperi" e "The Life and Times of Scrooge McDuck"? Inoltre ricordo di aver letto diverso tempo fa un articolo dove veniva messo in risalto che nelle storie Disney la continuity non era la cosa più fondamentale a cui gli autori dovevano badare.

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            Luxor
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              Re:I Grandi Classici Disney 37 - Febbraio 2019
              Risposta #35: Giovedì 7 Feb 2019, 14:58:49
              Sulla continuity... Come dovremmo reagire, allora, a riguardo di due capolavori come "Storia e gloria della dinastia dei paperi" e "The Life and Times of Scrooge McDuck"? Inoltre ricordo di aver letto diverso tempo fa un articolo dove veniva messo in risalto che nelle storie Disney la continuity non era la cosa più fondamentale a cui gli autori dovevano badare.

              Senza troppi giri di parole, considerare una continuity vera e propria in Disney è una fesseria, ci sono troppe storie e troppi autori diversi, italiani e stranieri, che hanno trattato tematiche simili in maniera completamente differente tra di loro, basti pensare alle storie del passato di Paperone o di Fantomius, per non parlare delle tantissime caratterizzazioni che abbiamo di svariati personaggi come Paperino (per qualche autore è coraggioso e avventuroso, per altri pigro e indolente), Qui Quo e Qua (intrepidi, studiosi ubbidienti e arruolati con successo nelle GM per alcuni, per altri svogliati, sfaticati e delle vere e proprie pesti) e altri ancora.

              Considerando anche che alcune trovate del passato possono anche costituire un ostacolo ai fini di una nuova trama, si può dire che la continuity, che in sè non è affatto disprezzabile, anzi, nel contesto Disney sia troppo limitante per gli autori, che giustamente procedono senza curarsi troppo di certi dettagli.
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              PolliceSu   (1)
                Re:I Grandi Classici Disney 37 - Febbraio 2019
                Risposta #36: Sabato 9 Feb 2019, 11:52:17
                Luxor ha espresso benissimo il mio concetto e il mio pensiero. Concordo con ciò che ha scritto al 100%. Fu Don Rosa stesso a dire che, se avesse letto certe storie italiane, avrebbe aggiunto altri personaggi legati a Paperone ed ai paperi nella sua saga. Ma ciò, a suo avviso, sebbene fosse un peccato, poiché non conoscendoli non avrebbe saputo come utilizzarli, non era uno dei problemi su cui fossilizzarsi o far caso per giudicare la sua saga.

                 

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