A me piace molto camminare e, non avendo una macchina, vado sempre a piedi, cercando, quando posso, di evitare anche i mezzi pubblici.
Estendere questa mia caratteristica in grandi itinerari sarebbe l'ideale: un certo allenamento da podista 'cittadino' ce l'ho anche se non so quanto sia sufficiente per tratti molto lunghi e consecutivi (i miei 5-6 Km quotidiani li faccio comunque).
Non so se un viaggio a piedi sarei capace di affrontarlo da solo: forse si (la solitudine non mi dispiace) sebbene una compagnia non sarebbe male sia psicologicamente che per problemi pratici.
In passato (quasi remoto, vista la situazione politica attuale) mi sarebbe piaciuto fare a piedi tutta la costa mediterranea africana dall'Egitto al Marocco: dei 5 paesi rivieraschi ho visitato i due già suddetti e la Tunisia (diverse volte) in viaggi aerei o con nave, mai collegandoli fra loro (anche perché Algeria e Libia non sono mai state politicamente molto 'turistiche', quando invece avrebbero tanto da offrire, dalle spiagge ai siti archeologici, dalle montagne al deserto).
Pensavo di partire da Alessandria, attraversare la Libia (Bengasi, Tripoli... Gheddafi aveva aperto al turismo, anche se solo organizzato, non per 'solisti': oggi il rischio è incontrare un jihadista Isis sulla spiaggia), la Tunisia (Sfax, Sousse - sigh - Tunisi), l'Algeria (Costantine, Algeri, Orano: nei '90 vittima del terrorismo islamista mentre l'anno scorso un turista francese è stato sgozzato in montagna) e infine il Marocco che, a parte Ceuta e Melilla dove ultimamente c'è molta 'confusione', resta oggi il paese del Maghreb più tranquillo: Tangeri, Rabat, Casablanca, Agadir... ma qui abbiamo oltrepassato le Colonne d'Ercole e siamo già sull'Atlantico!
Oggi questo sarebbe un itinerario molto 'complicato', anzi, impossibile (come da topic, si deve essere non abbastanza ma totalmente pazzi: in alcuni punti rischierei di fare la fine di quella ragazza italiana che viaggiava in Turchia vestita da sposa, tutta di bianco: fisicamente eliminata dopo pochi giorni aver lasciato Istanbul): diciamo che è un ipotetico viaggio di speranza per il futuro.