Quindi non è affatto vero che chi sceglie sceglie anche per gli altri perché a tutti è data la facoltà di scegliere a chi donare l'8 per mille. Se non si sceglie è una scelta.
Tutto corretto, peccato per la conclusione, capziosa e tipicamente italiana.
Come è tipicamente italiano non informare i cittadini su quello che compete loro: io lo so perchè mi piace informarmi sulle cose, tu lo sai perchè hai lavorato in un caf e hai dovuto impararlo, ma la maggior parte degli altri? Hai mai visto una pubblicità, un manifesto, un opuscolo che spieghi il meccanismo? Eppure sono sicuro che le pubblicità che la chiesa commissiona (e che costano un bel po' dato che le fanno fare ai migliori sulla piazza) per invogliare a donarle l'8 per mille le hanno viste tutti.
Per non parlare dello stesso stato che ugualmente tace sull'argoomento.
E il fatto che i contributi non esplicitamente assegnati vengano comunque ripartiti tra i beneficiari non è una cosa automatica, perchè
i suddetti beneficiari possono anche rinunciarvi e lasciarli allo stato ma ovviamente (quasi) tutti si guardano bene dal farlo.
La non scelta è a sua volta una scelta se le informazioni disponibili sono equivalenti, altrimenti è come fare il gioco delle tre carte (e non ci vuole granchè a capire che il meccanismo è stato studiato apposta).
Sul fatto che poi quei soldi finiscano davvero in opere di bene, beh, ecco un
esempio (sì, ok, son giornali di sinistra, ma vorrete mica che ci pensino quelli di destra a scoperchiare queste cose?
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Io non faccio di tutta l'erba un fascio, so che ci sono ottimi uomini di chiesa e qualcuno l'ho pure conosciuto. Il problema è che a questi arrivano le briciole.
quando si parla di chiesa, secondo me non bisogna parlarne solo da un punto di vista economico, ma anche e soprattutto da un punto di vista di fede
No, quando si parla di chiesa purtroppo è spesso un discorso politico.
Non solo a grandi livelli, ma anche a livello di piccole parrocchie: c'è il sacerdote che è davvero un brav'uomo e che può rappresentare un valore aggiunto per la comunità e c'è il parroco da carriera che aspetta solo di passare ad una parrocchia più importante e poi ancora più su (figuriamoci, si fanno la guerra persino per accaparrarsi quelle considerate più prestigiose anche nelle piccole città e so quel che dico
)