Gli stati europei hanno una storia che ha radici in parte comuni. Sentirsi "europeo" è un fattore soggettivo, ma siamo nati in questo continente e condividiamo con gli abitanti dell'Unione alcune caratteristiche culturali comuni. Il gioco sta tutto nel quanto sentiamo queste caratteristiche forti in noi. Io personalmente mi sento europeo. Conosco gente che si sente europea, e gente che non lo è. Ma non mi verrebbe da dire che "quasi nessuno si sente europeo".
Mah, io tutto questo sentimento europeo non lo vedo, in generale...anche se ad esempio da noi si cerca di forzarlo in ogni modo con quegli imbarazzanti spot della Rai in stile televisione sovietica che dicono "Di Europa si deve parlare!"...come se il problema fosse quello e non l'esatto contrario!
Forse in Italia, e forse perché siamo in una posizione periferica rispetto al centro dell'UE: questo sicuramente incide. Rimane il fatto che non m isento parte di una minoranza, non all'interno di questa unione.
In realtà credo sia l'esatto contrario. L'Italia è il paese più europeista di tutti, almeno a livello governativo (cosa che si riflette anche sull'elettorato, in parte) dove tutti i partiti sono tenacemente pro-UE...anche quelli che ogni tanto se ne riescono con apparente ostilità alla fin fine non sono così ostili.
L'euroscetticismo è invece decisamente più forte altrove...UK, Francia, Olanda, Belgio.
Il fatto poi di essere periferia rispetto all'UE dovrebbe far riflettere...perchè noi siamo una periferia non tanto geografica, quanto proprio ideale.
L'UE appare in sostanza come una roba franco-tedesca. E in un certo senso anche geograficamente è quasi simbolico il fatto che il Parlamento si trovi a Strasburgo, in una regione tedesca che al momento, per eventi storici, si trova sotto sovranità francese.
E così appare a tanti, come anche alla Grecia, che è ancora più periferia.
Riguardo ai tratti in comune...certamente ci sono e sono evidenti.
Ma altrettanto evidenti sono le differenze...altrimenti non esisterebbero le varie nazioni.
Diversità di ogni tipo che rendono impossibile una vera unione.
Si parlava poi dei paesi che fanno i propri interessi, come è logico che sia...è già stato citato il caso della ex-Jugoslavia, verso la quale la Germania aveva interessi molto diversi da quelli dell'Italia, e fregandosene altamente, si è precipitata a riconoscere la Croazia che quasi non si era ancora mossa.
E noi che abbiamo fatto? Abbiamo fatto valere le nostre ragioni? Abbiamo richiesto che a quel punto si intervenisse sullo scellerato trattato di Osimo per riottenere almeno la zona B del TLT?
Ma certo che no, perchè l'UE richiede che i confini siano sacri e inviolabili e poi era interesse solo nostro, mica della Germania!
Ma ancora più emblematico è l'esempio citato dell'immigrazione. Ogni paese si regola come gli pare. Malta respinge tutti. La Spagna spara. Francia e Austria sigillano le frontiere con l'Italia.
Ma che bell'esempio di integrazione europea...e si sa perchè lo fanno. Perchè ad essere colpito dalla massa di migranti del Mediterraneo non è il confine meridionale dell'UE, ma semplicemente l'Italia.
Giustamente, per dire, agli altri che gli frega? Quelli mica sbarcano sulle coste del Belgio o della Danimarca. Perchè dovrebbero collaborare o farsi carico del problema?
E' quello che dicevo sopra...diversi problemi, diverse esigenze...per questo si resta divisi.
Se fossimo un improbabile federazione unita, nessuno potrebbe chiudere i confini, quindi ci si guarda bene dal farlo.