Mettici pure la Gelmini, che ha fatto togliere il latino dalle materie del liceo scientifico
Questa è una delle troiate più grandi che questa qua abbia mai fatto.
Ma, dico, posso capire qualche taglio alla letteratura latina, ma alla GRAMMATICA... a chi studia allo scientifico servirebbe addirittura quella greca, figurarsi se levano il latino, poi...
Non voglio dire che impariamo a scrivere leggendo greco e latino, ma come tutte le cose ha la sua utilità: molti studenti che provengono da un liceo classico se la cavano nei test (di medicina, voglio essere specifica) con termini che non conoscono risalendo all'etimologia complessiva della parola, attraverso le loro conoscenze di greco antico e latino.
Dai, Gelmini mia, ma puoi togliere una cosa come il latino dalle materie del liceo scientifico?! Ma dove ce l'hai la testa?!
Naturalmente qualche povero coglione farà solo salti di gioia, ma voglio vedere poi quanto cambiano i risultati dal
con al
senza.
Ciò che dovrebbero fare ai licei scientifici (o almeno quelli come quello di mia cugina) è diminuire quel fiotto pazzesco di letteratura, in generale, perché a loro serve molto più far calcoli e ragionamenti che imparare a memoria Tibullo, che, con tutto il rispetto, è un autore che mi piace, ma non è particolarmente consistente, e importante quasi solo da un punto di vista di confronti fra autori elegiaci (si parla sempre di esempi, ci sono autori molto più escludibili di lui da un programma scolastico non prevalentemente letterario).
Quando mia cugina frequentava ancora lo scientifico, non faceva altro che lamentarsi della mole allucinante di letteratura e filosofia di tutte le lingue che studiava (cioé anche inglese e tedesco, come latino ed italiano) a discapito di preziose ore di matematica (cioé ridotte alle
due settimanali che abbiamo qua al classico!) e le altre materie scientifiche, anch'esse ridotte al minimo, nonostante la dovuta precedenza.
E lei che fa? LEVA LATINO! Ebbè, mi sembra giusto.
Non c'era gente sufficentemente analfabeta nel mondo, bisognava anche tagliare le gambe un altro po'.
Insomma, ma dove le volge le decisioni, questa qua? Ma controlla la situazione ogni tanto prima di metterci mano?
Già mi irrita a sufficenza il fatto che LEI abbia condannato la mia annata alla seconda lingua obbligatoria, quindi ad uscire tutti i cacchio di giorni alle 2. Deve fare altro? Deve rompere le balle ulteriormente? Almeno mi avvisi, che opto per il privato, a 'sto punto.
Levando dalle scatole l'argomento Gelmini (argomento molto scottante, per me che quest'anno ho pure gli esami, accidenti a lei), gli "studenti analfabeti" sono un fenomeno sempre più diffuso.
Quei dementi dei truzzetti emolini scinquinnine e feccia assortita pensano bene di venire qua al classico, con i soldini di papà, pensando di sbandierare le loro glorie in giro ("Ehi! Io faccio il classico! Ho tanti soldi, sono nell'elité") poi scappano in massa dopo la prima perifrastica attiva. Ma la verità è che fino a qualche tempo fa sotto la scuola distribuivano droghe. Un po' era anche quello, il vanto (?) e il vantaggio (
questo si chiama "essere deficenti"!) di tanta gente che si accalcava davanti all'entrata. Insomma, si può comprendere a che livello si trova la costante di funzionamento del sistema nervoso degli individui sopracitati, a metà fra una sballatina e una cannetta.
Come scrivono sui testi? Abbreviazioni immancabili, titoli inutili alti 4 quadretti del foglio protocollo tanto per riempire la pagina, scritti con i pennarelli e abbelliti con tutti i fronzoli truzzi possibili e immaginabili, rigorosa riscrittura delle domande accompagnata da 2 righe di risposta (su minimo 10) scritta in termini dislessici.
Ma stiamo scherzando? I miei professori, che avevano una classe intera tutta su questo stampo, arrivavano alle nostre ore, l'anno scorso, con i capelli dritti (e da lì massacri dei presenti a interrogazioni pazze e sfuriate che non si possono dimenticare, perché ci stavano davvero facendo diventare folli).
Ovviamente, i genitori sono tutti dalle parte dei figli, quindi i professori devono combattere anche contro di loro (e non parliamo di generalizzazioni frustranti, che è meglio!).
Quanti se ne sono andati da lì, l'anno scorso, durante e dopo i giochi? 15/30, la metà esatta di quella classe. Non oso immaginare a che livelli fosse il resto della scuola; l'anno scorso non si sa di preciso quanta gente è evasa.
In definitiva, che razza di panaroma ne deriva dell'istruzione attuale? E della gente che viene istruita? Si devono pure meravigliare se certi universitari sembrano analfabeti?