Ritorno sull'argomento non avendo avuto modo di farlo nei giorni precedenti, chiarendo sin d'ora che non voglio fare polemica o scatenare litigi, ma solo esporre il mio punto di vista e capire i vostri.
Pensa che qualcuno potrebbe tranquillamente dirti che quella che tu festeggi è solo la pallida copia di una festa pagana (e di un simbolismo anch'esso di natura non cristiana: pensa a Babbo Natale). Tuttavia credo sarebbe scorretto,. Per me, da non credente, è riunirsi con la famiglia, vicino al caldo del camino, magari vicino all'albero e al presepe.
Che le radici della festa del Natale affondino nella tradizione pagana è fuor di dubbio, purtroppo le fonti non sono concordi nella motivazione, ma sembra abbastanza chiaro che la scelta del 25 dicembre come data in cui celebrare la nascita di Cristo (nell'assoluta incertezza dei Vangeli) sia stata dettata da ragioni socio-politiche e culturali, che hanno determinato una sovrapposizione di celebrazioni di culti diversi nello stesso periodo. E' un argomento che trovo estremamente interessante - la storia delle religioni mi affascina, e vorrei trovare il tempo di studiarla - ma non è questo il punto (oltre che essere alquanto OT). Quel che non capisco, e non lo dico per far polemica o scatenare litigi, è come una persona adulta che si definisce non credente (scelta che rispetto oltremodo), possa "festeggiare" qualcosa cui, praticamente, non attribuisce alcuna valenza. Ho scritto "persona adulta" perchè questo discorso, chiaramente, non può reggere di fronte al comprensibile
animus festivo che anima i più piccoli.
Ciò posto, se è vero come è vero, che gli elementi che oggi maggiormente si accostano alle festività natalizie (regali, cenoni, luci e quant'altro) sono delle
sovrastrutture aggiunte nel tempo - ciò non vale, ovviamente, per il presepe (in quanto rappresentazione della natività) e per l'albero (seppur questo nasce anch'esso come simbolo pagano, solo in un secondo momento associato alla festa di Natale) - una volta venuto a mancare il loro fondamento, le stesse dovrebbero perdere di significato, no?
Quantomeno, tutto ciò si degrada a un mero simbolismo esterno, vuoto e fine a se stesso, non ti pare?
E' la stessa considerazione che mi vien da fare leggendo qust'altro post...
Mi piace più o meno tutto del Natale. L'atmosfera, le luci, i canti, i preparativi, l'albero, il presepe, i cibi, la disposizione tendenzialmente buona delle persone, il fatto di poter passare del tempo il famiglia (anche se come ripeto l'estrema estensione, aggiungo forzata, la trovo leggermente pesante).
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Però Natale è semplicemente il periodo dell'anno dove sono più felice, già da ottobre io comincio i preparativi mentali alle festa, che, devo ammetterlo con sincerità, di religioso per me ha poco (in senso personale), è semplice e felicità leggermente infantile, e sono felicissimo sia così. E spero continuerà ad esserlo.
In fondo anche io, come penso tanti altri, ho imparato a conoscere il Natale in forma molto infantile, regali, vacanze, cibi appetitosi e quant'altro, seppur sia stato educato con un'impostazione cattolica che ha sempre ricondotto la festa al suo significato (giusto per fare un esempio, la letterina non la scrivevo a babbo natale ma a Gesù Bambino)... Tutto ciò, però, ha inevitabilmente iniziato un lento processo di "maturazione" di pari passo alla mia crescita, per cui oggi, pur rimpiangendo quel bellissimo e dolcissimo "sentimento" natalizio (che custodisco gelosamente nei miei ricordi), mi accosto alla festività natalizia in maniera differente, e non potrebbe che essere cosi. Questo mi permette di comprenderne meglio l'ipocrisia che la società dei consumi ha creato di recente: la gente che corre affannosamente di quà e di là per comprare regali (anche se da piccolo ne ho beneficiato, quando erano i miei genitori a farlo per me, ora lo capisco) solo perchè "si devono fare", spesso solo per ricambiare o per non sfigurare; altro esempio sono le enormi quantità di cibi preparate e spesso superflui o esagerati (penso a tutti i panettoni/pandori/et simila prodotti, quanti andranno sprecati?); ma anche il diffuso senso di "buonismo": è certamente una cosa auspicabile per tutti (ci mancherebbe!), ma spesso sembra quasi solo "di facciata" o comunque valido per un perido mdi tempo limitato (ma cosi a che serve?).
Insomma, io adoro il periodo natalizio e quanto reca con se, ma non riesco a non vederne anche i lati meno positivi; mi piacerebbe che un po tutti ci calmassimo un po, riconducendo il Natale ad un presepe con le luci intermittenti nel buio, una preghiera o un canto e le persone care intorno; se poi non si crede, per me ha poco senso fare il presepe, l'albero e tutto il resto.. poi, "de gustibus" ovviamente.
Concludo dicendo che non c'è bisogno di portare rancore. Il periodo natalizio in fondo è anche questo: rispettare l'opinione del prossimo, per quanto ci possa sembrare incompatibile con noi
Certo, giustissimo quel che dici! [smiley=thumbsup.gif]
Tutto il mio post ha solo lo scopo di riflettere e confrontarsi reciprocamente, il fatto che magari io, per miei limiti, non riesca a condividere il vostro punto di vista non significa affatto che io non lo rispetti o che vi possa "tenere il broncio" a tempo indeterminato, nessunissimo rancore!