Devo dire che in questo mondiale povero di talento,con una Spagna superficiale,una Francia senza Parker,ed escluse Lituania e Stati uniti delle nazionali che sono veramente poca roba,l'Italia sarebbe addirittura potuta a mio parere arrivare in finale.
Bella discussione.
Secondo me, l'Italia avrebbe fatto fatica immensa nonostante i quattro della NBA, elemento che non sempre è garanzia di successo. La Grecia ha un oro europeo nel 2005 e un argento mondiale nel 2006 senza alcun elemento "americano", l'Argentina che nella prima metà del decennio scorso fu campionessa mondiale e olimpica aveva il solo Ginobili di là del lago (Nocioni, Delfino, Scola, Oberto partirono dopo Atene), la stessa Jugoslavia dominante degli anni '90 aveva il solo Divac in pianta stabile negli USA (e per un paio d'anni Danilovic).
Messi di qua gli NBAers non hanno fatto molto, uscendo al primo turno arrivando persino dietro a Israele (...) nel 2011 e disputando una pochezza sconcertante nella fase a eliminazione diretta nel 2013 (tre partite, tre legnate, persino con l'Ucraina: Belinelli che doveva essere protagonista fu ignobile).
Perché? Di là si gioca meglio ma si giocano anche miliardi di partite indisponenti. Bargnani in un decennio ha giocato amichevoli, in squadracce raccapriccianti, e non è migliorato di una virgola: un sette piedi da un rimbalzo a partita, che tira quasi esclusivamente da fuori e non può difendere su alcun giocatore. Gallinari ha patito gli infortuni che l'hanno condizionato enormemente, però leggere i titoli "47 per il Gallo!" è una cosa, riguardare la partita - ho avuto il coraggio di scaricarla - è un altro: 144-143, 58 minuti di gioco, difese da torneo dei bar, Dallas sicura del posto nei playoff, Denver certa di starne fuori.
Belinelli ha vinto il titolo 2014 giocando in regular season anche per i dosaggi di Popovich che di recente ha dovuto centellinare i suoi per ragioni di anzianità, poi nei playoff si è ritrovato punteggi dimezzati e minutaggi ridotti.
Datome, sinceramente, non è materiale per stare di là del lago.
Esiste il talento, indubbiamente, ciò di cui l'Italia manca sono i giocatori. Su Gallinari francamente qualche speranza la nutrirei, sugli altri tre onestamente no (hanno rispettivamente 30, 29 e 28 anni: non che si possano fare grandi passi in avanti a questa età).
Le retrovie sono poi piuttosto desolanti: ci sono Hackett e il Gentile milanese ma temo che - soprattutto il primo - siano piuttosto carenti di materia grigia.
Inoltre oltre questi sei c'è il nulla, a meno di non considerare giocatori di livello Cinciarini, Vitali o lo stesso Aradori, ottimo in Italia dove il campionato è precipitato, ma una volta collocato ai piani alti ha mostrato limiti evidenti.
Mancherebbe poi uno grosso, alto, cattivo e iracondo da mettere a fare il pivot. Ruolo in disuso però può bastare persino un Radulica (niente di che) o un Ajinca (idem) per fare la differenza, soprattutto quando gli avversari un omologo non ce l'hanno.