Riguardo il 32° Classico d'Autore "Il Papero del Grande Nord" bisogna ammettere che è uno degli albi periodici più ricco di storie bellissime, famose e dalle firme leggendarie. Tutto questo materiale eccelso, per quanto tematicamente omogeneo, non era facile organizzarlo in una linea temporale più o meno coerente. E infatti, almeno io, ho avuto qualche perplessità nei frame tra una storia e l'altra, considerando che non ci sono né Prologo né Epilogo.
Luca Barbieri ha giustamente differenziato il passato 'passato' (ovvero remoto e storicizzato) da quello prossimo considerato 'presente'. Per cui gli anni della Corsa all'Oro restano giustamente nei ricordi di Paperone raccontati ai nipoti mentre quelli dei 'ritorni', a cominciare dall'originale 'Back To Klondike', si infilano nella narrazione presente anche perché gli ultimi nostri 75 anni di fumetto Disney sono un eterno lunghissimo 'status quo' (con tutte le 'variazioni' del caso) e Don Rosa non ha tutti i torti a prendere nello specifico gli anni '50 come presente 'fisso'.
Il presente disneyano degli autori italiani (e in parte anche egmontiani) si allunga a quello 'umano', con tutte le caratterische di costume dei nostri tempi. E Luca Barbieri, con questi frame tra un capolavoro e l'altro, sembra quasi unire i due punti di vista, diversi ma neanche troppo, in fondo. Sentire i nipotini dire allo zione che vorrebbero conoscere questa 'fantomatica' Doretta, nel tempo presente del frame, è straniante ma segue una certa linea che poi tornerà nel solco attuale che vede QQQ consci di chi sia la vecchia fiamma di Paperone.
In questo 'otto volante' comunque coerente (si è trattato di andare 'un pochino' indietro per poi tornare subito in avanti) è curiosa la presenza di
Klondike Annie, una robusta papera 'collega' di Paperone in quanto è stata anche lei, in gioventù, una cercatrice d'oro, una 'pioniera' (una delle poche, forse l'unica, in un fumetto Disney sul tema). I suoi modi spicci e una certa rudezza non fanno che confermare, anche da anziana, le sue attitudini giovanili.
Questo personaggio one shot di Daniel Branca visibile nella foto allegata (il cui nome riprende quello del titolo di un film di Hollywood del 1936 con Mae West) è anche estremamente onesto e corretto, al punto da pagare con gli interessi certi 'debiti' (oltreutto 'involontari'). Peccato non sia stato più riproposto né dall'autore che l'ha creata né da altri. Leggendo la sua pur breve storia in questo albo di capolavori non mi dispiacerebbe ritrovarla in future storie sul Klondike, visto che è un tema sempre più caro ai nostri autori.