Mah. Trovo certe critiche a dir poco assurde, e soprattutto riguardanti più il genere che la storia in sé, facendone una questione di approvazione personale dello stesso. Personalmente non trovo nulla di male in una iniziativa simile, specialmente se realizzata in modo qualitativamente elevato come è riuscito a fare Gervasio: se vanno trovati difetti, sono da ricercare, credo, nel ritmo un po' troppo accelerato per apparire genuino, dovuto però al limite di pagine, ragion per cui non è imputabile all'autore che ha fatto un lavoro eccellente di sintesi.
Un altro particolare non poco importante, ed a quanto pare poco notato, è l'assenza di qualsiasi riferimento a Diabolik nelle pagine introduttive: ciò è assolutamente fuorviante, perché Paperinik, sebbene abbia mantello e identità segreta da supereroe, non solo non è tale in quanto non possiede poteri speciali ma solo strumenti tecnologici, ma è stato creato, anche nel nome, su chiara ispirazione al famoso personaggio delle sorelle Giussani, che in quegli anni era davvero molto popolare. Ne sono un riferimento spiccato le maschere utilizzate per sostituirsi ad altre persone ed anche l'auto equipaggiata con vari trucchi utili a seminare gli inseguitori. Altra chiara ispirazione è quella al personaggio francese Phantomas, da cui l'ormai noto Fantomius. Non leggevo da anni la prima storia di Paperinik ed il confrontarla ora me ne ha ricordato la particolarità di quella storia, che lasciava diversi vuoti da riempire, quasi (o proprio?) volutamente. Dobbiamo apprezzare, perciò, anche Martina che li ha lasciati, consentendo a Gervasio di realizzare la sua saga di Fantomius e questa storia che li riempie definitivamente.