La risposta te la dai da solo quando scrivi le diverse tragiche esperienze che i vari paesi nominati hanno vissuto: è logico che ogni nazione legiferi a seconda delle esperienze che ha vissuto sulla propria pelle: sarebbe strano il contrario!
Scusa, ma questa cosa è veramente assurda : siamo di fronte a palesi limitazioni della libertà di opinione, assolutamente inaccettabili e poi variabili da caso a caso...ma che senso ha? E soprattutto, a che serve? I fascisti in Italia, i nazisti in Germania e i comunisti nell'Est, anche se emarginati politicamente, non sono spariti e non spariranno. Vietare le idee serve solo a rafforzarle, ad aumentarne il fascino.
Ma è sbagliato, perchè qui la legge si permette di stabilire cosa è giusto pensare e cosa no. Pensateci bene, è semplicemente inconcepibile, un atteggiamento paternalista, odioso, sciocco, irritante. La legge deve regolare le azioni, non i pensieri. Qualunque limitazione è da considerarsi un vulnus ad una democrazia. Altrimenti finiamo allo psicoreato, come nel romanzo di Orwell.
Gli USA, infatti, non si fanno di questi problemi. Nonostante la guerra civile e il passato razzista non troppo lontano, nonostante le migliaia di soldati morti nella guerra contro Hitler, non hanno nessuna limitazione. E' pieno di associazioni apertamente naziste, antisemite, razziste, di supremazia bianca, e tutto il resto. Sono roba di pochi pazzoidi esaltati, ma nessuno si sognerebbe di vietarle. La polizia li controlla, e non appena provano a fare del male a qualcuno, li sbattono dentro. Ma finchè si limitano a parlare, nessuno gli chiude la bocca. Il famigerato KKK, benchè limitato a pochissimi individui, esiste ancora. A nessuno è mai passato per la testa di scioglierlo perchè le idee che proclama non sono politicamente corrette.
@Pandrea :
Ma l'aspetto più inquietante della vicenda sono le seguenti parole di Napolitano:
«È un merito del Parlamento italiano anche dando un esempio ad altri Parlamenti aver approvato questa norma ieri già alla Camera dei deputati e sono convinto che sarà presto completato l'iter parlamentare». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, commentando il Ddl sul negazionismo [...]. Si tratta «dell'affermazione dell'importante attaccamento ai principi di libertà e tolleranza».
Napolitano conferma quello che in fondo è sempre stato, e sulla libertà di pensiero mantiene la sua linea filo-sovietica.
A questo proposito, un altro esempio di cosa sia la vera democrazia.
In Italia, muovere la minima critica a Napolitano ti espone ad un massacro mediatico, ai limiti del linciaggio, e in teoria sei anche a rischio di carcere (anche se per il reato di vilipendio ci vuole qualcosa di più). Lo stesso presidente non si fa problemi a mandare lettere inviperite ai giornali (pochi, per la verità) che ne criticano le politiche.
In America, televisioni e commentatori vari, di Barack Obama possono dire le peggio cose. Molti sostengono pubblicamente che in realtà è musulmano e trama per distruggere l'America. Sono sciocchezze, ma la cosa veramente importante è che LO POSSONO DIRE! Esiste il diritto ad odiare e disprezzare il proprio capo di stato. E' il tuo presidente, ma non ti deve piacere per forza.
E che dire di Bush? C'era un famoso regista, Michael Moore, che scriveva libri e rilasciava interviste in televisione in cui, senza alcuna censura, diceva che George W. era un alcolizzato, un drogato, una scimmia, un criminale, un raccomandato, un ignorante, un deficiente conclamato.
Lo diceva, e Bush, l'uomo più potente della Terra, anche se certo non apprezzava, non poteva farci proprio niente. E infatti, non si è mai lontanamente sognato di chiudergli la bocca...semplicemente, perchè non lo può fare.
Può scatenare una guerra mondiale, ma non può chiudere la bocca a Michael Moore e a nessun altro cittadino americano. Perchè i cittadini americani, anche se è il loro presidente, hanno il diritto a non amarlo alla follia come si pretende si faccia in Italia.
Gli USA hanno un sacco di difetti, e potrei elencarli uno per uno, a partire dalla pena di morte e dall'uso delle armi, ma in quanto a libertà di opinione, sono ad un altro livello. E in questo campo, noi europei non possiamo che imparare, imparare tanto.