E' esattamente questo che molti non capiscono.
E' questa la fondamentale differenza che molti sembrano non comprendere.
Sicuramente sbaglio, ma a me pare che in questa, come praticamente in tutte le ultime discussioni di carattere socio/etico/morale sostenute in questa sezione del forum, l'intento e il tono pedagogici arrivino sempre dalla parte che più si affanna a proclamare l'assoluta liberta' di dire tutto cio' che passa per la testa, pure se pericoloso o anche solo doloroso. Insomma libertà' ai neonazisti a invocare nuovi forni, ma si tacciano gli sciocchini che si ostinano "a non capire".
Sai, Tang, la differenza fondamentale è che tra dare dello "sciocchino che non capisce" a qualcuno, e sbatterlo in galera perchè non la pensa come te, c'è differenza. Se ritieni che la prima cosa sia più grave, liberissimo. Ma io sono libero di non essere d'accordo.
Mi ricollego anche al tuo post successivo
Forse perché manco dall Italia da parecchio tempo nn mi reso conto di questa incombente catastrofe del libero pensiero, ma da questo lontano osservatorio mi pare che in tv, sui giornali, in internet, passi di tutto, compresi peti e rutti del pensiero, sfanculate della mente, inni al razzismo, sbertucciamenti al frocio e trollate ultra religiose. Mi verrebbe anche da dire, ma forse pure qui sbaglio, che sono più i gay ridicolizzati per strada rispetto a liberi pensatori che giacciono nelle patrie galere e ci sono più ebrei ingiuriati che martiri neonazisti al confino
dal quale mi piacerebbe capire, dall'estero, che Tv italiana guardi (non che meriti molto di essere guardata, in generale).
Il punto che qui si vuole sottolineare è che non si può stabilire per legge cosa SI POSSA e cosa NON SI POSSA pensare, perchè comunque, occorrerebbe che qualcuno (chi? scelto in base a quale criterio? od autonominatosi?) decidesse, in maniera IN TEORIA condivisa da tutti, quali pensieri permettere, e quali no. E non è il genere di cose che finiscono bene. Non è nemmeno il genere di cose sulle quali ci si limita a vietare "solo le cose che tutti consideriamo sbagliate" (come appunto il nazismo). Si comincia sempre con quelle, e poi si finisce col vietarne altre, che sono sfacciatamente di parte, CON LA SCUSA che sono tanto dannose quanto le precedenti, anche se non è vero. Che ciò derivi dall'incapacità della gente di dare il giusto peso alle cose, è indubbio. Ma è proprio una buona ragione per non cominciare.
E ci tengo a sottolineare che l'esempio del nazismo è un esempio estremo, fatto appunto perchè è qualcosa contro cui siamo tutti. Ma l'idea è quella: se cominciamo a dire: "questo va bene vietarlo", poi non ci si ferma più. Ecco perché,
per paradosso si dice che non si dovrebbe vietare nemmeno il pensiero nazista, appunto perchè è il concetto portato agli estremi.
E sullo sbattere la gente in galera per reati d'opinione (
proprio come facevano i nazisti, mi vien da sottolineare), mi sono espresso nell'altra discussione, quando Fa.Gian. proponeva i centri rieducativi per chi non condivideva certe idee. Poi sono uscito dalla discussione, come forse hai fatto tu ora, che non leggerai il mio lunghissimo post
, ma quello è il genere di cose su cui preferisco preoccuparmene
prima, che pentirmene
dopo.
@Lucandrea Oops, non l'avevo proprio letto
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@Cornelius Coot Sai, Cornelius, tutto il tuo discorso su quale ideologia sia giusto vietare in quale paese, non mi trova d'accordo. Anzi, lo trovo un po' allucinante, a dire il vero. In Italia abbiamo avuto il fascismo, ed il fascismo è vietato, in Polonia il comunismo, ed il comunismo è vietato. Ma se un'ideologia è sbagliata e pericolosa, lo è ugualmente dappertutto. Se avessimo avuto la dittatura comunista noi, probabilmente sarebbe fuorilegge il comunismo. Così come non credo che dei nazi skin polacchi sarebbero automaticamente "buoni" in quanto polacchi, se intendi il mio paradosso. Non può essere giusto vietare un'ideologia solo nel paese dove ha preso piede, e dovunque altro nel mondo lasciarla libera. Se è negativa, è negativa. Se non lo è, non lo è. Oppure si può decidere di non vietare le ideologie in quanto tali, ma le loro eventuali manifestazioni illiberali o criminose, all'atto pratico. Il che, secondo me, sarebbe più sensato.