Il politicamente corretto serve, in sostanza, a creare polemiche da nulla.
Recentemente, essendo un periodo di stanca, i media non hanno trovato di meglio che accanirsi sul povero Arrigo Sacchi, "reo" di aver detto che nelle squadre giovanili italiane ci sono "troppi giocatori di colore".
Impossibile lasciarsi sfuggire l'occasione, quindi è subito partito il consueto magone e l'accusa nientepopodimeno che di "razzismo".
E' intervenuto addirittura l'improponibile Blatta, inopinatamente presidente della FIFA.
In realtà la frase di Sacchi è chiaro cosa voleva dire, di fatto è simile a quella di Tavecchio, anch'esso vittima di un fuoco di fila mai visto, semplicemente perchè entrambi non sono esattamente dei grandi oratori e quindi esprimendosi un po' così possono essere facilmente fraintesi.
L'unica cosa che si può imputare a Sacchi è di usare un termine sconosciuto nella lingua italiana e privo di significato come "di colore".
La cosa già è assurda di per sè, ma non è finita qui!
Carlo Ancelotti, per difendere Sacchi, dice la frase "molti nemici molto onore", presumibilmente presa dal De Bello Gallico e usata fra gli altri anche da Mussolini. Frase che peraltro ha un senso di per sè e io l'ho sentita usare da molti senza alcuna connotazione politica.
Ovviamente, la massa beota ha subito accusato Ancelotti di "fascismo"!
Quindi adesso due fra i più grandi allenatori italiani di sempre sarebbero razzisti e fascisti, nonostante per anni abbiano allenato tantissimi giocatori di chiara origine africana.
Sapevatelo.