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Charlie Hebdo e la libertà di satira

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Snitz
Giovane Marmotta
PolliceSu   (1)

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PolliceSu   (1)
    Re: Charlie Hebdo e la libertà di satira
    Risposta #195: Mercoledì 25 Gen 2017, 23:05:07

    E meno male che lo siete, se posso permettermi...
    Dai, mai come oggi questo Paese ha bisogno di nazionalismo e di smettere di piegarsi a 90 agli interessi di tedeschi, Europa o chi per loro come ha fatto VERGOGNOSAMENTE in questi ultimi venti anni.
    Secondo me se davvero in Europa si pensasse al bene comune e non agli interessi nazionalistici le cose andrebbero meglio. Però certo, dovrebbero farlo tutti, ed è forse utopico sperarlo. Di certo, oggi così non è, e se i singoli Stati pensano al loro interesse anche l'Italia dovrà farlo, per non finire schiacciata.

    Forse è l'unica strada, ma mi preoccupa molto percorrerla.

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    AzureBlue
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    PolliceSu   (1)
      Re: Charlie Hebdo e la libertà di satira
      Risposta #196: Mercoledì 25 Gen 2017, 23:06:02

      Dai, mai come oggi questo Paese ha bisogno di nazionalismo e di smettere di piegarsi a 90 agli interessi di tedeschi, Europa o chi per loro come ha fatto VERGOGNOSAMENTE in questi ultimi venti anni.

      E in effetti i governi nazionalisti nostrani non si sono mai piegati agli interessi dei tedeschi
      Ahimè! Così finisce una grande missione di cultura e di civiltà!

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      Rockerduck87
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        Re: Charlie Hebdo e la libertà di satira
        Risposta #197: Mercoledì 25 Gen 2017, 23:07:08

        E meno male che lo siete, se posso permettermi...
        Dai, mai come oggi questo Paese ha bisogno di nazionalismo e di smettere di piegarsi a 90 agli interessi di tedeschi, Europa o chi per loro come ha fatto VERGOGNOSAMENTE in questi ultimi venti anni.

        Sono d'accordo. Ma nello stesso tempo sono molto deluso da quello che poteva essere l'Europa dei popoli, cui io credevo fortemente e di cui ero grandissimo sostenitore, ed è invece un'Europa di banche capitanata da una nazione che ha l'ossessione fissa e malata di dominareil continente. Adesso anche basta  >:(. Questo va bene purchè ci mettiamo in testa che i problemi non li risolviamo solo uscendo e riprendendoci la sovranità, ma utilizzando con intelligenza quella sovranità.
        Il radical chic è l'esempio più sporco e osceno di chi finge di perdere il proprio ruolo sociale per mantenerlo
        (G. Testori)

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        Solomon Cranach
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        PolliceSu   (1)
          Re: Charlie Hebdo e la libertà di satira
          Risposta #198: Mercoledì 25 Gen 2017, 23:20:35
          Il progetto di Altiero Spinelli e dei firmatari del manifesto di Ventotene era infatti ben diverso, e prevedeva innanzitutto un'unione politica (il federalismo vero). Purtroppo questa Unione è solo economica, e per sua stessa natura imperfetta. E tuttavia mi sembra ormai difficile tornare indietro, oltre che masochistico per noi italiani in particolare, dal momento che la nostra fragile economia verrebbe sbranata in quattro e quattr'otto se mai uscissimo dal sistema euro.
          Si era cercati di andare oltre l'Unione economica, con la Costituzione del 2004, ma purtroppo fu clamorosamente bocciata dai referendum popolari indetti nelle nazioni che prevedevano tale sistema per la ratifica dei trattati internazionali.
          Chissà se mai qualcuno cercherà nuovamente di proporre una cosa del genere. Sul breve termine non ci conto, purtroppo (basta vedere le enormi divisioni su tutto, anche sulle materie più semplici, oltre che la crescente ondata di nazionalismo - il nazionalismo brutto, quello dei Salvini e delle Le Pen -, ovviamente dannoso per qualsivoglia dibattito che abbia al centro l'Europa).
          « Ultima modifica: Mercoledì 25 Gen 2017, 23:24:29 da Solomon_Cranach »
          « L'UNICA DIFFERENZA FRA LA FOTOCAMERA E NOI
          È CHE LA FOTOCAMERA, QUESTA STUPIDA, NON SBAGLIA MAI,
          MENTRE NOI SBAGLIAMO IN CONTINUAZIONE, IN OGNI DISEGNO.
          ED È QUESTO CHE CREA LA MAGIA!
          »

          J. Giraud

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            Re: Charlie Hebdo e la libertà di satira
            Risposta #199: Mercoledì 25 Gen 2017, 23:50:27
            Libertà di satira, si diceva nel primo post.
            Non divaghiamo in politica, grazie, altrimenti poi chiudiamo il topic e passiamo per quelli che vietano le discussioni. ::)

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            Sergio di Rio
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              Re: Charlie Hebdo e la libertà di satira
              Risposta #200: Mercoledì 8 Feb 2017, 13:21:12
              Orbene, riguardo alla sottotrama puramente politica che si è creata nel topic non voglio rivangare oltre, mi limito a dire che concordo praticamente parola per parola (e mi sembra davvero strano, visti i precedenti!) con quanto detto da Gancio, a parte l'impostazione un po' dietrologica.

              E aggiungo solo per chi dice che fuori dall'UE per noi sarebbe la rovina, che considerando l'andamento dell'economia e alcune elementari deduzioni, se la logica razionale non è cambiata nel frattempo, è piuttosto vero il contrario. Basta guardare il prima e il dopo l'Euro...

              E quoto questo post di Eruyomè condito da un fragoroso applauso virtuale :
              Io parlo di nazionalismo nella accezione alta del termine, quella che sottende il concetto di identità nazionale e di Nazione come collettività che si riconosce in un sentire comune (storia, lingua, cultura), in un contesto di democrazia (è dentro i confini nazionali che sono nate le democrazie), sovranità e libertà, economica, politica e individuale. Nazione tra le altre Nazioni.
              Senza imperialistiche velleità di dominio.
              L'accezione negativa, sciovinista, ovviamente, esiste, ed è uno stupro del concetto originario, che è quella sì una degenerazione. Ma non capisco perchè si debba dare per scontato il binomio.

              Tornando alla questione centrale, ancora una volta CH fa parlare di sè, e ancora una volta e stavolta di più, siamo direttamente coinvolti.
              Io ho vissuto nel pieno tutta l'emergenza neve e terremoto qui, per fortuna nel mio caso i disagi sono stati limitati, ma molti danni e vittime indirettamente li ho sentiti vicini, compresi quelli dell'hotel Rigopiano, in cui sarei dovuto andare in vacanza fra poco tempo.

              Tuttavia, continuo a pensare quello che ho sempre detto in passato : va bene lamentarsi, ma invocare censure o porre limiti alla libertà di stampa proprio no.

              Ora, Charlie Hebdo è pessimo sotto molti punti di vista. Rappresentano il peggio della feroce e fanatica sinistraccia francese, sono inutilmente aggressivi, volgari, e non sono neanche così coraggiosi e politicamente scorretti come vorrebbero far credere.
              Ad esempio sono estremamente filo-semiti e sono soliti scagliarsi contro personaggi scomodi e chiedere loro stessi censure e repressione poliziesca per le battute sugli ebrei o similari.
              Certo, sono stati fra i pochissimi a rompere il tabù sull'Islam, ma i loro meriti sostanzialmente si fermano a questo.
              Rendiamoci conto che questi avevano più paura di essere etichettati come antisemiti che di essere ammazzati...

              Insomma, fanno veramente schifo. Epperò qui arriviamo alla sostanza : cosa vuol dire "essere Charlie"? Vuol dire appoggiare le vignette oscene e prive di buonsenso di quel giornale? Vuol dire approvare un certo modo di fare satira?

              No, vuol dire semplicemente difendere un PRINCIPIO. E i princìpi, per loro stessa definizione, sono universali e prescindono totalmente da particolarità locali, dalla soggettività e dalle emozioni personali.
              Si chiamano "princìpi"proprio per questo. La libertà di pensiero e di espressione è un principio fondamentale, un valore irrinunciabile se ci si vuole davvero definire democratici. Quindi, lo è indipendentemente dal giornale che si decide di difendere.

              Se viene meno a seconda delle circostanze e del'emotività personale, allora non è più tale e si può prestare ad ogni sorta di abuso.
              Il dittatore che vieta certe idee sulla stampa non è cattivo, semplicemente si limita a far si che le sue legittime opinioni, le sue preferenze e la sua visione del mondo diventino legge.
              Con diverse gradazioni, il principio (anche qui, si tratta di questo) alla base delle richieste di censura e di arresto odierne è esattamente lo stesso.

              Quindi, al netto di certe retoriche fastidiose e certi atteggiamenti patetici e modaioli da social (mai mi verrebbe in mente di mettere una bandiera francese!) io dico che si, siamo sempre e comunque Charliè.

              Chiarendo bene che cosa vuol dire davvero.

              *

              Gancio
              Dittatore di Saturno
              PolliceSu

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              PolliceSu
                Re: Charlie Hebdo e la libertà di satira
                Risposta #201: Mercoledì 8 Feb 2017, 16:57:22
                concordo praticamente parola per parola (e mi sembra davvero strano, visti i precedenti!) con quanto detto da Gancio, a parte l'impostazione un po' dietrologica.
                Mai dire mai, è proprio vero!  ;D

                Non per ricambiare la cortesia, bensì per convinzione, quoto tutta la tua analisi su CH, ritenendola condivisibile.
                Ora, Charlie Hebdo è pessimo sotto molti punti di vista. Rappresentano il peggio della feroce e fanatica sinistraccia francese, sono inutilmente aggressivi, volgari, e non sono neanche così coraggiosi e politicamente scorretti come vorrebbero far credere.
                Ad esempio sono estremamente filo-semiti e sono soliti scagliarsi contro personaggi scomodi e chiedere loro stessi censure e repressione poliziesca per le battute sugli ebrei o similari.
                Certo, sono stati fra i pochissimi a rompere il tabù sull'Islam, ma i loro meriti sostanzialmente si fermano a questo.
                Rendiamoci conto che questi avevano più paura di essere etichettati come antisemiti che di essere ammazzati...

                Naturalmente nelle nostre rispettive visioni resta una radicale differenza di fondo sull'ampiezza del concetto di "principio" e, soprattutto, sulla sua applicazione concreta, che conseguentemente mi porta a respingere con forza ogni identificazione/immedesimazione con CH, che non posso fare a meno di reputare meno che intollerabile. Ma su questo aspetto direi che abbiamo ben espresso le nostre rispettive opinioni e che sia inutile appensantire il topic ribadendole ulteriormente.  ;)
                « Ultima modifica: Mercoledì 8 Feb 2017, 17:23:18 da Angelo85 »
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