Provo a rispiegare.
Platone diceva che, ad esempio, io potevo comprendere che il mio maglione fosse di colore blu perché avevo l'idea di "bluità" nel suo fantomatico mondo delle idee, dal quale tutti attingevamo, come avevo l'idea di maglione, di uomo, di tavolo, di quelchepareavoi.
Aristotele distingueva tra ciò che è "in se" e ciò che è "in alio", cioè tra ciò che esiste di per sé solo e ciò che non può esistere se non in congiunzione con altro. Per esempio, il blu del maglione non esiste "in sé", ma esiste in quanto vi sia un maglione presupposto, maglione che esiste invece in sé.
Così me l'avevano spacciata. Ma l'insegnante mi diceva che, con questo, Aristotele negava l'esistenza del mondo delle idee, perché non esisteva l'idea di "maglione blu", ma esisteva solo questo maglione blu in concreto.
Ma io domandavo: perché la differenziazione che Aristotele faceva tra le cose in se e le cose in alio negava l'esistenza del mondo delle idee? Infatti obiettavo che, se anche il blu del maglione non fosse mai potuto esistere senza il maglione stesso, avrei potuto conoscere il blu solo perché ne avevo l'idea, acquisita nel platoniano mondo delle idee...
Insomma, non ho mai capito perché il concetto aristotelico contrastasse con quello platoniano!
Se qualcuno mi aiutasse...