Occhio a tutti sulle teorie evoluzionistiche. Non so se l'avete letto, ma, pur confermate nel fondo, sembra che le si stiano sottoponendo a grossa revisione, perché statisticamente l'idea del "mutante avvantaggiato" trova conferma in percentuali solo irrisorie.
E sapevate che l'uomo di Neanderthal condivide con il Sapiens una quantità troppo bassa di geni per discendere l'uno dall'altro?
Sono notizie circolate poco (fonte mia: televideo), ma che implicano molta revisione dell'evoluzione, pur ammettendo che essa ci sia stata, capiamoci!
Attento avvocato, quando dici che la teoria dell'evoluzione viene revisionata sembri farlo come se questo la rendesse meno valida.
La teoria dell'evoluzione è una teoria scientifica e in quanto tale è soggetta a COSTANTE revisione, che è quello che la rende più forte ad ogni progressiva correzione. Quando si trova un dato sperimentale che sembra contrastare la teoria scientifica corrente, questa viene modificata fino ad adattarsi ai nuovi dati, e se la cosa non è possibile, viene abbandonata come fallace. Una teoria che sia stata "corretta" a più riprese non è sbagliata, è in fase di progressivo miglioramento, ed è una teoria che ha resistito, nella sostanza, a molteplici prove sperimentali. Questo processo, che alcuni vedono "da fuori" come una debolezza delle teorie scientifiche, è invece quello che le rende credibili ed autorevoli.
La teoria dell'evoluzione così come veniva insegnata alle scuole medie ai tempi miei (non so cosa dicano i programmi attuali) è una versione fortemente semplificata, una di quelle che gli scienziati chiamano "lies to children", "bugie per bambini" (un altro classico esempio di "bugia per bambini" è il modello "planetario" dell'atomo): sono versioni semplificate delle vere teorie scientifiche, perché insegnare sin da subito il modello completo così come è diventato dopo decenni di studi evoluzionistici sarebbe semplicemente troppo complesso.
In effetti la versione che insegnarono a me a scuola era semplificata già rispetto al modello di Darwin, figuriamoci rispetto a quella attuale che tiene in conto genetica, teoria del caos, statistica, climatologia, geologia e chi più ne ha più ne metta; tiene conto anche di tutte le obiezioni che ad esse sono state portate nel corso degli anni e risponde ad esse in maniera piuttosto precisa.
Sull'uomo di Neanderthal non dici niente di nuovo. Sono molti anni ormai che i paleontologi non considerano il Neanderthal come un antenato dell'uomo moderno ma un ceppo alternativo estinto del "cespuglio evolutivo" degli ominidi. Neanderthal e Sapiens hanno convissuto in Europa ed Asia per un certo periodo di tempo, alcuni studi fanno pensare che ci sia stata una minima ibridazione, nel senso che possono anche essersi accoppiati fra loro, ma sostanzialmente erano due specie diverse. Il Neanderthal poi si è estinto, alcune teorie sostengono che sia stato proprio l'avvento del Sapiens a provocarne la fine mentre altre (c'era un articolo in materia su uno degli ultimi numeri de Le Scienze) propendono per l'ipotesi che fosse già in declino all'arrivo dei primi sapiens.
A me personalmente il fatto che ci sia stato un periodo in cui sulla faccia della terra coesistevano due specie di ominidi "intelligenti" pare una ulteriore prova della natura "casuale" dell'evoluzione della vita sulla terra: a che scopo creare due forme di vita intelligenti per poi farne estinguere una?
(e mi affascina tantissimo il pensare a come sarebbero potute andare le cose se il Neanderthal non si fosse estinto: saremmo oggi una civiltà simile a quella attuale o profondamente diversa? Come convivremmo con i nostri "non troppo simili"? Saremmo tolleranti nei loro confronti? Convivremmo come pari? Li considereremmo inferiori o superiori? Combatteremmo per eoni contro il "nemico" dell'altra razza? Daremmo ancora peso alle differenze razziali fra sapiens e sapiens, in presenza di un ceppo "non sapiens"? Cosa direbbero le nostre religioni sul loro conto? Eccetera eccetera...)
Visto che siamo in vena di consigliare letture, io ti consiglio "The science of Discworld 3: Darwin's Watch", di Terry Pratchett, Ian Stewart e Jack Cohen. È il terzo di una serie di libri divulgativi sulla scienza, ed è particolarmente incentrato proprio sulla teoria dell'evoluzione.
Mentre scrivevo tutta questa pappardella vedo che altri ti hanno già risposto, in particolare sulla faccenda del Neanderthal. Oh, beh, ormai è scritta.