Mamma mia, e io che pensavo di essere capitato in un forum "leggero" ... Se non vi secca, vorrei dire la mia. Premetto di essere credente, anche se non è l'argomento della discussione, perché voglio essere corretto nei confronti di chi mi legge e avvisarlo già quale sia il mio punto di partenza.
Innanzi tutto, penso si dovrebbe specificare di quale "dio" (la minuscola è voluta, trattandosi di una semplice indicazione semantica e non di un atto di fede) si sta parlando e di quali caratteristiche dovrebbe avere. Non mi pare un presupposto da dare per scontato, vista la ricca varietà in offerta:
A) il "dio - persona", che si pone come un essere senziente, dotato di propria individualità e coscienza
1) il dio dell'antico testamento, onnipotente e decisamente umanizzato (sul monte Sinai dice a Mosè "perché io sono in dio geloso" a proposito del primo comandamento, tanto per dirne una)
2) il dio dei cristiani, con tutta la dogmatica che ne segue
3) il dio dell'islam, che poco conosco (non ho letto il Corano)
4) ecc. ecc. (da Zeus in poi)
B) il "dio - forza", con cui si identificano forze o enti impersonali e che non ha una propria autocoscienza
1) la forza (ebbene sì, proprio quella di Star Wars, in Australia è una religione ufficialmente riconosciuta e non è uno scherzo come quello dei pastafariani)
2) la natura (almeno in alcune accezioni, NON ad esempio in quella wiccan, che a quanto ho capito invece personalizza la natura)
3) l'universo o la stessa scienza per alcuni razionalisti agnostici (se qualcuno mi dice che esiste un qualcosa di infinito, nel quale tutto trova una propria spiegazione e un proprio posto, quello per me è un dio)
4) ecc. ecc.
Secondo punto: che ruolo avrebbe questa entità? Perché se ne vogliamo considerare le implicazioni etiche, allora il discorso si pone solo con riferimento a un dio-persona, l'unico che avrebbe una coscienza e un'intelligenza e, quindi, una scala di valori sulla cui base emettere giudizi. Non è, però, finita qui, perché se dio appartiene a una dimensione diversa dalla nostra (ragion per cui tutto il mio bel discorsetto sull'universo infinito che faccio dopo non vale un sesterziuncolo), come si può anche solo ipotizzare quale potrebbe essere il suo rapporto con noi e con la nostra dimensione? Ad esempio, nella nostra realtà il tempo scorre solo in una direzione e in un senso (sì, sì, ok, Tempolizia, Trip, Kronin e Razziatore a parte ... dimentico sempre dove sono
) e supponiamo che, invece, nella dimensione di provenienza di dio il tempo scorra diversamente e sia possibile interagire con il passato. Orbene, che senso ha la nozione di "libero arbitrio" se io non pago mai dazio per le scelte che faccio, visto che posso sempre tornare indietro nel tempo e ricominciare tutto, un po' come una partita salvata in un videogame? Io non sarò mai responsabile delle mie decisioni, perché potrò sempre "ricaricare" il passato e rifare tutto un numero infinito di volte. Come può un essere che vive in un tempo bidirezionale giudicare una realtà cronologicamente unidirezionale?
Se, invece, vogliamo considerare un dio demiurgo, allora la domanda sul libero arbitrio potrebbe avere ancora meno senso: se noi siamo i personaggi di un fumetto scritto e disegnato da qualcun altro, allora ci muoviamo in una trama che non possiamo modificare?
Terzo punto: dove lo cerchiamo? Perché se ammettiamo che l'entità - dio abbia un'esistenza fisica paragonabile alla nostra (come l'immaginario Azathoth di H.P. Lovecraft, che se ne sta al centro fisico del nostro universo), allora si pone la questione di ipotizzare un luogo e un tempo "occupati" da questo essere. Peraltro, così ragionando si avrebbe l'assurdo di un dio la cui esistenza è provata e dimostrata oltre ogni dubbio proprio dagli atei razionalisti, o, almeno, da quelli che teorizzano un universo infinito: in un universo infinito, infatti, esiste per definizione un numero infinito di combinazioni tale per cui qualsiasi evento si è già verificato o si verificherà senz'altro. Insomma, in un universo infinito tutto esiste per definizione e, quindi, anche dio esiste. Anzi, ogni e qualsiasi dio esiste perché un universo infinito ha spazio per il dio dell'islam, per la trimurti indù, per gli spiriti animisti, ...
Spiegare l'esistenza di dio pone certo problemi, ma spiegarne l'assenza è, a mio modestissimo modo di vedere, egualmente se non più arduo ancora.
Per tirare le somme, credo che dio esista, se non altro per una ragione di calcolo delle probabilità: so che sembro ridicolo, ma tutta la scienza sembra unanime nel dire che l'universo è infinito e il discorso dell'universo senza confini per me rappresenta una prova molto forte.
Quale dio esiste? Beh, questo è un altro discorso, e, con la coerenza degna di un vero PKer, ora che rileggo tutto, mi accorgo che il 90% del mio intervento è relativo proprio al "quale" dio. Ad ogni modo, non mi sembra un "off topic", perché la questione ontologica, IMHO, comprende sia il fatto dell'esistenza, sia la considerazione della natura e delle caratteristiche di ciò che esiste.
Perdonatemi se sono stato troppo lungo e noioso, non ho esperienza di forum, ma il discorso mi appassiona e mi lascio prendere.