Comunque, dico la mia: per me, tutto è generato dal caso: è un caso che esista l'universo, ed è un altro caso che su un corpo che gira attorno ad una stella ci siano le proprietà organiche della vita (anche se potrebbero esservene altre in altri corpi).
Se ci pensi, la migliore definizione di caso è "ignoranza delle cause": cioè l'uscita di un numero del dado è casuale perché, volontariamente, non ne controllo le cause (se truccassi il dado non lo sarebbe...
) Quindi dire che tutto è generato dal caso è corretto, a parer mio, proprio per definizione. Attribuire ad un evento non chiarito nella sua dinamica (è il caso di eventi che non si possono circoscrivere con facilità in un tempo e in uno spazio finiti) una causa fittizia o parlare di caso sono più o meno filosoficamente equivalenti, solo che il secondo è più... diciamo... "onesto"!
Ciò dal punto di vista fenomenologico. Vedrai nel tuo percorso (ma con calma
) che Kant introduce una nuova componente, il trascendentale, che rende conto del fatto che
la nostra conoscenza si articola tramite certe forme di ragionamento, che si riflettono nella nostra descrizione della realtà. Quindi ci sono forme, ad esempio il principio di causalità, che strutturano la conoscenza a prescindere dalla "casualità" del divenire: ecco perché si tende a non parlare di caso ma a risalire all'indietro in una catena inesauribile di cause. E questa è per l'appunto la scienza fisica.
(Mi rendo conto che così riassunto può risultare incomprensibile.)
Avevo letto da qualche parte che il nulla è instabile (mi pare fosse quello di Feynman sull'elettrodinamica quantistica, che ho letto ma di cui ricordo pochino... Oppure era l'antimateria di Chardin: uno di questi saggi sulla fisica avanzata che mio padre mi ha fatto leggere prima che potessi capirli appieno, però questo passaggio mi è rimasto impresso), e il fatto che prima non ci fosse nulla può aver generato... Tutto.
Complimenti per le letture! Ti consiglio (io l'ho letto a 15 anni abbastanza bene, nell'ultima parte ho avuto difficoltà. Magari tienilo per l'anno prossimo
)
L'evoluzione della Fisica di Einstein e Infeld!
Invece, per quanto riguarda la vita ultraterrena, cambio spesso idea: se da un lato resto fedele alla mia idea che la vita, essendo un caso, non ha nessuno scopo, dall'altro realizzo che un luogo dove tutte le anime dei non-più-viventi si incontrano, magari nell'energia allo stato puro, che non si può individuare ma si sa che c'è, più o meno come il pensiero.
Credo che questa sia la chiave per comprendere molto del più criptico pensiero di molti grandi autori, ad esempio l'Iperuranio di Platone (che
non è l'immaginario mondo dei cavallini volanti!
) o quando Kant parla del divino alla fine della
Ragion pratica. Per cui tienila da parte, ti sarà molto utile!
Sul rapporto bene-male... Se la vita è generata dal caso, qualcuno direbbe "allora tanto vale suicidarsi tutti", ma proprio perché è un caso la vita va goduta, ma goduta senza danneggiare l'altro,
L'ultimo Leopardi. Be', pare che abbiamo parecchi gusti in comune, eh?
"non fare niente che se no fai danno".
Socrate: meglio subire l'ingiustizia piuttosto che commetterla.
e
Spinoza: [il fine ultimo dello Stato] non è dominare né tenere a freno gli uomini con la paura e renderli di diritto di un altro, ma, al contrario, liberare ciascuno dalla paura, affinché viva, per quanto è possibile, con sicurezza, cioè affinché conservi nel migliore dei modi il suo
diritto naturale ad esistere e ad operare senza danno né suo né degli altri.