Recensione Definitive Collection 33 SP - Fantômius 0: il PrologoViene qui riproposta – ripulita – la cover di Topolino 3275 Già nel 2015, a pochi mesi dal debutto della
Definitive Collection nelle edicole, alcuni utenti del forum del Papersera
suggerivano la pubblicazione di un volume che raccogliesse le storie ispiratrici della serie ufficialmente intitolata a
Fantômius.
Un desiderio che sembrava però destinato a rimanere irrealizzato, complici anche le vicissitudini editoriali della testata, che ha visto la sua periodicità ridursi e limitare le proprie uscite a quelle necessarie al completamento delle saghe già avviate.
È così un po’ a sorpresa che, a pochi giorni di distanza dall’
ultimo numero regolare, accogliamo questo nuovo albo dedicato al ladro gentiluomo. Un albo
fuori serie, come testimoniano alcuni elementi: notiamo ad esempio l’assenza della parola
Extra nell’angolo in basso a destra, ma in particolare evidenziamo come la numerazione progressiva della collana proponga un curioso “33 SP”, probabilmente da intendersi come
Speciale o Supplemento.
Impeccabile è l’indicazione, riportata sia in copertina che in costina, di questo come il volume 0 della serie, da anteporre quindi alle precedenti uscite. Spiace invece, per la prima volta sulla
Definitive Collection, trovarsi di fronte ad una
copertina riciclata. Infine, segnaliamo il
disclaimer di pagina 5: non una novità in senso assoluto, dato che tale nota era già presente nello scorso numero, si tratta di un elemento introdotto negli ultimi tempi su altre testate, come
I Grandi Classici Disney, in cui assume un valore ben più rilevante.
Meno significativo è in un caso come questo, in cui le storie ristampate risalgono – si fa per dire – ad anni compresi fra il 2002 e il 2012.
Marco Gervasio comincia qui a gettare le basi delle avventure del ladro gentiluomo, come il
setting nella Paperopoli del primo Novecento e i personaggi principali della serie.
La storia d’apertura dell’albo,
Paperinik e l’ombra di Fantômius, è in realtà una sceneggiatura con un uso piuttosto classico del più celebre supereroe, in caccia di un criminale intento a infangare la sua immagine. Lo svolgimento dell’azione presso i ruderi di Villa Rosa riesce comunque a dare un aspetto suggestivo ad una trama altrimenti abbastanza ordinaria.
In
Paperinik e il tesoro di Dolly Paprika, invece, l’autore romano pesca a piene mani dalle atmosfere martiniane degli esordi del Diabolico Vendicatore e non solo. Ritroviamo ad esempio lo scambio tra Paperino e Gastone invitati da Paperina a una festa in maschera, ma anche l’unico elemento di architettura religiosa della città, la barksiana Cattedrale di Notre Duck (qui Notre Paper), che sarà successivamente teatro di un’altra
avventura della futura saga. Ma l’elemento più interessante è dato dal primo breve
flashback che ci mostra Fantômius agire nel suo tempo…
Il diario di Fantômius, infinito contenitore di segreti Segue quindi
Paperinik e il segreto di Fantômius, storia pubblicata su
Topolino 2902: un numero i cui contenuti vennero curati attentamente, poiché segnava l’avvio dell’edizione digitale del libretto e si voleva inaugurare al meglio la nuova era. Vari sono gli elementi da segnalare: un crescente alternarsi dell’azione fra passato e presente; una citazione diretta al debutto di Paperinik come la lampada ipnotica; la prima apparizione dell’inventore spalla del ladro gentiluomo, ovvero Copernico Pitagorico.
La migliore avventura dell’albo è comunque, senza alcun dubbio, quella di chiusura.
Paperinik e il passato senza futuro è una sorta di “episodio pilota” delle strabilianti imprese che verranno: pur con protagonista Paperinik, è infatti quasi totalmente ambientata nell’epoca e nelle atmosfere del primo Novecento, con quella che sarà la caratteristica colorazione tenue della serie. Incentrata sul decisivo incontro fra Fantômius e Dolly Paprika, la sceneggiatura sfrutta consolidati meccanismi narrativi dei viaggi nel tempo e ci regala una storia avvincente, che prepara a dovere il lancio della saga previsto nei mesi successivi.
L’importante cambiamento cromatico per sottolineare l’ambientazione nel passato In conclusione, il volume mostra aspetti positivi e negativi. Da un lato, infatti, si tratta di una buona iniziativa editoriale, utile per colmare una lacuna altrimenti esistente nella raccolta completa della serie; dall’altro, in un albo particolare come questo spicca più che in altri casi l’assenza di redazionali a presentazione delle storie. Considerando anche il leggero rincaro di prezzo, salito a € 5.90, l’acquisto è pertanto consigliato agli appassionati della saga già in possesso delle precedenti uscite.
Voto del recensore:
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