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Rockerduck87
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    Re: Liceo: ricordi, impressioni, aspettative e... consigli
    Risposta #15: Domenica 9 Lug 2017, 10:03:01
    Rockerduck io penso tu sia deluso dagli studi fatti, che non ti hanno dato alcun sbocco lavorativo e quindi sostanzialmente dici di non studiare con attenzione nulla, se non la materia che sarà necessaria per lavorare
    Ebbene, io penso sia una sciocchezza. Al liceo uno non si può impegnare per fare il minimo, perché gli insegnanti se ne accorgono e i debiti formativi abbonderanno.
    La matematica credimi serve eccome all'avvocato e io che sono nel campo, anche se mi manca ancora il titolo effettivo ti posso assicurare che è così
    Per quanto riguarda l'inglese non tutti hanno i soldi per andare all'estero per approfondire la materia
    Ai tempi anche io avrei voluto fare un viaggio studio, ma ahimè mi è stato negato
    Insomma, non scaricare sulle giovani generazioni la tua insoddisfazione per lauree senza sbocchi effettivi
    Bisogna diffondere la cultura sempre e comunque e avere studenti preparati e volenterosi, anche se il Paese sembra andare una direzione diversa
    La cultura è importante indipendentemente dall' immediata utilità pratica e ogni conoscenza acquisita prima o poi ci servirà, come diceva mia nonna


    Io sono laureato in economia, una laurea che il lavoro me lo ha dato. Posso essere un fallito, i giudizi non mi interessano, ma i miei studi non lo sono stati. Studiare Giurisprudenza è stato un errore, ma personale, nessuno mi ha puntato il fucile alla testa per farmi scegliere.
    La vita di una persona si gioca all' Università (se la fa) il resto conta davvero poco, chi dice il contrario mente, in buona o cattiva fede. All' Università devi mettere tutto te stesso, uscire con 110 e uscire il prima possibile. Quello che fai alle superiori è dispersivo, metà di quello che si impara dovrebbe essere a discrezione dello studente, la pretesa di insegnare cose forzatamente e senza l effettivo interesse di chi deve imparare è una violenza. E ora se non vado errato c è l obbligo della sufficienza ovunque. Lol.

    E non facciamone un discorso economico, niente anno in Inghilterra? bene, 6 mesi, 3 mesi, corsi integrativi purché seri.
    E inoltre non voglio demoralizzare nessuno, voglio solo che chi fa determinate scelte poi sia cosciente di come comportarsi perché il mondo fuori non lascia tante seconde possibilità, e ne vedo fin troppo ragazzi cresciuti con preconcetti FOLLI, basati solo sull'estetica che rimpiangono di non aver avuto chiaro subito cosa dovevano fare per il loro bene. Io sono felice, e un po' orgoglioso di essere uscito in tempo da una mentalità aristocratica e anacronistica che mi ero fatto, e recuperato, non con pochi sacrifici, il tempo perduto e gli errori fatti. Vorrei che gli altri non ne facessero, ma quando mi guardo intorno purtroppo ne vedo tanti, e immancabilmente poi il prezzo è salato.
    « Ultima modifica: Domenica 9 Lug 2017, 10:09:59 da Rockerduck87 »
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      Re: Liceo: ricordi, impressioni, aspettative e... consigli
      Risposta #16: Domenica 9 Lug 2017, 12:00:43

      Io sono laureato in economia, una laurea che il lavoro me lo ha dato. Posso essere un fallito, i giudizi non mi interessano, ma i miei studi non lo sono stati. Studiare Giurisprudenza è stato un errore, ma personale, nessuno mi ha puntato il fucile alla testa per farmi scegliere.
      La vita di una persona si gioca all' Università (se la fa) il resto conta davvero poco, chi dice il contrario mente, in buona o cattiva fede. All' Università devi mettere tutto te stesso, uscire con 110 e uscire il prima possibile. Quello che fai alle superiori è dispersivo, metà di quello che si impara dovrebbe essere a discrezione dello studente, la pretesa di insegnare cose forzatamente e senza l effettivo interesse di chi deve imparare è una violenza. E ora se non vado errato c è l obbligo della sufficienza ovunque. Lol.

      E non facciamone un discorso economico, niente anno in Inghilterra? bene, 6 mesi, 3 mesi, corsi integrativi purché seri.
      E inoltre non voglio demoralizzare nessuno, voglio solo che chi fa determinate scelte poi sia cosciente di come comportarsi perché il mondo fuori non lascia tante seconde possibilità, e ne vedo fin troppo ragazzi cresciuti con preconcetti FOLLI, basati solo sull'estetica che rimpiangono di non aver avuto chiaro subito cosa dovevano fare per il loro bene. Io sono felice, e un po' orgoglioso di essere uscito in tempo da una mentalità aristocratica e anacronistica che mi ero fatto, e recuperato, non con pochi sacrifici, il tempo perduto e gli errori fatti. Vorrei che gli altri non ne facessero, ma quando mi guardo intorno purtroppo ne vedo tanti, e immancabilmente poi il prezzo è salato.

      Immagino che il ragazzo abbia deciso di sua spontanea volontà di affrontare un liceo, senza che nessuno gli abbia imposto alcun obbligo (vorrei sperare, perché dall'altra parte anche i genitori fanno i loro bei danni per rovinare gli studi dei figli), pertanto continuo a pensare che sia davvero pericoloso il consiglio che gli viene dato, che non lo aiuti a vivere serenamente quei cinque anni che per forza di cose continueranno con l'università: e lì, quando proprio dovrà dare il suo meglio, prendere il 110 o l'eccellenza come dici tu, si troverà in difficoltà, non riuscirà più a studiare perché avrà vissuto lo studio di tutte le materie che non gli interessavano come una sofferenza, anche solo per prendere quel misero sei di cui ha bisogno.
      Invece quello che mi sembra di vedere è un ragazzo ben stimolato al voler conoscere, e al voler sviluppare quella mentalità critica che servirà tantissimo all'università, poiché vi è differenza tra studiare le cose e capirle - come poi è richiesto da uno che si è laureato in un determinato campo - e studiarle solo per superare l'esame di turno (e tanti lo fanno comunque, quindi non è colpa esclusivamente degli istituti superiori), ma se uno non ha un minimo di coscienza personale verrà solo travolto da tutto quanto.
      Che se ne fa uno della cultura? Tanto, perché non bisogna porre i paletti e trascurare ciò che non interessa il proprio campo di interesse, una base serve comunque per avere poi lo spirito critico che farà davvero la differenza nell'ambito del proprio progetto di vita.
      Un chimico o un fisico non possono assolutamente trascurare quella che viene definita "cultura umanistica", anzi, sarebbe disonesto ignorare gli insegnamenti della storia (relativamente all'uso e allo sfruttamento di certe conoscenze scientifiche), della letteratura (che fa denuncia e predispone un minimo di atteggiamento critico dinanzi a questioni di pertinenza della scienza), della filosofia (trovo impensabile che uno arrivi ad occuparsi di discipline scientifiche ignorando l'epistemologia, la fenomenologia o pensatori come Cartesio, Hume e Kant, almeno le basi si devono porre). Allo stesso modo, un letterato o un filosofo non possono rimanere ancorati a romanzi o a saggi che si occupano principalmente con il loro campo, ma devono essere formati anche relativamente ad altri ambiti, perché l'analisi della realtà procede anche attraverso le scoperte scientifiche (la crisi di inizio secolo scorso è l'esempio più lampante, o ancora pensiamo a Copernico e a Galileo... può un letterato ignorare veramente queste cose e rintanarsi nelle sole letture di Ariosto, Tasso e Marino? Non penso proprio).
      Che poi tu sia stato deluso dal metodo di insegnamento scolastico è un conto, ma ripeto: sarebbe alquanto fuorviante indirizzare così un ragazzo che mi sembra decisamente consapevole della sua scelta e proporgli un modello di vita piuttosto sterile e arido, poiché uno potrà anche mettere tutte le proprie energie e studiare esclusivamente ciò che gli servirà per il futuro, ma così svilupperà solo una mentalità chiusa, vuota e puramente individualistica (tu stesso gli hai suggerito di farsi un gruppo di amici solidi, ma dubito che con un atteggiamento del genere sia possibile portare avanti delle amicizie, anche quelle poche e sincere che si potrà fare...).
      E fidatevi, la sensazione di vuotezza e di inettitudine, quando si fa sentire, può veramente rovinare una persona, anche per pochi istanti. Se invece ha qualcosa o qualcuno su cui fare affidamento, ne potrà uscire più fortificato di prima. Se un proprio progetto di vita fallirà, si avrà lo spirito necessario a superarlo al più presto e a ricominciare.
      Perchè poi è questo il problema della nostra società: non si riesce più a ricominciare quando si fallisce, e ci si lascia abbattere perché non si ha sufficiente apertura al mondo.

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      Rockerduck87
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        Re: Liceo: ricordi, impressioni, aspettative e... consigli
        Risposta #17: Domenica 9 Lug 2017, 12:41:48

        ...un modello di vita piuttosto sterile e arido...

        Il mio discorso è generale, la motivazione del ragazzo che ha aperto il topic è palpabile e ho la sensazione sarà un futuro centino. Cosa che gli auguro con il cuore.
        Continuo a non capire perché un'impostazione utilitaristica della conoscenza sia vuota, sterile arida. Continuo a non capire perché debba essere la scuola a insegnare la coscienza critica, quando spesso fa il contrario, continuo a non capire perché il nozionismo sia ancora così importante in una società "aperta". Continuo a non capire perché si debba far perdere del tempo a persone che di tempo non ne vogliono perdere. La libertà di scegliere, e ben informati, questo conta. Chi vuole studiare tutto e vuole il 10 dappertutto (che non significa padroneggiare la materia), ha ben diritto di farlo.
        Ma vi illudete , e alla grande, se pensate che sia il solo modo per vivere una vita "piena". Per riuscire nella vita dovete saper fare bene anche solamente una sola cosa, purchè la facciate con coscienza, con rispetto, con etica, con professionalità. Non importa se è stare davanti ad un giudice, se è fare la pizza, se è riparare problemi idraulici, se è insegnare la divina commedia. Questo deve essere chiaro. Poi ci sono miliardi di motivi per estendere e implementare la proprio cultura, che è, ripeto, una cosa stupenda e appagante. Quando parlo con un adolescente una delle prime cose che gli consiglio è leggersi Twain, perché sono convinto che la cultura sia sinonimo di civiltà. Poi torno a ripeterlo, portare a casa il pane è diverso, diverso, diverso.

        Stupendo e indicativo in questo senso è il caso Donnarumma, che gli interessati al calcio (e anche non) ormai conoscono. Il ragazzo ha "marinato" gli esami, e i poveretti del bel-pensiero a scagliarsi contro di lui perchè "non buttare la maturità!". Ma che se ne fa un portiere pagato milioni di Euro della maturità? Lui nella vita ha vinto. Ha vinto senza Dante, senza Kant, senza sapere della guerra civile americana, senza Leopardi, senza la storia del 900. Ha vinto nei confronti della vita e gli è bastato saper parere un pallone, ma per qualche motivo qualcuno si sente in diritto di giudicarlo perchè "sacre bleu, non studia!". Siamo in un universo parallelo, siamo intrisi di feudalesimo mentale, mentre in Scandinavia insegnano come prima lingua l'inglese qui insegniamo il latino erga omnes. Ah si, ma siamo più civili, l'Italia è un esempio di civiltà, "sono gli altri che sono stupidi".


        Aggiungo una cosa in post, perché ho riflettuto meglio sul messaggio. Con tutto il rispetto e non prenderla sul personale: ma con quale arroganza puoi definire "vite sterili a aride" persone che per scelta decidono di fare altro e che non trovano nella cultura un loro modo di essere o soddisfarsi? Io ho amici che ignorano la proprietà commutativa, che a 16 anni hanno piantato la scuola perché non ne potevano più, che si sono rimboccati le maniche e hanno cominciato con volontà e passione il mondo del lavoro e a distanza di anni hanno la loro meritata soddisfazione anche senza cultura. E sono persone felici, soddisfatte, realizzate, rispettose del prossimo anche senza leggere i filosofi e senza questa fantomatica coscienza critica. Rimango basito davanti a certe affermazioni, se questo è quello che pensiamo oggi siamo molto oltre ciò che credevo.
        « Ultima modifica: Domenica 9 Lug 2017, 13:05:45 da Rockerduck87 »
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          Re: Liceo: ricordi, impressioni, aspettative e... consigli
          Risposta #18: Domenica 9 Lug 2017, 14:03:50
          Tralasciando questo, e prmettendo che al liceo scientifico avrei preferito di gran lunga studiare più inglese che letteratura latina.
          Rispetto al latino, l'inglese e' piu' facile da apprendere fuori dall'ambito scolastico. In generale, a scuola conviene studiare le cose piu' difficili e lasciare quelle piu' facili a dopo. (L'esempio che mi e' piu' presente - guardando i ragazzi cui insegno - e' quello della matematica finanziaria: per quanto ne capisco, ha piu' possibilita' di impararla ad alto livello uno studente di matematica pura che decide di andare in quella direzione dopo la laurea piuttosto che uno che fin dall'inizio cerchi di minimizzare il bagaglio teorico a vantaggio delle applicazioni.)

          Non voglio discutere sul ruolo del latino nella scuola italiana.  Ma quanto all'inglese, va detto che la lingua internazionale al giorno d'oggi non e' l'inglese, ma una sua versione molto impoverita e piena di errori. Aver studiato inglese al liceo mi e' servito per saper scrivere bene in questo idioma, ma per i fini puramente comunicativi (e pratici per la mia successiva carriera) avrei potuto studiarlo la meta' e poi migliorare con la pratica.

          Investi un anno per andare all'estero, possibilmente Inghilterra, non importa se finisci un anno dopo, puoi anche farlo l'anno prima di iniziare l'università, ma farlo a 15-16 secondo me è il momento più adatto.
          Allo scopo di distruggere la propria formazione? E perche' in Inghilterra piuttosto che, per dire, Germania o Francia? Per imparare ad usare in pratica l'inglese (avendone appresa la "teoria" a scuola), bastano alcune settimane per arrivare al livello di sopravvivenza (e poi si migliora man mano, ma qui dipende da quanto serve davvero).

          Citazione
          Il tempo a studiare il resto è perso, il 6 è  più che sufficiente.
          Sospetto che porsi il 6 come obiettivo sia un ottimo sistema per ottenere il 4. Un individuo prudente mira piu' in alto del suo obiettivo minimo.

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          Dippy
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            Re: Liceo: ricordi, impressioni, aspettative e... consigli
            Risposta #19: Domenica 9 Lug 2017, 14:11:52
            La vita di una persona si gioca all' Università (se la fa) il resto conta davvero poco

            Un papiro di parole per una pochezza imbarazzante di pensieri...

            Stupendo e indicativo in questo senso è il caso Donnarumma, che gli interessati al calcio (e anche non) ormai conoscono. Il ragazzo ha "marinato" gli esami, e i poveretti del bel-pensiero a scagliarsi contro di lui perchè "non buttare la maturità!". Ma che se ne fa un portiere pagato milioni di Euro della maturità? Lui nella vita ha vinto.

            Sicuro?
            « Ultima modifica: Domenica 9 Lug 2017, 14:15:33 da Dippy_the_Dawg »
            Sappiate che tutte le cose sono così: un miraggio, un castello di nubi... Nulla è come appare  -  Buddha

            https://ilnumeroprimopiugrande.wordpress.com

            https://altriproblemidellalieno.wordpress.com

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              Re: Liceo: ricordi, impressioni, aspettative e... consigli
              Risposta #20: Domenica 9 Lug 2017, 14:41:07


              Sicuro?


              Si. Ne sono sicuro. Professionalmente è riuscito. Ancora una volta raccontare il contrario è mentire. Ma non sono interessato a discutere su questo, lo portavo come esempio estremo, ma è una realtà fattuale. Poi se volete girare i fatti con forbiti giochi di parole, con falsi moralismi e perbenismi da quattro soldi fatelo pure. Sono cose che non intaccato la realtà, casomai regalano qualche momento di sfogo a chi pratica invidia sociale.
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                Re: Liceo: ricordi, impressioni, aspettative e... consigli
                Risposta #21: Domenica 9 Lug 2017, 14:44:12

                Sospetto che porsi il 6 come obiettivo sia un ottimo sistema per ottenere il 4. Un individuo prudente mira piu' in alto del suo obiettivo minimo.

                Su questo hai perfettamente ragione.
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                  Re: Liceo: ricordi, impressioni, aspettative e... consigli
                  Risposta #22: Domenica 9 Lug 2017, 16:31:56
                  Dopo aver letto tutte le vostre opinioni in proposito non posso che ringraziarvi per aver speso parte del vostro tempo ad aiutarmi (e colgo l'occasione per fare i miei più sinceri auguri di compleanno a Rockerduck87). Tuttavia quando ho aperto questo Topic non ho scritto quale tipo di Liceo avevo deciso di frequentare, e cioè quello di Scienze Umane che secondo me apre sia alle materie umanistiche che a quelle scientifiche. Purtroppo però molti lo definiscono un "classico semplificato", e questo mi fa non poco arrabbiare. Al contrario io sostengo che sia un indirizzo a parte, che vede il mondo in un modo totalmente diverso, e penso che sia adatto per chi, come me, vuole diventare giornalista...

                  Topolino08
                  « Ultima modifica: Domenica 9 Lug 2017, 16:32:35 da Topolino08 »

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                    Re: Liceo: ricordi, impressioni, aspettative e... consigli
                    Risposta #23: Domenica 9 Lug 2017, 16:41:45
                    Dopo aver letto tutte le vostre opinioni in proposito non posso che ringraziarvi per aver speso parte del vostro tempo ad aiutarmi (e colgo l'occasione per fare i miei più sinceri auguri di compleanno a Rockerduck87). Tuttavia quando ho aperto questo Topic non ho scritto quale tipo di Liceo avevo deciso di frequentare, e cioè quello di Scienze Umane che secondo me apre sia alle materie umanistiche che a quelle scientifiche. Purtroppo però molti lo definiscono un "classico semplificato", e questo mi fa non poco arrabbiare. Al contrario io sostengo che sia un indirizzo a parte, che vede il mondo in un modo totalmente diverso, e penso che sia adatto per chi, come me, vuole diventare giornalista...

                    Topolino08

                    Grazie mille, e spero tu abbia compreso quello che ho voluto dire. Spero tu possa esaudire ogni tuo desiderio, è una strada difficile ma non più di altre. Intanto hai ancora un po' di vacanze davanti   :)
                    « Ultima modifica: Domenica 9 Lug 2017, 16:42:19 da Rockerduck87 »
                    Il radical chic è l'esempio più sporco e osceno di chi finge di perdere il proprio ruolo sociale per mantenerlo
                    (G. Testori)

                      Re: Liceo: ricordi, impressioni, aspettative e... consigli
                      Risposta #24: Domenica 9 Lug 2017, 17:12:54
                      Bravo Topolino08. Hai scelto un liceo con materie che ti piacciono ed è questo l'importante. A me dicevano che non sarei sopravvissuta al liceo classico, perché il latino e greco non facevano per me e invece avevo 8 proprio in quelle materie. Anche il tuo indirizzo scolastico sembra molto interessante.
                      Non dare retta a menagrami e pessimisti, segui i tuoi sogni e le tue inclinazioni
                      In bocca a lupo  :)
                      « Ultima modifica: Domenica 9 Lug 2017, 17:14:27 da ele684 »

                        Re: Liceo: ricordi, impressioni, aspettative e... consigli
                        Risposta #25: Domenica 9 Lug 2017, 19:06:03
                        Ma soprattutto,  divertiti.
                        If you can dream it, you can do it.

                        *

                        Sergio di Rio
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                          Risposta #26: Giovedì 13 Lug 2017, 13:54:48
                          Posso dire qualcosa di banale, triviale e infantile?

                          La scelta delle scuole superiori, a meno che tu non abbia un'indirizzo già definito per quello che vuoi fare - e francamente non credo alla tua età - tu possa averlo è più spesso dettata da altri fattori, tipo dove vanno gli amici o dove ci sono più femmine.

                          Tanto poi all'Università, potrai fare comunque quello che vuoi...anche se certo un liceo piuttosto che un altro potrà indirizzarti meglio.
                          Ad esempio, pure chi viene dal classico può fare ingegneria, però a differenza di altri dovrà fare dei pre-corsi per recuperare la matematica non svolta.

                          In ogni caso il Liceo, per definizione, è fatto per divertirsi. Sono gli anni più belli, indipendentemente dal dove. Studiare si, ma anche godersi la vita, perchè dopo sarà sempre e comunque peggio, sappilo...

                          *

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                          PolliceSu   (1)
                            Re: Liceo: ricordi, impressioni, aspettative e... consigli
                            Risposta #27: Giovedì 13 Lug 2017, 14:26:38
                            Dico la mia. Io faccio il classico, vivo situazioni assurde, gli insegnanti sono quasi tutti scaldacattedra e via dicendo. Paradossalmente dal ginnasio al liceo la serietà e la competenza degl iinsegnati è molto diminuita. Passo quasi tutta la mattinaa chiacchierare con il mio compagno di banco. Nella mia classe ci sono 21 femmine...
                            Perchè di questo mondo siamo solo ospiti, fra i tanti. E non i padroni. Insieme abbiamo dimostrato tante cose, ma la più importante è che non esiste l'impossibile. Antidarwinista

                              Re: Liceo: ricordi, impressioni, aspettative e... consigli
                              Risposta #28: Giovedì 13 Lug 2017, 18:00:27
                              Nella mia classe ci sono 21 femmine...

                              Diciamo che non dovresti annoiarti troppo.....
                              Solo a guardare e ti passa la giornata... ;D
                              Io sono un cattivo... e questo è bello! Io non sarò mai un buono e questo non è brutto! Io non vorrei essere nessun altro... a parte me.

                              *

                              Piccola Pker
                              Diabolico Vendicatore
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                                Re: Liceo: ricordi, impressioni, aspettative e... consigli
                                Risposta #29: Giovedì 13 Lug 2017, 18:10:44
                                Tuttavia quando ho aperto questo Topic non ho scritto quale tipo di Liceo avevo deciso di frequentare, e cioè quello di Scienze Umane che secondo me apre sia alle materie umanistiche che a quelle scientifiche. Purtroppo però molti lo definiscono un "classico semplificato", e questo mi fa non poco arrabbiare.

                                Io ho frequentato un Liceo Scientifico, con corso sperimentale di Scienze Umane (ibridi oggi morti, un gran peccato, avevo dei compagni di classe pessimi ma il corso lo ritengo ancora buono). Volevo fare la maestra, ma ho scelto, per più motivi, un corso che mi tenesse aperte anche altre vie.
                                Cosa ho scoperto?
                                Che molto sull'appassionarsi a una materia, oltre che la propensione personale, lo fa anche l'insegnante che ti trovi davanti, e che anche le materie che pensi non ti serviranno a nulla nella vita, magari in un momento inaspettato, magari arruginite, salteranno fuori.
                                Alle elementari non si insegna storia dell'arte come la studiamo al liceo, e neppure il latino, ma mi sono ritrovata ad accompagnare dei bambini in gita e a poter rispondere alle loro domande "innocenti", come "perché il tetto è così strano?" o "che c'è scritto lì?" e vedere i loro occhi illuminarsi.
                                Poi diciamocela, in matematica e fisica ero un disastro, tanto che quando i professori mi chiedevano perché ero ancora lì, con voti alti in tutte le materie umanistiche, rispondevo "è un liceo scientifico, no? Vado bene in scienze!".
                                Tanto per dire, ero un completo disastro in educazione fisica e mi sono ritrovata in caso di emergenza a dover sostituire una collega della materia per tre settimane, il panico! ;D

                                Quindi il mio consiglio sincero è tieni occhi e orecchie aperte, ascolta tutto, osserva tutto e trattieni ciò che ti servirà. Il resto non buttarlo, archivialo, tienilo da parte, non sai mai quando ti potrà servire, se per te o se per qualcun altro.

                                 

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