Con Rocker abbiamo già avuto un confronto, e ho compreso la sua posizione; e bada bene, non la sottovaluto, anzi ne rispetto la logica interna, senz'altro.
Però ora stiamo parlando di licei. Non ha senso iscriversi a un liceo e aspirare al 6. Vuol dire che le materie non ti piacciono. Vai ben altrove, se i tuoi genitori non ti costringono. (E mi sembra non sia il caso di Topolino08)
Ora il mio pensiero.
Studiare le materie astratte (dove per astratte s'intende senza immediata ricaduta pratica: tipo diritto non è astratto) ha vari vantaggi, intercorrelati fra loro:
- serve per la vita. Filosofia e letteratura su tutte, se studiate senza pregiudizi, sono un orientamento formidabile. Secoli di gente che ha già pensato non possono che esserci d'aiuto. Anche in negativo: anzi come diceva qualcun altro è proprio confrontandosi con questo tipo di pensiero, elaborato, un minimo ragionato prima di essere esposto, che si crea il senso critico. Hai voglia a confrontarti con chi blatera la prima cosa che gli passa per la testa senza argomentare la propria posizione (v. topic Nuove testate Disney).
- offre una prospettiva di intrattenimento unica, cioè le chiavi per tutta una fetta dell'attività umana in grado di farci passare ore di evasione, invenzione, apertura della fantasia, e che però ha bisogno di introduzione, spiegazione, formazione. Leggere Baudelaire e Borges non è immediato, ma il risultato offre quanto meno una distrazione incomparabile. Nel caso delle scienze fisiche, poi, il diletto della comprensione della natura. E hai voglia ad affidare questa preparazione alla "curiosità" del ragazzo di 13 anni, se non gli offri un percorso con cui arrivarci.
Niente di tutto questo ha un "valore morale", di "vuotezza interiore". Unica cosa, direi che è il divertimento più innocuo che possa esistere; e la categoria dell'innocenza personalmente la stimo molto. Ma a parte questo non definisce alcuna scala fra gli esseri umani, per il buon motivo che già pensarne una, di scala, è barbaro.
- offre l'alternativa. L'atteggiamento anti-scolastico, provocatorio per finta, è la cosa più mainstream che esista. È terribilmente sistemica. Al contrario, l'astratto è proprio la chiave, l'abitudine al ragionamento, che permette di scardinare i dogmi. Il sistema (sociale, economico, politico, perdonate se trascendo in questo territorio) ha in una pletora di dogmi il suo veleno perenne.
Non è una questione di Leopardi o Boccaccio o Platone o Floyd Gottfredson. È una questione di astrazione, di pensiero logico, di fantasia: tre elementi che insegnano a porre in discussione tutto (l'esempio più astruso? La logica che immagina se stessa fallace…)
Chiaro che non c'è solo quello. Chiaro che ci sono i gelati, i videogiochi, pure la discoteca per chi la sopporta. Togliete a un bimbo il suo svago e sarete equiparabili ai peggiori assassini.
Ma parallelamente, dite a un bimbo che la sua mente non salverà il mondo e avrete firmato la fine di tutto.
So long!