Penso che non sia molto facile immaginare di liberarsi dalle censure, visto che sono anni, se non decenni, che, tra alti e bassi, hanno indirizzato il fumetto Disney dove è adesso; credo invece che sia più sensato ora come ora adattarsi a esse, cercando di realizzare storie che lancino un messaggio interessante senza soffermarsi troppo su ciò che ci è stato tolto. Non avremo Martina né Gottfredson ma quelli ce li si può rileggere tranquillamente, ciò che avremo adesso sarà comunque qualcosa specie se continueranno a lavorare autori come Casty, Ziche, Artibani, Enna e tanti altri. Comunque penso che la "fiducia" che la casa madre o l'editore ripongono nel fumetto italiano e, quindi, la libertà che gli concedono, siano direttamente proporzionali alle vendite ottenute... magari bisognerebbe prima che si risollevasse un po' la situazione.
Come ho già detto in un altro mio post, è un dato di fatto che il Topo sia rivolto principalmente a un pubblico molto giovane; ma forse che non è stato più o meno sempre così? Solo che una volta forse ci si rivolgeva ai bambini con toni più intelligenti, ed è per questo che le storie piacevano (e piacciono tuttora) anche agli adulti; quindi anche oggi, e in teoria le buone intenzioni espresse dall'attuale direttore ci sono tutte, basterebbe solo che nei limiti dello stringente politically correct si realizzassero storie con un contenuto, un messaggio, una morale; poi da qui vengono gli intrecci interessanti, le caratterizzazioni dei personaggi, la varietà delle rappresentazioni; ma il punto di partenza è semplicemente, a mio parere, una buona idea come soggetto, che non sia invece la stanca e inutile ripetizione degli stessi stilemi.