Ecco la mia recensione settimanale sul nuovo Topolino attualmente in edicola
- Parte la nuova storia delle GM che fa da traino alla pubblicazione del "Manuale 2.0".
Il compito è stato assegnato a Federico Rossi Edrighi ai testi e a Federico D'Ippolito alle matite.
Da questo primo episodio si nota una buona intesa tra i due (confermata anche dall'intervista doppia) trasformata poi in un insieme di idee grafiche e spunti narrativi interessanti.
La prima parte risulta forse un tantino "ingolfata" di dialoghi mentre nella seconda metà l'azione diventa più fluida, merito anche dei notevoli disegni. Vengono messe in atto impostazioni grafiche di rilievo come il fiume di fango trasversale di pag. 26 e la fune che ammanta la vignetta di pag. 27.
Piccola curiosità....
Credo che inizialmente l'animale fantastico creato per l'occasione, il Bamballocco, dovesse invece chiamarsi Bambalocco (con una sola L) nei piani dell'autore. Questo lo si può notare sia sullo striscione alle spalle delle GM a pag. 18, che sullo schizzo preparativo di pag. 35.
Chissà per quale strano motivo, al momento del lettering, avranno deciso per questa modifica ??? ?
- Si chiude bene la Saga di Paperello !
I nodi arrivano al pettine ed il mistero alla conclusione.
Ma mentre poteva sembrare uno dei "soliti" finali delle disfide Zio Paperone /Amelia, ecco il doppio colpo di coda che spiega il tutto :
1) Bella l'idea di far rientrare le opere di Paperello (e da qui ovviamente tutte le opere artistiche del creato) nell'ingranaggio che tiene "su" la magia. Proprio come se fossero opere mistiche esse stesse
2) Ingegnoso lo stratagemma utilizzato per celare l'ultima e preziosa pietra del lapislazzuli
Nota finale : meno male che Enna sia uscito dagli stereotipi su Napoli (non tanto per Roma però..) e non abbia fatto esclamare al cameriere i soliti "Ue' dotto' o Pizza pizza mariscia' "
Complimenti a Perina che porta a termine una saga disegnata benissimo !
Da sottolineare le scene di potenza da parte di Amelia di pag. 51 e 52 (sembra di entrare in delle tavole Marvel o Dc) e quella finale di pag. 66 con il Castel dell'Ovo sullo sfondo.
- Carina l'iniziativa di costruire una trama con l'aiuto di un gruppo di giovani studenti, vincitori di un concorso, che hanno dato il "la" al nuovo episodio del ciclo delle storie dell'arte ad opera di Gagnor e Valerio Held sul Palladio.
La storia richiama un po' il solito canovaccio degli agenti segreti e delle missioni spionistiche, poco azzeccato con il tema ed il periodo storico per dire il vero.
Ma d'altra parte l'episodio risulta piacevole, oltre che per gli aggrazziati disegni di Held, per un registro comico non esagerato ma, proprio per questo, simpatico.
Paperoga con le sue storpiature sul nome di Palladio (bellissimi autoradio e vanadio..
)
)) e la "nascita" del suo azzeccato ruolo di demolitore sono da premiare.
Insomma storia frizzantina, non troppo impegnata ma che sa farsi leggere.
- Simpatica la breve su Pippo che si reca in libreria. Il finale forse era troppo telefonato ma ho trovato davvero divertenti alcuni titoli dei volumi mostrati dal commesso :
"sciocchezze e quisquilie" (con chiaro riferimento a Totò) e "Come riparare un' astronave" per quello dedicato al bricolage
- Esilarante la breve di Faccini con uno scontro fuori dal comune tra Paperino e Archimede, l'ingresso di un altezzoso e spocchioso Zio Paperone con espressioni che parlano da sole ed un finale da scena YouTube (basta solo sostituire Sganga e Brigitta con uno dei nostri rappresentanti nazionali...)
- La storia di Pico riporta sulle pagine del Topo due artisti che meriterebbero più spazio e che da troppo tempo (ancor di più nel caso di Salvagnini) non potevamo apprezzare. Trama surreale (con disegni psichedelici di un adattissimo Guerrini) che si ispira fortemente
alla "Casa che rende folli", episodio da scompisciarsi del film "Le dodici fatiche di Asterix".
Infatti nelle espressioni degli addetti di impresa elettrica e banca si possono ritrovare le medesime manifestazioni isteriche e raccapricciate dei funzionari romani quasi sull'orlo della pazzia.
- La storia finale di Topolino e Pippo ripercorre il troppo sfruttato filone delle storie in soffitta con nessun particolare balzo narrativo. Carina da leggere ma nulla di più.
Questa settimana quindi un Topo che porta una qualità media delle storie verso l'alto e che si aggiudica, a mio parere, 4 stelle.