Recensione Il Manuale delle Giovani Marmotte 1Lo slogan del ritorno delle GM Introduzione Preceduto da un intenso
battage pubblicitario, ha fatto la comparsa nelle edicole – allegato in anteprima a
Topolino 3362 – il primo numero di un nuovo mensile, destinato probabilmente al pubblico adolescente:
Il Manuale delle Giovani Marmotte.
Pur mutuando il titolo dallo storico e fortunatissimo
volumetto cartonato edito da Mondadori negli anni ’60 e tuttora presente nelle librerie nella ristampa Giunti, il presente albo appare a prima vista più vicino alla
testata pubblicata a metà anni ’90 e sempre dedicata agli scout paperopolesi.
Le GM sanno coniugare natura e tecnologia Analizzando il volumetto, non si può non partire dalla sua quasi impeccabile confezione. Ottima la
cover realizzata da
Francesco D’Ippolito; efficace il tradizionale verde scelto per la costina; interessante l’inserimento di un moderno logo composto dalle maiuscole GM e dal loro tipico berretto. Una scelta, quest’ultima, che si pone in conflitto con quanto mostrato da
Don Rosa, ma apprezzabile per la volontà di superare il presunto canone dell’autore americano e di proporre un elemento di novità, creato espressamente per il pubblico italiano.
Sfogliando l’interno, notiamo come questo nuovo
Manuale si componga sia di avventure a fumetti che di articoli e reportage, secondo una precisa scansione. Si parte con la ristampa di quattro storie, italiane ma non solo; si prosegue con l’apparato redazionale; si termina con ulteriori quattro storie straniere, inedite nel nostro Paese. Un buono schema, che dovrebbe destare l’interesse tanto del lettore casuale, quanto dell’appassionato più esigente. Peccato solo per l’assenza di un editoriale in apertura, a presentare i contenuti e gli intenti della testata qui inaugurata.
Fumetti
Quanti professori di italiano avranno avuto un mancamento? Ma passiamo alle storie. Nella parte dedicata alle ristampe, la redazione non si limita a riproporre avventure prese dal libretto, ma attinge all’intero
corpus disneyano, ripescando anche
uno dei tardi soggetti di
Barks nel suo
remake grafico operato da
Jippes. Un’iniziativa lodevole che consente di riscoprire alcune buone storie, spesso tralasciate in quanto apparse in testate secondarie, come ad esempio
La nuova arca, un soggetto di
Corteggiani disegnato da un
Cavazzano spettacolare. Spiace tuttavia imbattersi in un
balloon che non avrebbe dovuto sfuggire ai correttori in fase di realizzazione dell’albo.
Per quanto riguarda invece le storie inedite, la migliore è probabilmente la più recente del lotto,
Dove non osano i delfini, in cui
Korhonen affianca al gruppo
scout il multimiliardario Paperon de’ Paperoni, per una caccia al tesoro che mette pericolosamente a rischio l’habitat sottomarino. Le rimanenti avventure offrono invece tre sceneggiature abbastanza stereotipate, quando non esageratamente surreali come nel caso de
Gli osservatori osservati.
Articoli
Un approfondimento breve ma puntuale Molto interessanti sono anche i redazionali di accompagnamento, che sono ben più che una cornice e che, essendo sempre molto brevi e ricchi di foto, risultano fruibili anche dai più piccoli. Proprio come immaginiamo sia il
vero Manuale delle Giovani Marmotte, ci vengono proposte delle piccole schede su alcuni animali, con caratteristiche e curiosità che li riguardano (in questo numero troviamo ad esempio la marmotta, i ricci, l’orso bianco e l’orso bruno).
Si parla poi di trekking, introducendo questo sport sempre più praticato, soprattutto in ambiente montano, dando poche ma precise regole da seguire per iniziare ad approcciarsi all’attività. Si conclude infine trattando la fotografia, suggerendo ad esempio di valutare cosa considerare quando si vuole scattare una foto o che tipo di strumento scegliere. Alcune delle immagini che ci vengono proposte, tra l’altro, sono state realizzate proprio dal Direttore
Alex Bertani nei corso dei suoi viaggi.
Conclusione L’albo si presenta quindi come un aggiornamento piuttosto riuscito dei suoi predecessori citati in apertura, caratterizzandosi come un interessante mix di fumetti e articoli. In ogni caso, due saranno i fattori determinanti per la riuscita di questa proposta editoriale.
Innanzitutto, la selezione delle storie pubblicate: la base del primo numero è buona, ma ci si augura che la qualità delle inedite straniere possa migliorare in futuro. Infine, la partecipazione dei lettori alle iniziative che verranno man mano lanciate: speriamo riescano a coinvolgerli e ad arricchire pertanto le pagine del mensile con i loro contributi, per una rivista sempre viva ed attuale.
N.B. Recensione scritta a quattro mani da Kim Don Ling e Chen Dai Lem!Voto del recensore:
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