Ringrazio Gagnor per il suo penultimo post, e per la sincerità con cui ha condiviso con noi il suo interesse per Pk. Credo che l'Autore meriti la stessa chiara sincerità da noi lettori: un atteggiamento di lealtà e chiarezza è sempre un buon presupposto per un costruttivo scambio di idee.
Io sono un lettore di Pk della prima ora. E' vero quello che dice Gagnor: il rapporto con i pikers più accesi non è facilissimo. Questo perchè i "fedelissimi" di Pk sono in genere lettori attenti ed esigenti, molto più della media normale; questa attenzione, però, a ben vedere discende direttamente da quello a cui che il nostro supereroe preferito ci ha abituato, anzi direi meglio: dipende da quello che voi autori ci avete portato ad amare ed a gustare. In Pk noi lettori fedelissimi abbiamo sempre trovato un fumetto che vola alto, ricco di spessore e di profondità su vari piani: con Pk ci sono stati offerti avventura, azione, lirismo, riflessioni sul rapporto bene/male, sullo spirito di sacrificio, sull'amicizia, sull'amore, sui rapporti padri/figli, e tanto altro, il tutto declinato in una maniera leggera ma al tempo stesso seria.
E' inevitabile dunque che il lettore di Pk si accosti alla lettura di una nuova storia con aspettative elevate, che sono peraltro un sintomo della fiducia del lettore nella capacità degli autori di osare e di continuare ad intrattenerci in modo divertente ed intelligente al tempo stesso.
Ogni ammiratore di Pk desidera che gli autori continuino a percorrere strade originali, per cui tutti apprezziamo quel che qui ha detto Gagnor sul suo desiderio di percorrere vie nuove. Ma desideriamo anche, in egual misura, continuare a trovare, pur nella ricerca del nuovo, quella che è la cifra caratteristica, il marchio che contraddistingue Pk, quella sua capacità di volare alto, di superare, se mi si consente l'espressione, il livello del Topolino libretto.
Riguardo la sottolineatura del post di Gagnor, che giustamente dice di non voler scimmiottare gli autori che lo hanno preceduto, io vorrei proporgli, se mi permette, una riflessione: secondo me, la sua giusta, legittima aspirazione di percorrere una strada nuova non implica alcuna scimmiottatura o contrapposizione con le storie del passato. Qui entra un po' in gioco il concetto di continuity; anche questo aspetto, se vogliamo, è un elemento del successo di Pk, a cui proprio voi autori ci avete abituato: il rappresentare, cioè, la storia di Pk come una lunga avventura, dove tutto si tiene e tutto è concatenato, un po' come avviene nella vita reale: tanto è vero che nelle storie di Pk, diversamente da quanto generalmente avviene nel resto dell'universo disneyano, il tempo scorre, ed ogni storia segue logicamente e cronologicamente alle precedenti.
Una maggiore attenzione al patrimonio ormai consolidato della storia e delle opere di Pk, a mio parere, non è un limite, ma una opportunità propria del "corpus" pikappico.
Per spiegarmi meglio, vorrei chiedere a Gagnor, nella speranza che mi legga, come si sentirebbe se, una volta iniziata la lettura di un romanzo, non trovasse, in fondo al libro, la fine della storia. Ci resterebbe male, no? Gagnor, si metta nei miei panni: io ho potuto leggere la (parziale) conclusione delle trame legate ad Everett e al ciclo di Corona dopo vent'anni dalla loro interruzione! Adesso rimangono in sospeso diverse trame aperte dal suo collega Sisti: ne leggerò l'esito quando sarò prossimo all' ultima dimora? Non sarebbe un segno di attenzione a quei lettori, a cui rivolgete i vostri sforzi e il vostro lavoro, portare avanti, insieme e contemporaneamente al nuovo, quello che è già iniziato? Constatare che gli aspetti di coerenza narrativa legati alla continuity non sono adesso il prioritario interesse degli autori, (o forse della redazione?), mentre prima lo sono stati, trasmette in noi fedeli lettori il messaggio che, in fondo, le nostre attese non sono importanti, e che l' autore non scrive più per noi. La libertà creativa dell'autore è sacra, ma è fisiologico che questa libertà creativa sia rivolta al pubblico dei potenziali lettori, ed io, che pure faccio parte di questo pubblico, mi sento un po' trascurato quando credo di percepire che la mia presenza di lettore non interessi più di tanto all'autore.
Grazie anticipate per l'attenzione di chi mi leggerà e, in particolare, di Gagnor, se vorrà arrivare fino in fondo a questo lungo post.